Julian Assange
Quando Google ha incontrato Wikileaks
Stampa Alternativa / Nuovi Equilibri, pagg.174, € 16,00
IL LIBRO – Nel giugno 2011 Julian Assange ricevette un insolito visitatore: il presidente di Google Eric Schmidt, giunto dall'America a Ellingham Hall, la casa di campagna del Norfolk dove Assange si trovava agli arresti domiciliari. Il leader della più famosa organizzazione antagonista di editoria telematica e il miliardario alla guida del più vasto impero globale dell'informazione si sono misurati per ore sui principali problemi politici che affliggono la società e sulle soluzioni tecnologiche offerte dalla digitalizzazione del mondo – dalla primavera araba ai bitcoin – secondo due prospettive radicalmente opposte: per Assange, il potere liberatorio di internet si fonda sulla sua libertà e sull'indipendenza assoluta da qualunque Stato; per Schmidt, l'emancipazione coincide con gli obiettivi di politica estera degli Usa e punta a connettere i paesi non occidentali alle imprese e ai mercati occidentali. Si è così instaurato un braccio di ferro sul futuro di internet, divenuto nel tempo ancora più impegnativo. "Quando Google ha incontrato WikiLeaks" presenta la storia di questo incontro. Affascinante e allarmante, il libro contiene una trascrizione annotata della loro conversazione e una quantità di nuovi testi scritti appositamente da Assange, che offrono una sintesi straordinariamente efficace della sua visione del futuro di internet.
DAL TESTO – "Per assicurarsi il dominio del mercato globale, un monopolio di servizi internet americano non può limitarsi a fare il proprio lavoro, disinteressandosi della politica. L'egemonia economica e strategica degli Stati Uniti diventa un pilastro essenziale della sua capacità di dominare il mercato. Cosa deve fare una megacorporation per conquistare il mondo? Deve diventare una parte dell'"impero del bene" originario. "Ma la forza della sua immagine positiva («qualcosa di più di una semplice impresa») si deve in parte proprio alla sensazione che Google non si comporti come una qualsiasi multinazionale grande, grossa e cattiva. La sua politica di adescare gli utenti con la promessa di gigabyte di "archiviazione gratuità" serve a dare l'impressione che sia disposta a regalarci qualcosa, in contrasto col principio imprenditoriale della ricerca del profitto. Tutto ciò favorisce la visione di Google come impresa essenzialmente filantropica - una macchina magica presieduta da esseri visionari ultraterreni - intenzionata a creare un futuro utopistico. L'azienda appare molto interessata a diffondere quest'immagine di sé, finanziando iniziative volte a sviluppare la "responsabilità d'impresa" per produrre "cambiamento sociale", sul modello di Google Ideas. Ma come dimostra quest'ultima, i suoi sforzi "filantropici" aumentano in modo imbarazzante la sua vicinanza al lato imperialista del soft power americano. Si pensi a cosa accadrebbe se fossero i mercenari della sicurezza come la Blackwater/Xe Services/Academi a condurre un progetto del genere di Google Ideas. Google invece, in qualche modo, ha ottenuto carta bianca."
L'AUTORE – Julian Assange è l'editore di WikiLeaks. Ha ricevuto molti premi per la sua attività di giornalista, firmando centinaia di inchieste sui temi della corruzione, della guerra e dell'industria della sorveglianza. Prima di fondare WikiLeaks, Assange si era specializzato nello sviluppo di software crittografici. Nel 2012 ha chiesto asilo politico all'Ecuador per sfuggire all'indagine avviata contro di lui dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, tuttora in corso. Oggi vive nell'ambasciata ecuadoriana a Londra, sotto la protezione del governo di quella nazione. È autore di "Cypherpunks: Freedom and the Future of the Internet" e di altri libri.
INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Stefania Maurizi - Al di là del bene e del «non fare il male» - La banalità del «non fare il male» - Ellingham Hall, 23 giugno 2011 (Come passare dall'osservazione all'azione - Il nome delle cose - La comunicazione nei momenti rivoluzionari - La censura va sempre celebrata - Ogni segreto è criminogeno - Interludio - Non è facile fare un WikiLeaks - Editoria totale - Quel che conta è il processo) - Liberaci dal «non fare il male» - Gli Stati Uniti vs. WikiLeaks: i retroscena - Ringraziamenti - Nota sui riferimenti online |