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Libri e Riviste I cavalli di Murer
| I cavalli di Murer |
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Gianpiero F. Adornato
DAL TESTO – "Non agiva così per cattiveria, Enzo era un buono nato, ma voleva dimostrare a se stesso e al mondo il suo valore di vero uomo. È capitato più volte di assistere anche a nostre amiche invaghite che non se ne facevano una ragione per quel suo strano modo di trattare i sentimenti altrui. Quando la liaison cominciava a presentare il conto, batteva sistematicamente in ritirata lasciando nell'afflizione l'anima sedotta. Il risultato era che perdevamo un'amica in quanto la creatura delusa, accomunava anche me e Lino nel calderone e, considerandoci una manica di stronzi, ci toglieva per sempre il saluto." L'AUTORE – Gianpiero F. Adornato, originario di Cittanova (RC), ha compiuto gli studi classici a Roma e, nel 1978, si è laureato in Medicina presso l'Ateneo di Perugia. Specialista in Ginecologia, svolge la sua attività presso la struttura ospedaliera "Giovanni Paolo II'' di Policoro (MT). Vive a Pisticci, a pochi chilometri da Metaponto, da circa 34 anni. È musicista autodidatta, compositore di musical e brani che spaziano dal rock al pop sinfonico. Oltre a dilettarsi con la poesia, ha già pubblicato il romanzo "A piedi nudi sui miei ciottoli" (Rubbettino, 2012), mentre è impegnato nella stesura di un terzo romanzo che prevede di terminare entro l'anno. INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Introduzione - Capitolo primo - Capitolo secondo - Capitolo terzo - Capitolo quarto - Capitolo quinto - Capitolo sesto - Capitolo settimo - Capitolo ottavo - Capitolo nono - Capitolo decimo - Capitolo undicesimo - Capitolo dodicesimo - Capitolo tredicesimo - Capitolo quattordicesimo - Capitolo quindicesimo - Capitolo sedicesimo - Capitolo diciassettesimo - Capitolo diciottesimo - Capitolo diciannovesimo - Capitolo ventesimo - Capitolo ventunesimo - Capitolo ventiduesimo - Capitolo ventitreesimo - Capitolo ventiquattresimo - Capitolo venticinquesimo - Capitolo ventiseiesimo - Capitolo ventisettesimo - Capitolo ventottesimo - Capitolo ventinovesimo - Capitolo trentesimo - Capitolo trentunesimo - Capitolo trentaduesimo - Capitolo trentatreesimo - Capitolo trentaquattresimo - Capitolo trentacinquesimo - Capitolo trentaseiesimo - Capitolo trentasettesimo - Capitolo trentottesimo - Capitolo trentanovesimo - Capitolo quarantesimo - Epilogo - Postfazione |
IL LIBRO – La vicenda narrata in questo romanzo è solo in parte vera. Il personaggio principale ha fornito all'autore l'espediente per affrontare una malattia come la demenza (di qualsiasi natura) e offrirla al lettore con la tenerezza e la comprensione che merita. Riportando alla memoria una grande amicizia passata, racconta la storia di tre uomini in apparenza diversi che, in realtà, come novelli Amici miei, diedero tutto per salvaguardare quello strano connubio di "simpatici lestofanti". La vena ironica che pervade la storia ha l'intento di alleggerire il pathos che in alcuni punti della narrazione raggiunge l'apice e di far riflettere sulle fragilità umane; in fondo, dietro uno stato patologico, spesso incompreso e deriso, si cela un mondo tutto da scoprire e, perché no, da amare.