Rompere la gabbia |
Claudio Moffa Rompere la gabbia Arianna Editrice, pagg.192, € 9,80
IL LIBRO – Mentre la crisi chiude le fabbriche e gli enti pubblici, crea disoccupati, distrugge i residui dello Stato sociale e affama i nostri portafogli si resta spesso disorientati sia dal linguaggio volutamente astruso dei mass media e dei politici, sia dal girare a vuoto delle 'proposte' via via avanzate: per ogni passo in avanti accennato, la risposta è sempre: "dobbiamo trovare le risorse", come a dire che si deve prendere con una mano quel che si è restituito con l'altra. Un gioco al massacro. Così dal debito non si uscirà mai. Decisamente in controtendenza rispetto alla cripticità con cui si è soliti affrontare queste tematiche, il libro di Claudio Moffa utilizza il linguaggio più semplice possibile per analizzare due tabù che impediscono la fuoriuscita dalla crisi: il signoraggio e il debito pubblico. Per affrontare questi due problemi occorre presa di coscienza e coraggio politico. Varie le possibilità: ritornare all'emissione di banconote da parte dello Stato, riattivare la Zecca per produrre denaro, Euro o Lire che dir si voglia, oppure organizzare la ri-nazionalizzazione della Banca d'Italia. DAL TESTO – “[…] nella storia dello Stato italiano monarchico, fascista e repubblicano, la cronologia del signoraggio si caratterizza per un costante, seppure intermittente, doppio binario - monetazione o tramite il sistema bancario, prima anche privato e poi solo pubblico, o tramite emissione diretta da parte della Zecca di Stato - e per una sequenza di eventi così riassumibile: 1860-1893, o "biglietti di Stato a corso legale" o banconote emesse da banche private (Banco di Napoli, Banco di Sicilia); 1893-1926, o "biglietti di Stato" o banche private, con l'aggiunta della Banca d'Italia, fondata nel 1893 a seguito dello scandalo del Banco di Roma; 1926, monopolio dell'emissione monetaria (a parte i "biglietti di Stato") alla sola Banca d'Italia, ancora privata; 1936-1992, "biglietti di Stato" (Mussolini, De Gasperi e Moro) o banconote della Banca d'Italia, trasformata nel 1936 in ente di diritto pubblico sotto il controllo di Istituti, a loro volta controllati dallo Stato; 1992-1999, privatizzazione delle BIN-Banche di Interesse Nazionale, dunque della Banca d'Italia, nel quadro della privatizzazione di tutta l'industria di Stato, con la Lira che si avvia a essere stampata da Istituti privati; infine, dal 2000 a oggi, adozione dell'euro la cui emissione è delegata alla BCE, che sfugge al controllo degli Stati membri e che a sua volta può delegare (almeno nominalmente) l'emissione monetaria alle Banche Centrali Nazionali. L’AUTORE – Claudio Moffa è docente universitario, giornalista professionista e notista di politica estera su testate di rilevanza nazionale e internazionale. Si è sempre distinto per il rigore metodologico dei suoi studi e per il coraggio con cui ha affrontato alcuni dogmi storici: la “parola magica” dell’autodecisione dei popoli (La questione nazionale dopo la decolonizzazione: per una rilettura del principio di autodecisione dei popoli, 1989); l’erronea marginalizzazione del capitale finanziario nel marxismo (Marx e il Canale di Suez, 1996), solo per citarne alcuni. INDICE DELL’OPERA – Capitolo 1. La più grave crisi della storia dell’Europa contemporanea. Che fare? La centralità del reddito da emissione monetaria (1.1. La questione delle origini della moneta - 1.2. Il controllo dell’emissione monetaria e la “rivoluzione” inglese del 1694 - 1.3. L’emissione monetaria nell’Italia postunitaria - 1.4. La continuità tra Fascismo e Repubblica - 1.5. Dalla lettera di Andreatta a Tangentopoli: le liberalizzazioni e le fusioni del sistema bancario - 1.6. Il rischio per la Banca centrale italiana - 1.7. La sconfitta della DC e l’attentato di Capaci: il colpo finale alla Prima Repubblica - 1.8. Il 2 giugno 1992, una strana festa della Repubblica - 1.9. Le privatizzazioni e il mito della “finanza creativa") - Capitolo 2. Sovranità monetaria privata, debito, recessione (2.1. La complessità e l’articolazione della questione “debito”. La sovranità monetaria, quarto principio costituzionale - 2.2. L’anatocismo, altra voce fondamentale del debito sovrano - 2.3. Il debito insolvibile arriva in Europa: dalla Grecia all’Italia - 2.4. La distinzione tra debito interno e debito estero - 2.5. L’euro moneta “senza sovrano”: conseguenze e possibili vie d’uscita) - Capitolo 3. Obiettivo sovranità monetaria... le potenzialità di riuscita, il dibattito e gli effetti della possibile svolta (3.1. La crucialità della sovranità monetaria e i principali nodi del dibattito in Italia - 3.2. Il rischio della contrapposizione tra Popolo e Stato e il bluff delle monete complementari - 3.3. Il localismo, l’altra