La gioiosa macchina da guerra Stampa E-mail

Achille Occhetto

La gioiosa macchina da guerra
Veleni, sogni e speranze della sinistra

Editori Internazionali Riuniti, pagg.319, € 16,00

 

occhetto_gioiosa  IL LIBRO – Un racconto autobiografico e uno spaccato di rilevanza storica del passaggio da un’esperienza personale tutta interna alla storia del comunismo al radicale superamento di alcuni suoi capisaldi teorici e pratici. La vicenda umana e politica di Achille Occhetto è irripetibile, proprio perché si snoda lungo un intero secolo segnato solo da svolte epocali, e allo stesso tempo si forma e cresce e si connota all’interno di un partito – il Pci – che per decenni ha avuto tra i suoi «inquilini naturali» i più vari rappresentanti di quelle svolte – marxisti, operaisti, cattolici, liberali, crociani, borghesi radicali, antifascisti – uniti dall’idea dell’esistenza possibile di un’alternativa di sinistra alla piccola Italia dei compromessi, dell’opportunismo e della corruzione. E la «svolta» di Occhetto, la celebre Bolognina, insieme al famoso ossimoro che dà il nome a questo libro, è l’ultimo atto di un secolo tragico, come tragiche sono le grandi storie segnate dalle grandi passioni, prima che l’insorgenza berlusconiana contaminasse con i suoi veleni una sinistra irretita dal mito del potere. Oggi, che degli ultimi vent’anni della storia politica italiana abbiamo una visione chiara – e del fallimento dei suoi miti subiamo ancora le conseguenze – la svolta della Bolognina non ci appare più nel ricordo nostalgico di un tentativo estremo e non riuscito, perché i sentimenti, le pulsioni e soprattutto gli obiettivi reali che l’hanno mossa aprono davanti ai nostri occhi una possibilità nuova per la sinistra e per il futuro dell’Italia.

  DAL TESTO – “Ma in Italia è avvenuto un caso strano, direi paranormale. Dopo uno dei suoi lauti banchetti allietati da canti e balli, un mattino Berlusconi si è svegliato di soprassalto e, scorgendo un fantasma che si aggirava attorno alla sua villa di Arcore, ha creduto di intravedere, nelle brume dell'alba, l'immagine inquietante del comunismo. In una situazione normale sarebbe bastato un Alca-Seltzer per fare svanire nel nulla quell'incubo. Ma Berlusconi, da grande comunicatore mediatico qual è, ha schioccato le dita e ha urlato: «Idea! Mando in onda in tutte le mie reti la notizia che si è ripresentato quello spettro!» E così ha trasformato il fantasma digestivo che si aggirava nei dintorni di Arcore nel nuovo pericolo comunista. Il bello è che molti italiani hanno abboccato, anche se non credo fino in fondo. Penso che nell'ultima campagna elettorale, ad esempio, siano stati più ammaliati dalla promessa della restituzione dell'Imu che spaventati dal fantasma.
  “Tuttavia, quella trovata a qualche cosa serviva, e in effetti è servita. A che cosa? Semplice: a creare una specie di mastice, di collante ideologico in una coalizione caratterizzata da riferimenti culturali e pulsioni non solo diversi, ma anche incompatibili. Che cosa poteva unire la Lega all'ex Msi? Forse il nazionalismo? Certamente no. Allora la secessione? Nemmeno. Ecco trovato un minimo comun denominatore, una giustificazione ideale per stare assieme. Occorreva rialzare il vecchio scudo, che non trovava più giustificazioni, specie dopo la caduta del Muro.”

  L’AUTORE – Achille Occhetto, deputato dal 1976, è stato segretario nazionale della Fgci, segretario generale del Pci, e dal febbraio 1991 al giugno 1994 fondatore e se­gretario nazionale del Partito democratico della sinistra. È stato co-fondatore e vicepresidente del Partito del so­cialismo europeo nel 1990, più volte eletto deputato nel parlamento italiano e in quello europeo e presidente del­la commissione Affari esteri della Camera (dal 1996 al 2001); inoltre è stato membro del consiglio d’Europa dal 2002 al 2006. Ha scritto: Intervista sul ’68 (Editori Riu­niti), Per un nuovo movimento (Laterza), L’indimenticabile ’89 (Feltrinelli), Il sentimento e la ragione (Rizzoli), Go­vernare il mondo (Editori Riuniti), Secondo me (Piemme).

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Michele Serra - Prima parte - L'indole e la politica - Io e il potere - Il mio carattere - Il male oscuro della sinistra - Il deus ex machina - Potevamo vincere? - La stagione dei sindaci - Noi e i moderati - I dialoghi con Craxi e Martelli - La questione socialista - L'Ulivo e la contaminazione - Le responsabilità degli ex democristiani - Il movimento referendario - - Le manovre contro Ciampi – Il contrasto di due culture - L'avvento di Berlusconi - Un fantasma si aggira per Arcore - Seconda parte – 1. Germi spirituali (Una premessa – L’ossimoro originario - Le cose e la memoria - Le prime immagini della guerra - La fonte dell'impegno - Fascismo e antifascismo - Comunismo e contaminazione - La sinistra cristiana e il fecondo connubio - Secondo Risorgimento? - Spiritualità cristiana e spiritualità laica - Davanti a Pavese, Nenni e Togliatti - La mia crisi religiosa) - 2. L'apprendistato comunista (A Milano - L'iscrizione al partito - Il fortilizio burocratico e l'apertura esterna - A scuola da Raffaele Mattioli - Il '56: un'occasione mancata - 3. Prove d'orchestra (Ungheria: lo strappo mancato - Togliatti mi sussurrò - Un indimenticabile funerale - Le prime rotture - La generazione del Vietnam - L'ultima cena: la rottura con i cinesi - Rivoluzione del costume: il '68 - Per una rivoluzione nei Paesi socialisti  - La primavera di Praga - A Est non c'è il socialismo - Elementi di socialismo - Palermo felicissima) - 4. Larghe intese e compromesso storico (Liberazione dalla mafia - Operazione Sciascia - L'abbaglio: tra compromesso e compromissione - Contro il tarlo del consociativismo - La rivoluzione femminista - Il ‘77 e Giordano Bruno - L'assassinio di Moro e l'unità nazionale) - 5. Il declino del Pci (L'ultimo viaggio di Enrico - Berlinguer pensò al cambio del nome - La fandonia del patto del garage - Il riconoscimento - Da Gorbaciov) - 6. Le basi culturali della svolta (La metafora dell'Amazzonia - Una svolta senza cultura? - L'Europa vista da New York - L'illusione: cambiamento nella continuità - Libertà reale e libertà di Berlusconi - La riforma della politica) - 7. Il nuovo inizio (Una considerazione finale e un appello - Ben scavato vecchia talpa: disse Bobbio - Una rinascita ideale e politica - La metafora dell'innovazione - Cade il Muro di Berlino - Alla Bolognina - Un documento storico - La più grande discussione democratica nella storia dei partiti) - 8. Passato e presente (Circolarità del tempo: occupy Bolognina - Ritorna il male oscuro della sinistra - Il Dio che è fallito - La svolta e il Partito democratico - Oltre gli ex: primarie delle idee - Tra opportunismo moderato e antagonismo impotente - La bonifica del contesto oltre Berlusconi - Un commiato)