Il fascismo “visibile”. Riflettendo su Alberto Asquini |
Caterina Montagnani IL LIBRO – Con "Il fascismo "visibile". Riflettendo su Alberto Asquini", l'autrice, riprendendo spunti di precedenti saggi sul diritto negli anni del fascismo, tratteggia il ritratto di uno dei massimi giuristi di quell'epoca, Alberto Asquini, delineandone non solo la figura di studioso, ma la personalità politica e umana, quest'ultima anche attraverso la ricostruzione del legame con il suo più grande allievo, Giorgio Oppo, cui il volume è dedicato. Ne emerge un quadro che, pur non rivelando novità agli studiosi del tema, né delineando una figura singolare in un ambito - quello, appunto, dei giuristi che lavorano nel e per il regime - nel quale singolari furono piuttosto coloro che ad Asquini in allora si contrapposero, tenta di superare i diffusi imbarazzi, le persistenti remore, a riandare con obiettività ai ruoli e le responsabilità degli uomini di cultura, e in particolare dei giuristi sulle cui pagine le generazioni successive si sono formate. DAL TESTO – "Continuo a non condividere, nella sua assolutezza, l'affermazione - di chi da lui ha ripetutamente dichiarato di aver imparato ad amare il diritto commerciale -, che Asquini, uomo «libero e probo, coraggioso e coerente», si sia «mantenuto sempre indipendente e sereno, insensibile ad ogni pressione politica e unicamente preoccupato di dare al paese un corpo di leggi sane, giuste e durature». Affermazione intrisa d'affetto e di quell'istinto protettivo, di quel «proposito di preservare l'integrità scientifica e morale dei maestri», cui ho fatto altrove ripetuto cenno, per effetto del quale di maestri e colleghi si ricorda solo ciò che, nel mutato sentire dei più, appare meritorio ricordare, tracciando profili che non aiutano a ricostruire un quadro storicamente nitido, né a comprendere - compito il più difficile e bello dello storico -, prima che giudicare (se comprendere è cosa diversa dal giudicare), un fenomeno che non è stato solo vociante consenso di «una massa d'incoscienti ipnotizzati», o di «studiosi travestiti da gerarchi, alla Solmi o alla Putzolu», ma convinta condivisione di scelte di politica, e, per ciò, di politica legislativa, anche da parte di grandi giuristi, che «non meritano di essere calati in un pietoso limbo dai contorni indefiniti ed ambigui, come a cancellare vent'anni della loro vita». Tra quei grandi giuristi si è anche recentemente citato Marco Tullio Zanzucchi, che, forse perché in posizione più defilata (ma era stato pur, e per molto tempo, preside della facoltà di giurisprudenza della Cattolica). L'AUTRICE – Caterina Montagnani è professore ordinario di Diritto commerciale nell'Università di Cassino e del Lazio meridionale, e membro della redazione della rivista "Giurisprudenza commerciale". A fianco di contributi di diritto positivo, ha dedicato al tema di questo saggio i lavori: "Ideologia corporativa e controllo giudiziario sulle società di capitali", Padova, 2008; "L'incredibile brevità della memoria e la scomparsa delle lucciole", in "Studi per Franco Di Sabato", IV, Società, Napoli, 2009; "Altri tempi, altri Presidi: quando la cattedra di storia romana era «posto d'alto sapere bensì, ma anche di combattimento e di civili ardimenti»", in Index, 2011; "I primi interventi "riparatori" e le leggi della vergogna", in "Rivista di diritto dell'impresa", 2011; "In "difesa" di Tullio Ascarelli", in "Rivista trimestrale di diritto e procedura civile", 2013. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Gastone Cottino - L'occasione del ricordo - Parte prima - 1. Ripensare il giurista «immobile per destinazione» - 2. Asquini politico in un certo senso liberale - 3. Altri esempi di quel liberalismo - 4. Asquini non proprio liberale - 5. Mussolini «curioso dei contrari» - 6. Asquini tutt'altro che liberale - Parte seconda - 7. Il tecnico indipendente e sereno - 8. Dal capo dell'impresa alla socializzazione - 9. Il programma e il camerata preoccupato - 10. Lo scontro col toscano scaltro e abile, e il corso degli eventi - 11. Asquini e la «questione ebraica» - 12. La difficoltà di comprendere e di giudicare - 13. Qualche episodio in controtendenza: i buoni ebrei e gli amici - Bibliografia - Indice dei nomi |