faccia dell’indebolimento delle sovranità statuali da parte della finanza transnazionale - 3.4. L’Euro: né dogma, né immutabile mostro - 3.5. Alcuni tabù della Sinistra. Non c’è “keynesismo” senza controllo della moneta e del suo reddito - 3.6. Tra la memoria di Auriti e il progetto del MTT. Domande e dubbi sulle due esperienze più avanzate emerse nel dibattito italiano - 3.7. Una questione trasversale: i progetti di legge per il ripristino della sovranità monetaria. Il caso della 262/2005 - 3.8. L’indubitabile esistenza del signoraggio) - Capitolo 4. Banche, finanza, moneta: pagine di storia (4.1. Erodoto – I Cartaginesi e il “baratto muto" - 4.2. Bibbia, Corano e tradizione cristiana di fronte all’usura - 4.3. Due esempi della Roma antica: Giulio Cesare e Nerone - 4.4. Scontro sul controllo dell’emissione monetaria nella Repubblica di Venezia del XV e XVI secolo - 4.5. XVII secolo. L a Banca d’Inghilterra, il signoraggio “privato” e il debito: così le banche diventano “creditrici perpetue” degli Stati - 4.6. XIX secolo: come oggi, lo strapotere della finanza, delle banche e della speculazione sull’economia reale, sulla stampa, sulla politica - 4.7. Il dominio del capitale finanziario: anche il capitalismo inglese dell’Ottocento declina, sotto i suoi colpi - 4.8. Globalizzazione e balcanizzazione, conservatorismo e modernizzione: fino a che punto soltanto i primi termini sono sempre congruenti, effetto e funzione dell’azione del capitale finanziario? - 4.9. Maurice Allais: il signoraggio allo Stato, unica soluzione) - Capitolo 5. Il “passo del gambero” di Karl Marx. Il capitale finanziario dalla centralità alla marginalizzazione. Le aporìe del III Libro de Il Capitale (5.1. Il giovane Marx e la convergenza tra borghesia produttiva e proletariato - 5.2. Il III Libro de Il Capitale: come e perché Marx marginalizza il capitale finanziario) - Capitolo 6. Marx e Pound, liberali e socialisti, cristiani e musulmani:la trasversalità della questione del signoraggio (6.1. Il “signoraggio” e la cronologia dell’emissione monetaria in Italia - 6.2. La fine del “signoraggio” di Stato - 6.3. L’adesione all’eurosistema - 6.4. Titoli di Stato contro banconote: il debito aumenta - 6.5. Superare i tabù: la trasversalità della sovranità monetaria - 6.6. Marx e Pound - 6.7. Il problema del debito pubblico) - Capitolo 7. Mezzo secolo di storia: Mattei e Madoff, dall’economia-progresso all’economia speculativa (7.1. Miraggi e inganni della “finanza creativa” - 7.2. Il ruolo degli intellettuali: storici, economisti, sociologi) - Capitolo 8. Sindacato e Impresa, tra conflitto e alleanza conflittuale contro il capitale speculativo (8.1. Il debito - 8.2. Il signoraggio, ovvero il reddito da emissione monetaria, esiste: ecco le prove inconfutabili - 8.3. L’impresa che non c’è: questa Europa non va, va riformata da capo a piedi - 8.4. Il reddito da “Signoraggio” allo Stato per diffondere il lavoro dipendente e l’impresa) - Conclusioni (1. La moneta e la monetazione hanno un ruolo fondamentale nella Storia - 2. Il reddito da signoraggio non è un’invenzione dei “complottisti”, ma una realtà: esso esiste, sulla base del principio di logicità, delle dichiarazioni e delle ammissioni di studiosi e protagonisti del fenomeno, nonché delle numerose prove, a partire da quelle storiche dall’età antica fino a oggi - 3. Ripensare Marx e Braudel: capitale finanziario e signoraggio facitori di Storia - 4. Il signoraggio e il debito in Italia: la doppia monetazione dall’Unità ai governi Moro, la continuità tra Fascismo e Repubblica e la doppia usurpazione della sovranità monetaria dello Stato tra il 1992 e il 2000 - 5. Il dibattito a vuoto sulle misure anticrisi, in base a due dogmi: il signoraggio privato e il debito. Per uscire dalla gabbia, bisogna rimettere in discussione l’usurpazione della sovranità monetaria e l’intangibilità del debito - 6. I sindacati e le banche: un assurdo tabù, che danneggia la buona causa del lavoro dipendente - 7. Le monete complementari, locali, regionali e le due eurozone possono essere utili, ma sono riforme monche e prive di effetti positivi, senza la riacquisizione del reddito da emissione monetaria da parte dello Stato - 8. La nuova declinazione del liberismo, nell’epoca del conflitto tra capitale finanziario e capitale produttivo: “libera impresa in Stato padrone dell’emissione monetaria”) – Appendice. I Trattati europei (1. I Trattati europei che hanno usurpato la sovranità monetaria italiana - 2. La politica monetaria e la questione della sovranità monetaria nel Trattato di Maastricht - 3. Il Trattato di Lisbona - 4. Il Trattato di Stabilità - 5. Cronologia) - Bibliografia di riferimento (Libri e saggi - Articoli e web)
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