La Russia tra miti e potere |
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Ottorino Cappelli La Russia tra miti e potere Edizioni Scientifiche Italiane, pagg.184, € 20,00
DAL TESTO – “Il sistema politico russo opera dunque oggi in un quadro più integrato le cui principali leve di comando sono nel Kremlino e il cui funzionamento quotidiano è assicurato da Russia Unita attraverso solide maggioranze parlamentari e una ramificata struttura regionale. Russia Unita è esso stesso, in peniferia, un conglomerato di macchine politiche il cui scopo è di assicurare la vittoria elettorale e, al centro, un «meccanismo per estrarre rendite e distribuire patronage... finanziato da interessi alla ricerca di un beneficio da parte dello stato». Centralizzando le reti clientelari e coordinando la distribuzione del patronage, il partito del potere è il gatekeeper che controlla l'accesso a enormi risorse pubbliche. Questo ne fa «l’obiettivo di un’intensa attività di lobbying più che il soggetto di una coerente e unitaria direzione politica». Ma data l'eredità con cui doveva fare i conti, dal punto di vista di Putin una «direzione politica coerente e unitana» poteva ben apparire, un lusso un'ambizione prematura. Russia Unita mostra oggi una capacità di garantire integrazione nazionale e stabilità politica che ricorda almeno quella del vecchio Pcus.” L’AUTORE – Ottorino Cappelli insegna Analisi comparata dei regimi e dei processi politici presso l'Università degli Studi di Napoli l'Orientale. Sui temi della politica sovietica e russa ha pubblicato Demokratizatsiya: la transizione fallita (2005) e ha curato insieme a Ronald J. Hill il volume Putin and Putinism (2010). E inoltre Visiting Fellow presso il J.D. Calandra Italian American Institute della City University of New York, dove dirige il progetto di ricerca «Oral History Archive - The Italian American Body Politic of New York». Nell'ambito di tale progetto è curatore e co-autore del volume Italian Signs, American Politics: Current Affairs, Historical Perspectives, Empirical Analayses (2012). INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Prima parte. L’ancien régime - I. Tra centro e periferia (1. Il mito del potere comunista - 2. I quadri tra centro e periferia - 3. Il cono d’ombra: tra economia e politica - 4. Controllo dall’alto e dal basso - 5. «Krugovaya poruka» - 6. Rivoluzione permanente? - 7. Le due modernizzazioni - 8. Il «patto» fallito - 9. Conclusioni) - II. Modelli di potere (1. Il disegno originario - 2. La prova dei fatti - 3. Il modello informale - 4. Company town e dominî feudali - 5. Le mani sulle città - 6. Le company town di tipo sovietico - 7. Le città frammentate - 8. Città «a governo forte»? - 9. Conclusioni) - III. Riforma e crollo (1. Gorbachev, fase uno: tra vecchio e nuovo - 2. Eltsin a Mosca: il prefetto di ferro - 3. Gorbachev, fase due: le elezioni - 4. «Parlamentarismo» e «presidenzialismo» - 5. La rivolta dei quadri - 6. La rivincita delle periferie - 7. Epilogo: Eltsin in Russia - 8. Conclusioni) - Seconda parte. La «nuova» Russia - IV. Stato, baroni e oligarchi (1. Eltsin e i suoi baroni - 2. Oligarchi vecchi e nuovi - 3. Configurazioni di potere locale - 3.1. Regioni «controllate dallo stato»? - 3.2. Regioni «corporate» - 3.3. Regioni «pluraliste» - 3.4. Elite politiche contro elite economiche - 4. Putin e la lotta alla feudalizzazione - 5. Conclusioni) - V. Chiavi di lettura (1. Miti della transitologia - 2. La centralità del tema dello stato - 3. Mappe storiche: una proposta - 4. L’analogia feudale e la Russia di Elstin - 5. Putin e l’analogia assolutistica - 5.1. Politica ed economia - 5.2. Centro e periferia - 5.3. Sato e reti clientelari - 6. Conclusioni) - Bibliografia
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