Anthony Powell

Uomini da cocktail

Elliot Edizioni, pagg.237, € 18,00

  IL LIBRO – In questo piccolo gioiello di humour, tradotto per la prima volta in Italia, Anthony Powell racconta le avventure, ambientate negli anni Venti, del giovane Atwater, donnaiolo mancato e impiegato in un museo, fiaccato dalle infinite minuscole tribolazioni del lavoro e dalle frustrazioni di una vita al ribasso.
  Suo punto di riferimento è la cerchia di cui fa parte, composta dagli "afternoon men", "uomini del pomeriggio" (così definiti da Robert Burton nella celebre "Anatomia della malinconia"), sedicenti bohémien interpreti di un mondo allo sbando tra cicalecci annoiati, mondanità strascicate, sterili pettegolezzi e piccole velleità destinate al collasso.
  E nulla sembra scalfire la superficie di questa sorta di attendismo esistenziale: né l'amore di Atwater per la bella Susan, né la misteriosa scomparsa di uno dei membri del gruppo durante un soggiorno in campagna.
  Attraverso il susseguirsi di situazioni comiche e al limite dell'assurdo, Powell ci racconta lo smarrimento di un'intera epoca, il circo di inconsistenza e mediocrità che ha spianato la strada alla proliferazione di un vero e proprio marchio di fabbrica dell'Inghilterra di primo Novecento.

  DAL TESTO – "Quando arrivarono, la festa era già cominciata e stava andando a gonfie vele, a parte il fatto che l'appartamento nel quale aveva luogo non era grande abbastanza per contenere tutti quelli che avevano deciso di partecipare. Era una bella casa con lampade e impianto di illuminazione modernissimi, ma non abbastanza ampia, e cominciava a esserci una bella confusione. Qualcuno era in maschera, molti in abito da sera. Alcuni di quelli in abito da sera se ne stavano in piedi a guardarsi attorno con aria incerta, e lo stesso padrone di casa, un individuo col viso paonazzo in cravatta bianca, non sembrava abituato alle feste, ma la moglie, che era quella che aveva organizzato il party, continuava a dirgli di parlare con gli ospiti e di andare a prendere da bere, di modo che non aveva il tempo di impedire agli ospiti di fare cose che non erano di suo gradimento né di lamentarsene. La moglie era alta e, in un certo qual modo, stupenda, nonostante non fosse abbastanza snella e il naso le rovinasse l'aspetto del viso. Era vestita molto elegantemente. Il fratello di Barlow disse: «Sicuro che possiamo entrare?». Barlow lo presentò a tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze."
  "Molte persone ballavano al centro della stanza, e c'era un grammofono, e rumore, e odore di cosmetici. Harriet ballava col signor Scheigan e non mostrava più alcun interesse per il fratello di Barlow, il quale, per il momento, aveva trovato alcune persone con cui divertirsi nella stanza accanto. Qualcuno fermò il grammofono, e Brisket, che da qualche minuto aspettava seduto davanti al pianoforte, attaccò subito con una raffica di musica sincopata variamente rumorosa. Barlow si alzò dal divano per ballare con questa o con quella. Pringle, che era fermo in piedi lì vicino, giocherellando col bicchiere, si sedette al suo posto accanto ad Atwater e disse: «Povero Hector»."

  L'AUTORE – Nato a Londra nel 1905, Anthony Powell è tra i più influenti autori britannici del secolo scorso. Amato da A.N. Wilson, Evelyn Waugh e Kingsley Amis, inserito dal "Times" nella lista dei cinquanta più grandi scrittori inglesi dal secondo dopoguerra a oggi, è autore di un'opera monumentale in dodici volumi sulla vita e i costumi dell'Inghilterra del Novecento dal titolo Una danza alla musica del tempo, alcuni dei quali ("L'arte del mercato", "Nel salotto di Lady Molly", "Una questione di classe", "Un mondo da accettare") sono stati pubblicati in Italia da Fazi Editore. Tra le sue numerose opere ricordiamo anche "Venusberg" (1932) e "Il re pescatore" (1986). "Uomini da cocktail", suo romanzo d'esordio, apparve nel 1931 con il titolo "Afternoon Men". È morto nel 2000 nella sua casa di campagna del Somerset.

  INDICE DELL'OPERA – Parte I. Collage – Parte II. Perielio - Parte III. Palindromo - Biografia di Anthony Powell