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Giuseppe Ghini IL LIBRO – Se in generale la grande letteratura è non solo una lavagna su cui riprodurre creativamente la realtà ma uno strumento per indagarla e comprenderla, Turgenev, Tolstoj e Dostoevskij misero decisamente al centro delle loro opere personaggi di grande complessità e umanità, dando un contributo decisivo allo studio dell'Io. Lo fecero ognuno a suo modo, elaborando un personaggio-persona che anticipa le successive scoperte delle discipline dell'uomo, ma evitando le secche in cui queste cadono allorché muovono da un'antropologia parziale, riduttiva. I tre romanzieri si mossero così verso il recupero di un'antropologia tripartita dove, accanto alla sfera fisica e a quella psichica, emerge una sfera spirituale che consente l'inabitazione del divino nell'uomo. Solo l'esistenza di questa regione spirituale permette all'uomo di scegliere liberamente, di decidere responsabilmente sottraendosi ai condizionamenti dell'ambiente. Solo questa dimensione spirituale puù spiegare il centro trascendente del personaggio, qualcosa che è nel personaggio ma che contemporaneamente lo supera. Lo supera dando vita a un amore benevolente, un amore che non nasce dall'uomo, ma che l'uomo può testimoniare ai suoi simili, restaurando la loro esistenza oltraggiata. DAL TESTO – "Dostoevskij conosce il condizionamento dell'inconscio, di quella parte di noi che, per una ragione o per l'altra, confiniamo in un luogo inesplorabile del nostro Io. I suoi personaggi, di conseguenza, non mostrano un comportamento puramente razionale: qui, per esempio, Ivan decide fortemente condizionato da un motivo inconscio, da uno schiumante ed inconsapevole risentimento. L'inconscio però non ha l'ultima parola. Tutto il capitolo, infatti, vede il graduale emergere della coscienza morale di Ivan dai condizionamenti ideologici e psicologici, fino al conclusivo riconoscimento della propria abiezione: «Sono un vigliacco [ja podlec]», riconoscerà all'arrivo del treno a Mosca [...]. A quel punto tutti i mascheramenti non varranno a nascondere alla L'AUTORE – Giuseppe Ghini (Forlì, 1957) è professore di Letteratura russa all'Università di Urbino da oltre vent'anni. Si è occupato dei rapporti tra Bibbia e Letteratura russa ("Un testo sapienziale nella Rus' kieviana: il Poučenie di Vladimir Monomach", Bologna, 1990; "La scrittura e la steppa", Urbino, 1999) e di traduzione ("Tradurre l'Onegin", Urbino, 2003). INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Personaggi - Capitolo 1. La sembianza e l'enigma - Capitolo 2. Le modulazioni dell'Io - Capitolo 3. Guance da realista – Turgenev - Capitolo 4. La poetica dell'accenno - Capitolo 5. La crisi dei personaggi di Turgenev - Capitolo 6. Le rane e il cuore - Capitolo 7. Il personaggio allo specchio - Capitolo 8. Ordo amoris – Tolstoj - Capitolo 9. La colpa del giocatore - Capitolo 10. Come Giuda - Capitolo 11. La seduzione di Nataša - Capitolo 12. La contessina triste - Capitolo 13. La retorica del «risorto» - Capitolo 14. L'odore della palla di cuoio - Capitolo 15. Felicità e disperazione – Dostoevskij - Capitolo 16. Avanti e indietro - Capitolo 17. Reductio ad unum - Capitolo 18. L'uomo nell'uomo - Capitolo 19. Il pentimento come dono - Capitolo 20. La recita del pentimento - Capitolo 21. «Dio mi ha visitato!» - Capitolo 22. L'amore che ripara – Conclusione. Verso un'antropologia tripartita - Note - Indice dei personaggi delle opere di Turgenev, Tolstoj e Dostoevskij - Indice dei nomi - Bibliografia |