Tecnica della sconfitta Stampa E-mail

Franco Bandini

Tecnica della sconfitta
Storia dei quaranta giorni che precedettero e seguirono l'entrata dell'Italia in guerra

Nuova Editoriale Florence Press, pagg.544, € 24,00

 

bandini_sconfitta  IL LIBRO – Torna in libreria, dopo decenni di oblio, e con l'introduzione di un grande storico italiano, Franco Cardini, il capolavoro storico di Franco Bandini, Tecnica della Sconfitta, storia dei quaranta giorni che precedettero e seguirono l'entrata in guerra dell'Italia.
  Giornalista e scrittore senese scomparso nel 2004, Bandini fu inviato speciale per oltre 40 anni del Corriere della Sera, della Domenica del Corriere, dell'Europeo e della rivista Tempo. Profondo conoscitore della storia della prima e seconda guerra mondiale, autore di opere fondamentali, è stato il primo sostenitore dell'ipotesi della doppia fucilazione di Mussolini, per mano prima di 007 legati all'Inghilterra, e poi dei partigiani comunisti. Era considerato uno dei maggiori esperti europei di Intelligence.
  Dei quattordici libri pubblicati da Franco Bandini tra il 1954 e il 2006 (gli ultimi due postumi), Tecnica della sconfitta, del 1963, è senza dubbio il più famoso, il più solido, il più impegnato. Il libro, scritto in tempi insospettabili, incentrava la sua ricerca sul poco più di un mese a cavallo tra la primavera e l'estate del 1940, sugli errori, le ipocrisie, le incertezze, l'impreparazione, le bugie che accompagnarono e che immediatamente seguirono l'entrata dell'Italia in guerra e sui retroscena diplomatici internazionali che la provocarono.
  Ma in realtà questo enorme saggio analitico di oltre cinquecento pagine finisce per essere un'immensa ricostruzione-requisitoria dell'intero conflitto mondiale, che in realtà fu il secondo atto di quello aperto nel '14 e falsamente concluso con la "cattiva pace" di Versailles nel 1919.
  Della "guerra dei Trent'Anni" del XX secolo, a dirla con Ernst Nolte, cioè dello scontro europeo e mondiale 1914-1945 con le sue tragiche appendici – la "guerra fredda" e le crisi vicino-orientale e asiatico sud-orientale - il nostro mondo, quello degli esiti della globalizzazione, è figlio diretto: non possiamo né dimenticarlo, né sottovalutarlo.

  DAL TESTO – “Se Hitler non aveva scelte, ancora meno ne aveva la Gran Bretagna. La situazione era estremamente limpida, benché terrorizzante, anche agli occhi del Gabinetto di Guerra. Accordarsi con Hitler era fuori discussione, non tanto per le questioni di moralità che venivano pubblicamente ed abbondantemente sventolate, quanto perché qualsiasi accordo sarebbe stato fatale non solo alle isole, ma a tutto l'Impero. Nessuno avrebbe potuto impedire a Hitler di rivolgersi contro la Russia, batterla, e quindi riprendere la guerra, nell'istante che più gli fosse tornato comodo, contro la vecchia nemica. Non c'erano mezzi per impedire al Cancelliere di mettere in piedi una grande flotta e poderose armate aeree, e c'erano poche probabilità che ci si potesse difendere, successivamente, da concentrazioni navali che comprendessero le forze tedesche, quelle italiane, e quelle giapponesi. Nel migliore dei casi si sarebbero perse le Isole britanniche, tutte le posizioni medio-orientali e quelle dell'Estremo Oriente. Basandosi sulle due Americhe, e forse su una parte dell'Africa, era molto improbabile che la guerra, certo lunghissima, potesse avere un qualche risultato positivo.
  “Così, trattare non era possibile e nemmeno vantaggioso, almeno finché non si fosse decisa sul continente la partita tedesco-sovietica. Era molto sgradevole trovarsi a fianco, come alleato, Stalin e tutte le idee che portava con sé: ma era meglio questo che la rovina totale. Già alla fine del giugno 1940, scrivendogli una lettera personale, significativamente rimasta senza risposta, Churchill non ha alcun dubbio, avendo perfettamente identificato che "i due paesi dovrebbero accordarsi per una comune politica di difesa contro la Germania, e per il ripristino dell'equilibrio tra le potenze europee...».”

