Fascisti a Roma Stampa E-mail

Alessandra Staderini

Fascisti a Roma
Il Partito nazionale fascista nella capitale (1921-1943)


Carocci Editore, pagg.284, € 23,00

staderini fascisti  IL LIBRO – Alla fine della prima guerra mondiale il clima a Roma non era particolarmente favorevole al fascismo. Tuttavia, nel progetto di Mussolini la città era destinata a diventare la vetrina del regime e il duce perseguì quest'obiettivo con determinazione. Roma fu così sottoposta a profonde trasformazioni urbanistiche: drastiche demolizioni si accompagnarono alla costruzione di opere monumentali volte a esaltare il mito della romanità. Mentre su tali aspetti non sono mancati studi importanti, un altro risvolto della presenza fascista nella capitale era stato sino ad ora poco studiato: l'affermazione del PNF in città attraverso i Gruppi rionali fascisti, diramazioni periferiche del partito sul territorio. Il volume, avvalendosi di una ricca documentazione archivistica e della stampa coeva, ripercorre l'articolato processo che portò il PNF dalle difficoltà iniziali al controllo totale della capitale. Un percorso non semplice, basato su controllo, assistenza e mobilitazione giovanile che fece di Roma un vero e proprio laboratorio totalitario.

  DAL TESTO – "L'elaborazione del mito anche prima della conquista del governo, come ha ricostruito Emilio Gentile, si basava in Mussolini su alcuni concetti base: l'universalità nel tempo, «essenza propria della romanità»; la romanità del cattolicesimo, dal momento che «attraverso il cristianesimo Roma trova la sua forma e trova il modo di reggersi nel mondo», come affermò a Trieste nel febbraio del 1921; il destino imperiale della stirpe italiana perché, come si espresse sempre nel 1921, «è destino che Roma torni ad essere la città direttrice della civiltà in tutto l'Occidente d'Europa»; e infine la vitalità della razza, poiché «celebrare il Natale di Roma - scrisse in occasione del 21 aprile del 1921 - significa esaltare la nostra storia e la nostra razza, significa poggiare fermamente sul passato per slanciarsi verso l'avvenire».
  "Dopo la conquista del potere, le espressioni oltraggiose "pubbliche" di Mussolini verso la città cessarono del tutto ed anzi, in più occasioni, egli lodò i romani e il ruolo di Roma fino all'enunciazione esplicita del suo progetto di trasformazione radicale della città fatta alla fine 1925 al nuovo Governatore di Roma Filippo Cremonesi e soprattutto alle parole pronunciate, non a caso, durante il Congresso del partito che si svolse proprio a Roma nel giugno del 1925. In quella occasione, alla presenza dei Federali di tutta Italia e del Direttorio, senza alcun riferimento alle drammatiche giornate del novembre del 1921 o alla resistenza incontrata durante la "marcia", Mussolini nel suo discorso pose la parola fine alla polemica contro Roma, definendola addirittura «la stortura antiromana» [...]"
  "L'elaborazione del mito della romanità da parte di Mussolini, che si può considerare conclusa proprio nelle giornate del quinto congresso del PNF, data anche la particolare platea che ascoltava le sue parole, avvenne quindi per aggiunte successive, ma per tutti gli anni venti il fascismo romano vi entrava solo come comprimario. Solo negli anni trenta, con un'attenzione crescente alla mobilitazione dei giovani e alla loro partecipazione corale alla liturgia, come vedremo più avanti, i giovani fascisti romani "educati" dal partito e formatisi nelle strutture periferiche del PNF assumeranno un loro ruolo importante nel progetto mussoliniano della creazione dell'uomo nuovo fascista, quale "romano della modernità"."

  L'AUTRICE – Alessandra Staderini, studiosa del Novecento italiano, dopo aver insegnato a Roma e a Camerino, è stata docente di Storia contemporanea a Firenze. Tra i suoi interessi di ricerca figurano, tra l'altro, il dannunzianesimo, l'economia e la politica agraria del fascismo e la prima guerra mondiale, con particolare attenzione al fronte interno.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - 1. Il difficile inizio del fascismo romano (Alla ricerca di una identità - L'affermazione dei nazionalisti nel Fascio romano e la variabile D'Annunzio - L'organizzazione dello squadrismo romano - La partecipazione dei romani al dibattito interno al fascismo) - 2. Verso la conquista del potere (Il Congresso dell'Augusteo - La radicalizzazione dello scontro - La mobilitazione contro lo sciopero "legalitario" - La marcia su Roma) - 3. La crisi interna al fascismo romano (La mancanza di coesione nel Fascio - La fusione con i nazionalisti - L'intervento della Direzione del PNF: la scelta di Italo Foschi - La Roma fascista di Mussolini - Italo Foschi di fronte al dissidentismo) - 4. Il consolidamento del potere fascista in città (La crisi dell'estate del 1924 - La campagna antimassonica di "Roma fascista" - La riorganizzazione del fascismo cittadino) - 5. Il perfezionamento del controllo e della presenza in città (Umberto Guglielmotti Federale di Roma - La città fascista di Umberto Guglielmotti - L'organizzazione rionale e le attività di assistenza - Aldo Vecchini alla guida della Federazione dell'Urbe) - 6. Un fascista della prima ora alla guida della Federazione (La riorganizzazione del settore giovanile - Il "fascismo popolare" di Nino D'Aroma - La centralità dell'organizzazione e del culto del duce - Il rapporto con la base fascista - Il commissariamento della Federazione dell'Urbe) - 7. Il controllo periferico del partito (L'ampliamento della presenza delle strutture fasciste in città - Cultura, sport e combattimento per i giovani fascisti romani - I Littoriali della cultura e dell'arte all'università di Roma - La mobilitazione per la guerra d'Etiopia) - 8. Una Federazione al servizio del totalitarismo (La Federazione di Andrea Ippolito: una presenza capillare del partito - Le Mostre romane - La centralità della mobilitazione giovanile - La campagna antiborghese e l'antisemitismo - La mobilitazione continua: verso la guerra) - 9. Il fascismo romano in guerra ("Andare verso il popolo": la Federazione di Adelchi Serena e Mario Colesanti - Un nuovo Regolamento dei Gruppi rionali - La vita nei Gruppi - Il culto dei caduti - "Lavorare in profondità" - Il partito e la guerra - La crisi della dirigenza e il ritorno allo) - Note - Suggerimenti bibliografici - Indice dei nomi