Via Rasella e le Fosse Ardeatine Stampa E-mail

Luigi Iaquinti

Via Rasella e le Fosse Ardeatine
Una storia da riscrivere?

Ginevra Bentivoglio Editoria, pagg.308, € 20,00

 

iaquinti_viarasella  IL LIBRO – Il presente saggio ripercorre le vicende che portarono all’attentato di Via Rasella del 23 marzo 1944 e al conseguente eccidio presso le Fosse Ardeatine. Nel far ciò, l’autore oltrepassa con coraggio la vulgata diffusa dalla maggiore parte delle fonti storiche, evidenziando come – a una lettura priva di “condizionamenti” – emergano tracce discordanti e inquietanti omissioni che inducono a loro volta molteplici dubbi circa le reali dinamiche delle vicende in oggetto... Scopo di questo lavoro è peraltrro quello di sollecitare lo Stato italano a rendere pubbliche le indagini della questura di Roma dopo i fatti di Via Rasella (indagini proseguite anche dopo la nascita della Repubblica). Ultimo scopo è quello di proporre una riorganizzazione dei metodi di “conservazione della memoria” nel Sacrario delle Fosse Ardeatine, al fine di eliminare ogni anomalia relativa alle identificazioni “attribuite” rispetto a quelle “ignote”... Solo così si potrà onorare la memoria di tutte le vittime trucidate.

  DAL TESTO – “Come si fa a organizzare un'esecuzione con 40 o 50 risorse, quando occorre garantire sorveglianza continua a via Tasso presso la zona delle cave, dei detenuti che scendono dai camion e all'interno delle cave, e, intanto, garantire i ricambi ai vari gruppi di cinque esecutori, il prelievo, e la sorveglianza durante il trasporto, dei detenuti dai vari luoghi di detenzione?
  “Orientativamente solo per il trasporto delle 335 vittime sono stati eseguiti una dozzina di viaggi, con autisti e sorveglianti armati. Lo stesso Karl Hass il 12/6/1996 alla domanda del Procuratore militare Intelisano: "Insomma, complessivamente, quante furono le persone che spararono alle Cave Ardeatine?", risponde: "Non lo so, può darsi che fece venire qualche unità militare".
  “Nella sentenza Kappler, a p. 47, si fa riferimento ad alcuni italiani che assistono agli avvenimenti narrati durante la fase processuale. Il colonnello Pollock del Comando della Polizia alleata, il 13 luglio del 1944, nel consegnare la relazione sommario dell'incidente del 23 marzo, elenca le persone che si recano poco dopo l'esplosione in via Rasella. Diversi di costoro saranno poi i carnefici delle Ardeatine. Tra questi, c'è il luogotenente delle SS Mauro De Mauro che a Roma agisce sotto il falso nome di tenente Roberto Marini. Nella lirica VIII, composta da Corrado Covoni, dal titolo Aladino lamento su mio figlio morto, si scopre che Mauro De Mauro (alias tenente Marini), è presente anche a Regina Coeli ed esegue la "chiamata" delle vittime da giustiziare più tardi. La certezza s'ottiene attraverso delle indagini che esegue la polizia contro quegli italiani "fanatici collaborazionisti dei tedeschi".”

  L’AUTORE – Luigi Iaquinti è nipote di Antonio Chiaretti, l’ignoto passante che morì in Via Rasella, probabilmente nel vano tentativo di allontanare il tredicenne Piero Zuccheretti, che si trovava nei pressi del reparto Bozen, oggetto dell’attentato.

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione – Introduzione - 1. Roma: gli eventi bellici - 2. La Resistenza a Roma - 3. Il pericolo delle rappresaglie - 4. Via Rasella - 5. I morti e i feriti di via Rasella - 6. La rappresaglia - 7. Dal 23 marzo 26 luglio 1944. Gli avvenimenti - 8. Considerazioni sulla "Lista Caruso" - 9. Le vittime delle Fosse Ardeatine: dalla riesumazione alla lapide - 10. Dati sulle vittime - 11. L’ignoto passante Antonio Chiaretti - 12. L'ora errata e il "valore dell'attentato" - 13. Le lapidi alla memoria: gli errori – Conclusioni – Appendice - Bibliografia e fonti consultate - Indice dei nomi