Il colpo di Stato di banche e governi |
Luciano Gallino IL LIBRO – La crisi che stiamo vivendo è stata sovente rappresentata come un fenomeno naturale imprevedibile: un terremoto, uno tsunami. Oppure come un incidente capitato a un sistema, quello finanziario, che di per sé funzionava perfettamente. In realtà è stata il risultato di una risposta sbagliata, di ordine finanziario, che la politica ha dato al rallentamento dell'economia reale in corso da lungo tempo. E non, come afferma Bruxelles, il prodotto del debito eccessivo che gli Stati avrebbero contratto a causa della crescente spesa sociale. Al contrario è stato favorito lo sviluppo senza limite delle attività speculative dei grandi gruppi finanziari. Avere lasciato il potere di creare denaro per nove decimi alle banche private è un difetto che sta minando alla base l'economia. E questo con la complicità dell'intero sistema politico e finanziario (la Bce, la Fed, la Banca d'Inghilterra, i fondi speculativi e quelli sovrani, i governi e la Commissione europea). Poche decine di migliaia di individui, i responsabili, contro decine di milioni di vittime. Senza contare che per rimediare ai guasti del sistema finanziario le politiche di austerità stanno generando pesanti recessioni: nell'intento di proseguire con ogni mezzo la redistribuzione della ricchezza dal basso verso l'alto in atto da oltre trent'anni. DAL TESTO – "I 27 Paesi della Ue, e in maggior misura quelli dell'Eurozona, costituiscono [...] l'unico grande agglomerato di Paesi al mondo che disponga di sistemi pubblici di protezione sociale, seppur di peso e struttura diversi da un Paese all'altro. Il bilancio complessivo di essi si aggira sui 3800 miliardi di euro l'anno, pari al 25 per cento del Pil della Ue, come si è già ricordato. Non si tratta esclusivamente di fondi provenienti dalla fiscalità generale; la maggior parte delle pensioni, ad esempio, è finanziata dai contributi dei lavoratori e delle imprese. È però gestita per intero da enti pubblici. L'AUTORE – Luciano Gallino è professore emerito, già ordinario di Sociologia, all'Università di Torino. Si occupa da tempo delle trasformazioni del lavoro e dei processi produttivi nell'epoca della globalizzazione. Per Einaudi ha pubblicato "Informatica e qualità del lavoro" (1983), sul legame stabilito per il tramite della tecnologia tra scienze umane e naturali, "L'incerta allenza" (1992), "Se tre milioni vi sembran pochi" («Vele», 1998), "La scomparsa dell'Italia industriale" (2003), "L'impresa irresponsabile" («Gli struzzi», 2005 e «ET Saggi», 2009), "Con i soldi degli altri" («Passaggi Einaudi», 2009 e «Super ET», 2010), "Finanzcapitalismo" («Passaggi Einaudi», 2011 e «ET Saggi», 2013), "L'attacco allo stato sociale" (2013, per la nuova collana digitale dei «Quanti») e "Il colpo di Stato di banche e governi" («Passaggi Einaudi», 2013). INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Una crisi scaricata sui cittadini con misure autoritarie - Parte prima. Origini della Grande crisi globale, tra Usa e Ue - 1. L'accumulazione finanziaria in risposta alla stagnazione economica - 2. Le disuguaglianze come causa della crisi - 3. Gli Stati europei liberalizzano la finanza e corteggiano il capitale - 4. Le banche europee nella crisi. La finanza ombra - 5. Crisi di sistema o criminalità organizzata? - Parte seconda. Trasformazione della crisi e colpo di Stato - 6. Nella Ue la crisi bancaria è trasformata in crisi dei bilanci pubblici - 7. Colpo di Stato in Europa. Attori e strumenti - 8. Lo smantellamento dello stato sociale - 9. La crisi come modalità di governo delle persone - Parte terza. Alla ricerca di politiche anti-crisi - 10. Rigettare le teorie economiche neoliberali - 11. Creare occupazione mentre il lavoro scompare - 12. Riportare la finanza al servizio dell'economia reale - Indice analitico |