Ho incontrato l'Ebreo Errante |
Albert Londres Ho incontrato l'Ebreo Errante Ecig, pagg.196, € 14,50
IL LIBRO – 1929. Un grande giornalista francese, avvezzo a esotiche escursioni e ardite imprese, intraprende un viaggio attraverso le comunità ebraiche d'Europa, da Londra a Varsavia, dai Carpazi alla Transilvania, da Kišinev a Lvov. Un viaggio nel cuore del vecchio continente che lo porterà ben più lontano, verso quella città donde, dice la tradizione ebraica, Dio iniziò l'opera della creazione. Gerusalemme, ombelico del mondo, luogo di ritorno degli ebrei della diaspora. E Tel Aylv, Ebron, la Palestina sotto mandato britannico. Con sorprendente acume, con un'ironia intrisa di partecipazione emotiva, con una curiosità inesauribile, Londres ci conduce attraverso il mondo ebraico di ieri, oggi e domani: sulle tracce dell'ebreo errante, figura mite, stracciona e grandiosa al tempo stesso, il reportage di questo grande giornalista è un tragitto materiale e mentale dalla straordinaria intuizione profetica. Testimone disincantato ma carico di una passione forte quanto il dovere di cronaca, Londres segue, con decenni d'anticipo, quel filo conduttore che porterà alla rinascita dello Stato ebraico sulle ceneri di una diaspora sterminata nei forni crematori. Premonitore e struggente, sfrontato e commosso, Ho incontrato l'Ebreo Errante è al tempo stesso un prezioso documento storico, un itinerario spirituale, un viaggio in una realtà lontana e vicina. DAL TESTO – “Li trasportava non la fede nel divino ma nel terrestre. Venivano a conquistarsi il diritto di essere quello che erano. Fu un bello spettacolo. Medici, professori, avvocati, pittori, poeti, affezionatisi al selvaggio paese, presero il piccone e il badile. Se si deve riconoscere che gli arabi l'abitavano da secoli e secoli, si deve dire pubblicamente che non avevano finito il lavoro. Erano lì come nella giungla le belle fiere in libertà. L’AUTORE – Albert Londres, per il quale di recente è stato suggerito il paragone con il nostro Indro Montanelli, nacque nel 1884 e morì nel 1932, durante il naufragio del bastimento che lo riportava in Europa dalla Cina. Viaggiatore e reporter infaticabile, fu corrispondente per vari quotidiani parigini e nazionali. Fu uno dei primi inviati di guerra francesi, nel 1914. Dopo il conflitto passò dalla Russia all'America Latina, dall'Africa al Giappone. Fra i suoi molti reportages, ricordiamo I forzati della Guyana, un quadro crudo e impietoso di questo luogo di prigionia. INDICE DELL’OPERA – Presentazione, di Elena Loewenthal – I. Un personaggio stravagante – II. Ci ritrovammo in Chicksand Street – III. Il cuore di Israele batte sempre – IV. Theodor Herzl – V. Il Grand Tour degli Ebrei – VI. Eccoli! – VII. Ed è solo Mukačevo – VIII. Gli Ebrei selvaggi – IX. Ho incontrato l'Ebreo Errante – X. Lo spettro – XI. La famiglia Meiselmann – XII. Il pioniere della Palestina – XIII. Volete andare a Gerusalemme? – XIV. Il ghetto di Lvov – XV. Ma Varsavia...! – XVI. La fabbrica dei rabbini – XVII. O la borsa o i mobili – XVIII. Dal rabbino dei miracoli – XIX. Addio, Ben! – XX. La Terra Promessa – XXI. Al prezzo del sangue – XXII. Il Muro del Pianto – XXIII. Sveglia, Europa! – XXIV. I soldati del Gran Muftì – XXV. A presto! – XXVI. Felice di essere ebreo – XXVII. Sei arrivato Ebreo Errante? – XXVIII. Post scriptum
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