Russia 1932-1934 |
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Giuliano Pajetta Russia 1932-1934 Editori Riuniti University Press, pagg.165, € 15,00
DAL TESTO – “L'atmosfera generale politica, per quanto sottoposta a tante tensioni, non presentava momenti drammatici che apparissero alla superficie. Non vi erano ancora state repressioni all'interno del partito, se non le misure di confino, relativamente miti e nel rispetto delle leggi, prese contro i trotskisti dal 1927 al '29; d'altronde, molti di essi avevano ripreso il loro posto nella battaglia per l'industrializzazione e l'elettrificazione. I «destri» erano maledetti a lunghezza di giornata, ma circolavano ancora e Rykov, l'inventore della vodka legale del '22, se non era più presidente del Consiglio dei commissari del popolo, era ancora commissario alle Poste. I generali della Rivoluzione erano ancora tutti ai loro posti e accanto ai vecchi e leggendari Vorošilov e Budënnyj - vecchi che poi erano sulla cinquantina - tutti ci esaltavamo per Tuchačevskij e Jakir e Gamarnik e Uborevič, ma soprattutto per Blucher, quello dell'Estremo Oriente, dell'Armata speciale che laggiù, lontano, ai confini della Manciuria, teneva a bada i giapponesi. L’AUTORE – Giuliano Pajetta (Torino, 1915 – Livorno, 1988). Nel 1931, ancora ragazzo, militante del Pci, per sottrarsi allʼarresto è costretto ad emigrare. Ripara in Francia, poi a Mosca. Torna in Francia nellʼautunno del 1934. Dopo due anni Giuliano Pajetta accorre in Spagna. Ha soltanto 21 anni, ma Luigi Longo, commissario generale delle Brigate Internazionali, lo nomina suo aiutante di campo. Nel 1937, «Giorgio Camen» – suo nome di battaglia – è ferito nella battaglia di Brunete. Rientra in Francia alla caduta della Repubblica. Nel 1939, è di nuovo arrestato, e internato nel campo di Vernet. Vi resta fino al 1941, quando riesce ad ottenere un visto per il Messico. Trasferito nel campo di transito di Les Milles, invece di partire per lʼAmerica latina, Pajetta evade e torna in clandestinità. Nel maggio del 1942 un altro arresto e una condanna a tre anni di carcere, che non sconta completamente perché, nel febbraio del 1944, «Giorgio Camen» evade dal penitenziario di Nimes e raggiunge il Maquis della Francia meridionale. Tre mesi con i partigiani francesi e poi il rientro clandestino in Italia per entrare, a Milano, nel comando del CVL. Nellʼottobre del 44 Pajetta finisce nelle mani delle SS ed è internato a Mauthausen, dove partecipa allʼorganizzazione della resistenza interna. Rientra in Italia dopo la liberazione del campo nel maggio 1945 riprendendo lʼattività di dirigente del Pci. Giuliano Pajetta ha fatto parte dellʼAssemblea costituente ed è stato parlamentare del Pci dal 1948 al 1972. Dal 1972 al 1981 dirige lʼUfficio emigrazione del partito. Tra i suoi libri di memorie ricordiamo: Mauthausen (1946); Douce France. Diario 1941-42 (1956); Ricordi di Spagna. Diario 1937-39 (1977); Russia 1932-1934 (1985). INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Raul Mordenti - Prefazione all'edizione del 1985, di Paolo Spriano - Russia 1932-1934 - I. Alla scoperta dell'Urss – II. Ucraina, andata e ritorno - III. Intermezzo moscovita – IV. Una Crimea diversa
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