  L’AUTORE – Franco Bandini, "giornalista e storico dei grandi misteri", morì il 24 novembre 2004, a 83 anni, nella sua fattoria Il Casalone, a Colle Val d'Elsa, in Toscana. Inviato speciale per oltre 40 anni del Corriere della Sera, della Domenica del Corriere, dell'Europeo e della rivista Tempo, dopo trent'anni di servizi in tutto il mondo si era ritirato nella sua terra d'origine, occupando la giornata a scrivere e a curare i campi. Profondo conoscitore della storia delle due guerre mondiali, è autore di opere indimenticabili. Giornalista acuto e profondo, seppe documentare attimo per attimo con estrema professionalità i grandi eventi che coinvolsero il nostro Paese. La televisione non c'era, era allora la grande stampa dei rotocalchi a narrare la crudeltà della cronaca e della storia. La matita colorata dei grandi disegnatori: Dudovich e Achille Beltrame. La penna di Bandini e dei suoi colleghi Barzini, Bartoli e Buzzati. Nato alla scuola di quel grande giornalismo italiano, non amò mai le verità ufficiali, e da giornalista divenne uno dei rari studiosi italiani capaci di accoppiare alla serietà della ricerca sugli avvenimenti del passato, una straordinaria sensibilità per la comprensione della loro componente tecnico-militare. Tecnica della Sconfitta (sui 40 giorni che precedettero e seguirono l'entrata dell'Italia in guerra), Vita e Morte segreta di Mussolini e Le ultime 95 ore di Mussolini, sono diventati testi di studio anche nelle università. Fu lui per primo ad avanzare la tesi della doppia fucilazione di Mussolini, prima per mano di 007 inglesi e poi dei partigiani italiani. L’ultimo suo volume, Il cono d'ombra, scomparso dal mercato da anni, era dedicato alla morte dei fratelli Rosselli e ai misteri che l'avvolsero, un'indagine al di sopra di ogni sospetto che lasciò intravedere una vastissima trama internazionale, da Parigi a Londra a Mosca. Amante di aforismi, ha scritto, come condensato di un certo modo di vedere la vita: "Non fidatevi mai delle statistiche, se non siete stati voi a falsificarle”, Paul Kalpholz.

   INDICE DELL’OPERA – Nota dell'Editore - Introduzione - Prefazione - Parte prima: Il quadro – 1. Hitler costruisce una flotta – 2. La conferenza militare del 5 novembre 1937 – 3. «Il destino della Germania» - 4. Sei mastodonti in Atlantico – 5. Due miliardi di sterline vanno in Canada – 6. Guinzaglio al «Leone di mare» - 7. Allearsi col diavolo) - Parte seconda: L’Italia nel quadro – 1. Oleografia e realtà del Mediterraneo – 2. Un deserto e due eremiti – 3. Il «piatto d'argento» - 4. I padroni di Londra – 5. Nasce il colpo di pugnale – 6. I guai di «Wilfred» - Parte terza: La preparazione – 1. Le verità bugiarde – 2. Petrolio, problema non risolto – 3. Estrarre viti con le tenaglie – 4. L'avversario – 5. Lo sgombero del Mediterraneo - Parte quarta: Lo specchio convesso – 1. Le cantonate non muoiono – 2. Le corazzate fantasma – 3. Un povero e lontano duca - Parte quinta: Le sei incredibili settimane - Riferimenti bibliografici - Bibliografia