Il califfato nero Stampa E-mail

Jack Caravelli - Jordan Foresi

Il califfato nero
Le origini dell'ISIS, il nuovo Medio Oriente, i rischi per l'Occidente


Nutrimenti, pagg.190, € 16,00

 

caravelli-foresi califfato  IL LIBRO – La strage nella redazione di Charlie Hebdo, le esecuzioni efferate e sommarie, i massacri nei villaggi occupati in Siria e Iraq, la violenta propaganda antioccidentale. L'Europa, gli Stati Uniti e molti paesi arabi sono alle prese con una nuova, allarmante minaccia: l'Isis, l'organizzazione jihadista conosciuta anche come Stato Islamico dell'Iraq e della Grande Siria.
  L'attuale leader, Abu Bakr al-Baghdadi, ha proclamato nei territori controllati la rinascita del Califfato e ha avviato una sanguinosa campagna mediatica con lo scopo di attivare l'estremismo islamico in tutto il mondo. Per affrontare l'Isis, e per garantire la sicurezza all'interno dei propri confini, l'Occidente dovrà cambiare la propria politica estera e le proprie strategie, assumendosi un impegno lungo e continuo che consumerà molte risorse.
  Un ex analista della Cia fornisce in questo libro, scritto insieme a un giornalista di Sky Tg24, nuovi elementi per capire cosa e chi c'è dietro l'organizzazione improvvisamente comparsa sulla scena internazionale, per valutare gli eventi che hanno cambiato il panorama del Medio Oriente e delineare i possibili scenari futuri.

  DAL TESTO – "Nell'ultima decade tutte le attività criminali dell'Isis (a partire dunque da quando era ancora parte di al-Qaeda) avevano portato nelle casse, al netto, circa settanta milioni di dollari all'anno. Ma nell'ultimo periodo l'Isis si è mosso oltre le consuete attività criminali, prosciugando e utilizzando al meglio tutte le risorse trovate durante la propria campagna in Iraq, facendo crescere più che sensibilmente il proprio patrimonio. In particolare, ha preso possesso di molti pozzi petroliferi come il Deir al-Zour in Siria e il Nineveh in Iraq. A metà 2014 si è stimato che l'Isis potesse avere circa sessanta mila barili di petrolio al giorno. La produzione e i metodi di estrazione, è stato specificato, sono rozzi e inefficienti se paragonati alle grandi industrie petrolifere, ma l'aver assunto il dominio di questi pozzi ha i suoi vantaggi. L'Isis utilizza il petrolio in due modi. Il primo, e se vogliamo il più ovvio, è la vendita clandestina dell''oro nero' in Turchia, Giordania e altri paesi confinanti. Il secondo modo è quello di far avere petrolio a costi molti bassi a cittadine locali e villaggi, con forti sconti. La vendita avviene, in media, tra i 10 e i 22 dollari a barile, quindi a prezzi molto inferiori rispetto a quelli di mercato. Così facendo l'Isis ha costruito un bacino di acquirenti fidelizzati, che capiscono che l'Isis può 'provvedere' alle loro necessità. Proprio in considerazione dell'importanza del petrolio nelle finanze dell'organizzazione, le forze armate irachene nel tardo 2014 avevano in programma dei piani per riprendersi alcuni dei giacimenti e pozzi controllati dal Califfato Nero. E questa eventualità potrebbe costituire un duro colpo alle finanze dell'Isis."

  GLI AUTORI – Jack Caravelli ha lavorato per la Cia dal 1982 al 1996 come analista esperto in questioni mediorientali e sovietiche ed è stato membro dello staff del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca sotto la presidenza Clinton.
  Jordan Foresi è stato corrispondente a New York per SkyTg24 e attualmente è caposervizio nella redazione politica. Ha collaborato con diversi network internazionali, fra i quali Fox News, ed è membro del consiglio di amministrazione dell'American University of Rome.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. L'Isis e il 'grande mosaico' del Medio Oriente - Tra il Tigri e l'Eufrate. L'Iraq e il Califfato del terrore - La nascita dell'Isis - Libia: il caos dopo Gheddafi - Siria: due tragedie - L'Egitto: una breve parentesi di democrazia - L'Iran: sulla soglia della speranza? - La lotta al terrorismo jihadista in America, in Europa e in Italia - Scenari