Le crociate dopo le crociate Stampa E-mail

Marco Pellegrini

Le crociate dopo le crociate
Da Nicopoli a Belgrado (1396-1456)

il Mulino, pagg.396, € 25,00

 

pellegrini_crociate  IL LIBRO – Le crociate sono abitualmente associate all’idea di Medioevo: l’elenco ufficiale ne conta otto fra il 1098 e il 1270. Ma anche dopo questa data per lungo tempo la crociata restò un obiettivo capace di mobilitare emozioni e risorse dell’Europa cristiana. Queste «crociate tardive» non ebbero più come oggetto la lotta per la Terrasanta ma la difesa dello spazio europeo dall’avanzata dell’Impero ottomano. Furono molte: se ne annoverano più di dieci fino alla battaglia di Lepanto (1571) e altre ne seguirono in età moderna. Durante questo periodo gli eserciti della cristianità colsero più insuccessi che vittorie. Il volume racconta i diversi progetti di offensiva antiottomana promossi dal papato e i loro esiti, a cominciare dal disastro di Nicopoli nel 1396, la più sanguinosa sconfitta mai toccata a una spedizione crociata, per terminare con la fortunosa vittoria di Belgrado del 1456, per la quale si parlò addirittura di miracolo.

  DAL TESTO – “[…] l'elemento della fantapolitica, connaturato alla crociata fin dal suo nascere, conobbe originali riapparizioni nel periodo rinascimentale: il carattere irrealistico, e talora delirante, di tali speculazioni non autorizza la loro rimozione dalla nostra visuale. Al contrario, la fantapolitica fu elemento strutturale della gestione del problema turco: essa non ne attenuò affatto la drammaticità, ma in un certo senso contribuì a renderlo maneggiabile. I promotori delle «crociate tardive» si trovarono alle prese con un'emergenza del tutto inedita per l'Occidente, data dalla necessità di arginare la progressione ottomana in un momento in cui essa si stava dimostrando inarrestabile nel corrodere gli avamposti a est della cristianità. Occorse loro una buona dose di immaginazione per mettere a fuoco la nuova sfida e cominciare a renderla affrontabile.
  “Motore della spinta espansionista che i discendenti di Osman seppero affermare a cavallo tra Asia, Europa e Africa tra XIV e XVI secolo fu la riscoperta dell'ideologia conquistatrice islamica, rielaborata non senza originalità da quello che, retrospettivamente, possiamo giudicare come il più potente e meglio amministrato apparato bellico sulla scena mondiale, dopo il tramonto dell'Impero centro-asiatico di Gengis Khan riportato in auge da Tamerlano. L'elemento dell'oggettiva superiorità militare non risultò però immediatamente afferrabile agli osservatori europei del tempo. Nell'indagare le ragioni delle loro ripetute sconfitte, costoro ponevano più volentieri l'accento sulla quantità, e meno sulla qualità, degli effettivi del terribile nemico. Solo a partire dal XVI secolo, pur con alcuni precorrimenti nel secolo precedente, la civiltà europea prese a scrutare con spirito indagatore le strutture del colosso ottomano, riscontrandovi fattori di efficienza che ne spiegavano le grandiose affermazioni.”

  L’AUTORE – Marco Pellegrini insegna Storia moderna all’Università di Bergamo. È autore di saggi e monografie tra cui, da ultimo: Religione e umanesimo nel primo Rinascimento (Le lettere, 2012). Con il Mulino ha pubblicato Le guerre d’Italia (2009) e Il papato nel Rinascimento (2010).

  INDICE DELL’OPERA – Premessa - I. La sconfitta della crociata cavalleresca (1. La scena del disastro: Nicopoli, 1396 - 2. L'irresistibile ascesa della Mezzaluna - 3. Cedimento del contrafforte balcanico - 4. Sollecitazioni dal Levante - 5. Una folle tenzone - 6. Assembramento a Buda - 7. Momentaneo sollievo: Ankara, 1402) – II. L'Occidente in sofferenza (1. Una prova di sovranità nella Chiesa - 2. Contrapposizioni infinite - 3. Aperture da Bisanzio - 4. Il Concilio di Ferrara-Firenze (1438-1439) - 5. Un mosaico non ricomponibile - 6. Speranze dall'Ungheria - 7. Il papato all'offensiva - 8. Inconcludenti schermaglie - 9. Nuovo disastro: Varna, 1444 - 10. Buio sui Balcani) - III. Appelli inascoltati (1. Il ginepraio italiano - 2. Ambizioni francesi - 3. L'Albania in lotta - 4. Disimpegno e sotterfugi - 5. Presagi di catastrofe - 6. La tragedia: Costantinopoli, 1453 - 7. Effetti collaterali: la Lega italica, 1455 - 8. Mobilitazione popolare: Belgrado, 1456) – Note – Cronologia - Genealogia dei sultani ottomani - Indice dei nomi