Dalla parte del nemico |
Roberta Cairoli IL LIBRO – Quello dell'ausiliaria è un archetipo femminile costruito dal fascismo repubblicano e confermato dalla successiva memorialistica. Ridurre a questa formula l'adesione femminile al nazifascismo ha portato da un lato alla cancellazione delle responsabilità individuali, depoliticizzando la scelta di servire la causa della RSI e dell'occupante tedesco, dall'altro, alla rimozione di un protagonismo femminile altro. Questo volume consente invece di uscire dal quadro compatto e monolitico che finora è stato dato del fascismo femminile di Salò, anche grazie a fonti inedite, come le carte provenienti dall'Ufficio di Controspionaggio dell'Office of Strategic Services. Ne emerge il ruolo per nulla marginale svolto dalle ausiliarie del Saf nei servizi informativi e negli apparati repressivi fascisti e tedeschi tanto da rendere nei fatti difficile operare una netta distinzione tra repubblichine e collaborazioniste. Emergono le storie e i racconti delle delatrici e delle spie, attive al di qua e al di là del confine nemico, responsabili dell'arresto, della deportazione, delle torture e della morte di partigiani, civili ed ebrei. Una scrittura intensa e una ricerca approfondita, che colma una lacuna nel panorama storiografico nazionale, gettando finalmente luce sul variegato fenomeno del collaborazionismo femminile nazifascista. DAL TESTO – "È possibile, innanzitutto, inquadrare le delatrici in tre categorie: le donne ideologicamente motivate che aderirono alla Rsi, iscrivendosi al Pfr o militando nel Saf o nei Fasci femminili repubblicani e, dunque, in stretto contatto con i vertici politici e militari di Salò; donne "comuni", diverse fra loro per età, provenienza sociale e culturale, condizioni familiari: più presenti e libere di muoversi sul territorio, meno sospette e sospettabili degli uomini queste donne seppero abilmente intrecciare le pratiche del quotidiano con una preziosa attività informativa, giocando sul terreno della visibilità/invisibilità e ridefinendo, così, la zona di confine tra sfera pubblica e privata: misero, per esempio, a disposizione le loro case, che divennero luoghi di incontro e di scambio e, talvolta, sedi dei comandi tedeschi; e come le donne coinvolte nella Resistenza, fecero un uso strumentale della propria femminilità per trarre in inganno partigiani e antifascisti. "Amor di patria", ammirazione per i tedeschi, fame, interesse, gelosie, invidie, rancori personali, spirito di vendetta e desiderio di rivalsa sociale furono tra i moventi che le spinsero ad agire, dandoci la misura dello scardinamento dei valori che la guerra totale porta con sé; infine, tra le delatrici vi furono donne vicine al movimento partigiano che, una volta arrestate, cedettero per paura, sotto il peso di un ricatto, o per esigenze di sopravvivenza, e le cui segnalazioni, estremamente dettagliate, risultarono talvolta fatali per interi gruppi clandestini." L'AUTRICE – Roberta Cairoli ha conseguito il dottorato di ricerca in "Società europea e vita internazionale nell'età moderna e contemporanea" presso l'Università degli Studi di Milano. Si occupa prevalentemente di storia delle donne e delle differenze di genere e di storia politica. Ha partecipato a diversi convegni nazionali e internazionali. È autrice di "Nessuno mi ha fermata. Antifascismo e Resistenza nell'esperienza delle donne del Comasco 1922-1945" (2006), e di numerosi saggi. Attualmente è membro del direttivo dell'Istituto di storia contemporanea "Pier Amato Perretta" di Como, ricercatrice del CentroLumina di Milano e socia della SIS. INDICE DELL'OPERA – Introduzione - 1. Delatrici (1.1. La delazione contro i partigiani - 1.2. La delazione contro i civili - 1.3. La delazione contro gli ebrei) - 2. Lo spionaggio antipartigiano (2.1. «Agenti capillari segreti» e confidenti degli Upi - 2.1.1. Vercelli: Evelina Mariani e Teresita Pivano - 2.1.2. Asti: Jole Boaro - 2.1.3. Cuneo: Anna Maggiano - 2.1.4. Pavia: Laura Berio - 2.1.5. Cremona: Regina Vai - 2.1.6. Varese: Amerina Cencini - 2.1.7. Modena: Angela Zappa - 2.1.8. Bologna: Lidia Golinelli - 2.2. Nei servizi segreti d'informazione dell'esercito repubblicano. Olimpia Bongiovanni e le altre - 2.3. Le spie dei tedeschi - 2.3.1. Al servizio del Sicherheitsdienst (SD) - 2.3.2. "Le donne delle SS": Elena Ambrosiak, Bolivia Magagnini e la Di Terlizzi Band) - 3. Nei servizi segreti tedeschi: spionaggio, controspionaggio e sabotaggio oltre le linee nemiche (3.1. La Centuria del fascio crociato - 3.2 Le donne dell'Abwehr I (FAK 150) - 3.2.1. Le agenti - 3.2.2. Le reclutatrici - 3.3. Il gruppo David: Carla Costa e le altre - 3.3.1. Carla Costa - 3.3.2. Carla Saglietti e Leonia Celli - 3.4 Le donne dell'Abwehr II - 3.5. Le donne dell'SD - 3.5.1. "Einheit IDA": Rosa Rita Falcolini e Silene Badio - 3.5.2. SD stay-behind network in Bologna - 3.6. L'Abwehr III. Il caso di M. Antonietta Di Stefano) - Fonti archivistiche - Elenco delle sigle – Bibliografia - Indice dei nomi |