Uomini e animali. Il posto dell'uomo nella natura |
Alain de Benoist
IL LIBRO – Nel 1755, nel "Trattato sugli animali", Condillac scriveva: "Sarebbe poco interessante sapere che cosa sono le bestie, se non fosse un modo per sapere che cosa siamo noi". Ogni discorso sull'animale è di fatti un discorso sull'uomo. Che cosa distingue e rende unico l'essere umano nella natura? Le poste in gioco filosofiche, scientifiche, ideologiche e religiose della questione sono considerevoli e controverse, al punto di determinare e marcare dei confini netti fra diverse e antitetiche visioni del mondo. DAL TESTO – "Ciò che distingue fondamentalmente le società animali, che sono società naturali, dalle società umane è che, come ha mostrato in particolare Cornelius Castoriadis, non può esserci società umana senza istituzione simbolica, più precisamente senza l'istituzione di un mondo storico-sociale di significati radicati nell'immaginario simbolico. È nel seno stesso dell'istituzione simbolica, e con la sua intermediazione, che gli uomini instaurano poi un rapporto con ciò che c'è in essi di naturale. Ogni relazione dell'uomo con il mondo si inscrive di conseguenza, in una prospettiva in cui il mondo non appare soltanto per ciò che è, ma si confonde con l'interpretazione che ne è data: «È la stessa cosa», scrive Castoriadis, «dire che la società istituisce ogni volta il mondo come il suo mondo, o il suo mondo come il mondo, e dire che istituisce un mondo di significati». «Sarebbe anche superficiale e insufficiente», precisa altrove, «dire che ogni società contiene un sistema di interpretazione del mondo. Ogni società è un sistema di interpretazione del mondo». È l'istituzione simbolica a determinare ciò che è considerato come reale, ciò che è dotato di senso e ciò che non lo è. Ora, l'animale non ha questa capacità di interpretazione simbolica. Come scrive Marshall Sahlins, «nessuna scimmia può stabilire la differenza tra dell'acqua benedetta e dell'acqua distillata» - né vedere nella mela un simbolo di immortalità! Proprio per questo, l'antropologia in senso ampio, le scienze sociali, la scienza politica in particolare - ma Christen non arriva fino al punto di sostenere che le specie animali conoscono anche la politica - non possono essere ridotte alla zoologia. L'AUTORE – Alain de Benoist (Parigi, 1943), scrittore e saggista, vive e lavora a Parigi, dove dirige le riviste "Nouvelle école" e "Krisis". Ha pubblicato numerosi volumi e saggi tradotti in molte lingue. Tra le sue opere ricordiamo la silloge "Théoriques-Critiques" (2003), e in traduzione italiana: "Le sfide della postmodernità" (2003), "Oltre i diritti dell'uomo" (2004) e "Identità e comunità" (Guida, 2005). INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Giuseppe Giaccio - Nota preliminare - Avvertenza - Capitolo I - Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Capitolo V - Nota sull'antropologia filosofica |