Giovanni Amendola |
Alfredo Capone Giovanni Amendola Salerno Editrice, pagg.440, € 24,00
IL LIBRO – Attraverso un’attenta ricostruzione della vita e della filosofia di Giovanni Amendola, Alfredo Capone fornisce la chiave per indagarne il pensiero politico, che assume la democrazia liberale moderna fondata sul superamento del principio individualistico del liberalismo classico e su una concezione della religione come cristianesimo filosofico e aconfessionale. La democrazia politica di Amendola trova le sue origini nel radicalismo risorgimentale, nel cui solco egli colloca il riformismo del Partito socialista al quale aderì adolescente. Attraverso l’analisi del suo pensiero e delle sue vicende politico-biografiche, come l’esperienza della guerra – che mise a nudo le sue illusioni interventiste e il suo sogno di una “Grande politica nazionale” – l’autore mette in luce la svolta in senso radicale della sua concezione della democrazia, che si fonda sulla presa d’atto della catastrofe irreversibile della classe dirigente italiana nel suo insieme. Giovanni Amendola segna la linea di non ritorno dell’Italia liberale e laica del Risorgimento e l'inizio dell’Italia dei partiti di massa. Deve la sua “sfortuna” storiografica, secondo l’autore, alla struttura del sistema politico italiano, i cui conflitti trovano sempre una ricomposizione sulla frontiera del populismo, del consociativismo e dunque nel rifiuto della democrazia liberale europea di cui il nostro fu il massimo esponente nell’Italia contemporanea e per molti aspetti, il fondatore. DAL TESTO – “Amendola venne a contatto con la Società teosofica negli anni della collaborazione a «La Capitale» probabilmente tramite Arbib che insieme ad alcuni familiari era un membro molto attivo deIla Loggia romana della Società. Giuditta Arbib, moglie di Edoardo, ed Ernesto, suo fìglio, versavano offerte alla cassa della Loggia romana e il cugino di Edoardo, Rodolfo Arbib, collaborava a «Teosofia», periodico della Loggia. La Società, presieduta da Annie Besant dal 1895 dopo la morte della Blavatsky nel ’91 era diffusa un po' ovunque e nel 1898 poteva contare sezioni a Londra, in Scandinavia, Olanda, America, Australia, Nuova Zelanda e India; ciascuna sezione era formata di almeno sette Logge e ciascuna Loggia almeno di sette membri, per un totale di circa 500 Logge. Alle dottrine teosofiche elaborate dalla Blavatsky aveva dato un nuovo orientamento la Besant, che si era convertita alla teosofia alla fine degli anni ’80 dopo un lungo periodo di attività politico-culturale svolta nel movimento dei liberi pensatori, del femminismo e del socialismo radicale inglese. Ella aveva lavorato a contatto con il genero di Carlo Marx, l'Aveling, e nel 1880 aveva partecipato a Bruxelles a un congresso di liberi pensatori, durante il quale affermò che gli scopi del suo partito in Inghilterra erano la diffusione dell'ateismo e del repubblicanesimo, le esequie civili, l’abolizione della Camera dei Pari e del vigente sistema di proprietà. In seguito a una crisi ideologica, strettamente legata alle sue complesse vicende familiari, la Besant nel 1884 si dedicò all'occultismo e si avvicinò, nel 1889, al socialista Herbert Burrows.” L’AUTORE – Alfredo Capone, membro del comitato scientifico della Società Genealogica italiana, ha insegnato Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Roma Tre. INDICE DELL’OPERA – Presentazione, di Giorgio Napolitano – Premessa – Introduzione – I. La formazione giovanile (1. L'adolescenza socialista - 2. L'incontro con la teosofia. Un percorso mistico accidentato - 3. Evočka: un modo diverso di amare - 4. Il cristianesimo oltre la teosofia. Il rapporto tra Occidente e Oriente) - II. Il ritorno alla filosofia (1. Il «Leonardo». Il problema dell'unità della vita - 2. Il confronto con Croce - 3. Il modernismo - 4. «La Voce». L'opposizione al neo-hegelismo - 5. La Biblioteca filosofica fiorentina. «L'anima») - III. Una filosofia della vita religiosa (1. La volontà - 2. L'anima divisa. Morale e grazia - 3. La persona religiosa - 4. Altri scritti sulla scia di Brentano) - IV. Il rinnovamento religioso e morale (1. Il riflusso post-modernista - 2. La riforma cattolica - 3. Etica della decisione e scelta della politica attiva - 4. La vita oltre il dualismo kantiano. Etica e biografia) - V. La storia politica dell'Italia contemporanea (1. Il metodo democratico e il giolittismo - 2. Il Risorgimento e l’”ombra” di Crispi - 3. L'opzione neo-crispina) - VI. La "grande politica nazionale" e l'interventismo (1. La guerra di Libia. Vivere come nazione - 2. A «Il Resto del Carlino». Politica interna ed estera - 3. Il partito nazionale liberale e l'utopia del centrismo riformatore - 4. Al «Corriere della Sera». L'interventismo e il dissenso da Salandra) - VII. La crisi torbida e profonda dell'Europa (1. L'Italia in guerra. Le responsabilità del governo e del comando militare - 2. Caporetto e la svolta dell'interventismo - 3. La politica delle nazionalità e la campagna contro Sonnino - 4. La deriva dalla guerra alla pace - 5. La crisi storica dello Stato nazionale. La trasformazione della democrazia) - VIII. Stato di diritto e stato dei partiti (1. Al Parlamento con Nitti. La proporzionale e il problema della maggioranza di governo - 2. La crisi economico-sociale e il Mezzogiorno - 3. L'occupazione delle fabbriche - 4. Le elezioni del '21 e la proposta di un governo di scopo - 5. Il fascismo e le "vie politiche". Per un governo di unità nazionale) - IX. L’iniziativa democratica contro il Fascismo (1. Un nuovo giornale, un nuovo partito, un nuovo governo - 2. Fascismo e Mezzogiorno. Il mito del partito di massa - 3. Ministro delle Colonie) - X. L’«incommensurabile viltà». La Nuova Democrazia (1. L'opposizione costituzionale - 2. La legge Acerbo e l'aggressione in via Crispi. Le elezioni del 6 aprile 1924 - 3. La Nuova Democrazia. L'Unione meridionale) - XI. La secessione parlamentare (1. L'Aventino. Un nodo storiografico - 2. La genesi, il progetto, la strategia politica - 3. Il partito dell'Unione - 4. La responsabilità di Salandra - 5. Il ruolo della monarchia e delle forze armate - 6. L'ultimo Aventino. Il Congresso dell'Unione - 7. La legittimità della resistenza) - XII. Che cosa è il Fascismo (1. L'analisi storica - 2. Lo stato-partito. Il totalitarismo - 3. La religione della politica) - XII. La violenza sulla nuda vita – Note – Indici - Indice dei nomi
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