A spasso con il Duce Stampa E-mail

 Ercole Boratto

A spasso con il Duce
Le memorie dell'autista di Benito Mussolini


Castelvecchi Editore, pagg.136, € 14,50

boratto duce  IL LIBRO – La grande storia raccontata da un piccolo uomo, Ercole Boratto, autista personale di Benito Mussolini dalla Marcia su Roma (1922) al Gran Consiglio del 25 luglio 1943. Vent'anni decisivi per l'Italia, in cui lo chauffeur scarrozza il «Duce del Fascismo» in lungo e in largo per il Belpaese, svelando così pregi e difetti di un dittatore che tiene in pugno le sorti di una nazione intera. Alla fine della guerra, Boratto scrive un memoriale intitolato Un autista racconta, un documento dattiloscritto che finisce subito nelle mani dell'intelligence alleata, a Roma. Sarà conservato negli archivi della Cia in America, fino alla sua desecretazione avvenuta all'inizio del millennio. Due studiosi – Giuseppe Casarrubea e Mario José Cereghino – lo ritrovano per caso nell'estate del 2004 tra gli scaffali degli Archivi nazionali degli Stati Uniti, a Washington. A spasso con il Duce è una storia breve e curiosa del regime fascista, che l'editore Castelvecchi propone qui per la prima volta nella sua versione integrale. Rivela un Mussolini «dietro le quinte», volitivo e altero, ma in preda al contempo a dubbi, passioni e manie. Fra trionfi imperiali e sconfitte fatali.

  DAL TESTO – "Alla fine del settembre del 1940 partimmo improvvisamente da Roma diretti a Bordighera, dove era stato stabilito il primo incontro tra Mussolini e il Caudillo, uno dei pochi uomini di Stato europei che non conosceva ancora.
  "Il Generale Franco arrivò a Bordighera proveniente dalla Francia, che aveva attraversato in auto, alle ore venti.
  "Arrivarono in una colonna di nove lussuose macchine, tutte di marca americana. Le prime due, che portavano i Carabineros, erano seguite dall'auto del Caudillo. La macchina sbandierava un rigido emblema del Capo del Governo sul parafango anteriore. Seguivano poi due macchine con i Ministri
e i Segretari, indi altre quattro occupate da Polizia e Carabineros.
  "Il Duce era a ricevere l'ospite alla Villa Margherita, che fu già proprietà della Regina madre.
  "Data l'ora tarda, non mi fu possibile distinguere bene il Caudillo che, sceso dall'auto e salutato il Duce, con questi si avviò subito all'interno della villa.
  "Il mattino seguente, come disposto dal cerimoniale, il Duce si recò a Villa Margherita per prendere l'ospite e poi recarsi insieme per una passeggiata lungo la riviera. L'appuntamento era per le nove e all'ora stabilita si giunse sul posto.
  "Il Duce, sceso dalla macchina, si accinse ad attendere il Caudillo, che sembrava non essere molto puntuale. Alle nove e trenta Mussolini, che già dava segni di nervosismo e di impazienza, chiamato un funzionario con tono piuttosto seccato, gli ordinò di indagare sulle cause del ritardo di Franco. Gli venne così riferito che il Caudillo stava ascoltando, come d'abitudine, la terza messa quotidiana nella cappella privata della villa.
  "Uscito poi Franco, si scusò con il Duce del ritardo e, saliti in auto, ci dirigemmo verso Mentone. Nello scendere dall'auto, Franco mi rivolse la parola per domandarmi che tipo di macchina era quella che conducevo e, dopo la mia risposta, disse: «Bella, molto bella!».
  "Il giorno dopo, in altri colloqui avvenuti in auto, sentii parlare dei rifornimenti che la Spagna avrebbe dovuto inviare all'Italia in guerra. Sentivo il Duce parlare con voce alquanto autoritaria e gesticolando, mentre il Caudillo rispondeva a monosillabi e pareva piuttosto preoccupato.
  "Infine il terzo giorno, sempre in auto, Franco ripartì per la Spagna attraverso la Francia."

  L'AUTORE – Il piemontese Ercole Boratto (1886-1970) inizia a lavorare nel 1919 come chauffeur dei Capi del Governo, nella capitale. Nel 1922, subito dopo la Marcia su Roma, diventa l'autista personale di Benito Mussolini, incarico che conserva fino al 1943. Per volere del Duce, partecipa negli anni Trenta a due edizioni della Mille Miglia.

  INDICE DELL'OPERA – Storia di un italiano, di Giuseppe Casarrubea e Mario José Cereghino - Duce Diary - 1. Prefazione - Parte prima. Autista alla Presidenza del Consiglio dei Ministri 1919-1922 - 2. Con Nitti e Giolitti - 3. Con Bonomi e Facta - Parte seconda. Al servizio di Benito Mussolini 1922-1943 - 4. L'ostacolo del Quirinale - 5. I primi viaggi con Mussolini - 6. Relazioni intime nei primi anni di Governo - 7. Castel Porziano - 8. La famiglia Mussolini - 9. Al Terminillo e a Riccione - 10. Claretta e le rivali - Parte terza. Attività politiche del Duce - 11. Incontri diplomatici - 12. Incontri segreti - 13. Hitler - 14. Le grandi manovre e i commenti della missione russa - 15. Etiopia, sanzioni ed entusiasmo «alcolico» - 16. Il vincitore di Guadalajara - Parte quarta. Con il Duce durante la Guerra Mondiale - 17. Il convegno di Monaco - 18. Al fronte occidentale - 19. La guerra dei Balcani - 20. Sul fronte russo - 21. La guerra in Africa e il tracollo psicofisico del Duce - 22. L'incontro di Feltre - 23. 25 luglio 1943 - 24. Il congedo - Indice dei nomi