Sulla superstizione e il miracolo Stampa E-mail

Pavel A. Florenskij

Sulla superstizione e il miracolo

SE, pagg.95, € 12,00

 

florenskij superstizione  IL LIBRO – "Le dispute intorno alle superstizioni e ai miracoli sembrano non aver mai raggiunto una soluzione definitiva, accompagnandoci sottotraccia fino ai nostri giorni. Di questo travagliato confronto teoretico e pratico, il lucido saggio di Florenskij sembra pienamente consapevole, sebbene l'intento non sia la ricostruzione storiografica del problema, quanto piuttosto l'analisi delle complesse dinamiche psicologiche e antropologiche che fanno da sfondo ai fenomeni della superstizione e alla costruzione delle loro artificiose macchine illusionistiche. Smontando e smascherando con sottile ironia e arguta argomentazione tali costruzioni, l'attenzione viene spostata gradualmente su ciò che costituisce il totalmente altro rispetto alla superstizione, ma che dalla coscienza ingenua viene erroneamente percepito come simile, vale a dire sul senso del miracolo come evento portatore di significato. Ciò che qui è in gioco non è tanto una contesa dottrinale a difesa della vera tradizione religiosa, quanto la struttura stessa della conoscenza di fronte al rischio di una pericolosa oscillazione tra il fideismo più cieco e il più cinico scetticismo, tra lo spiritismo e il banale appiattimento al visibile." (Dallo scritto di Natalino Valentini)

  DAL TESTO – "La superstizione è un modo di rapportarsi a una cosa o a un accadimento che ci induce a percepirli come dovuti a una forza malefica e diabolica; essi vengono interiormente colti come qualcosa di malvagio, malefico e privo di senso. Tramite la superstizione noi vediamo nelle cose il non lecito, il frutto sinistro e oscuro di forze che mirano a tramutare tutto in empietà; proviamo uno strano terrore ma, curiosi e appassionati, non riusciamo a smettere di contemplarle; qualcosa di estraneo e di oscuro si fa strada dentro di noi e di noi si impadronisce. Soddisfatto che abbiamo la nostra curiosità, per tutto proviamo una forte ripugnanza, come se qualcosa avessimo origliato o sbirciato di nascosto. Le seguenti parole di Hoffmann spiegano la questione: «Gli uomini si sentono più appagati dal terrore profondo che dalla spiegazione naturale di ciò che a loro pare spettrale; a loro questo mondo non basta, essi desiderano vedere anche quello che di un altro mondo non necessita di un corpo per rivelarsi.
  ""Non riesco a capire, o mastro, il vostro strano gusto per simili bizzarrie" disse Kreisler. "Come un abile cuoco, voi infarcite il meraviglioso con ogni sorta di ingredienti piccanti, e vi aspettate che la gente, la cui fantasia è diventata tanto debole quanto lo stomaco dei crapuloni, ne sia irritata. Non c'è nulla di più sgradevole di quando, dopo tali e maledetti giochi di prestigio che irritano il cuore, di colpo si scopre che tutto si è svolto in modo naturale!"."

  L'AUTORE – Pavel A. Florenskij (1882-1937), laureato in matematica e in teologia, insegnò per lungo tempo presso la facoltà di Teologia e poi nell'Istituto statale d'arte a Mosca. Lavorò anche come ricercatore presso l'amministrazione centrale per l'elettrificazione della Russia, ottenendo numerosi brevetti per le sue invenzioni. Fu condannato dal governo sovietico ai lavori forzati nel 1933 e poi, nel 1937, fucilato. Tra le sue opere principali: "La colonna e il fondamento della verità" (Milano, 1974), "Le porte regali" (Milano, 1977), "Lo spazio e il tempo nell'arte" (Milano, 1995), "Il significato dell'idealismo" (Milano, 1999), "Il simbolo e la forma" (Torino, 2007), "Bellezza e liturgia" (Milano, 2010); "Le lettere dal gulag" sono state pubblicate in "Non dimenticatemi" (Milano, 2000).

  INDICE DELL'OPERA – Sulla superstizione e il miracolo - La falsificazione del bene, di Natalino Valentini - Nota bibliografica