L'impero della 'ndrangheta Stampa E-mail

Dorina Bianchi – Raffaele Rio

L'impero della 'ndrangheta
Radiografia di un'organizzazione criminale in continua espansione

Giulio Perrone Editore, pagg.200, € 15,00

 

bianchi_rio_ndrangheta  IL LIBRO – Potere trasversale e affiliazione extraterritoriale, natura arcaica e propensione alla modernità: la ’Ndrangheta ha saputo far fruttare questi capisaldi per diventare una delle organizzazioni criminali più potenti e allo stesso tempo più discrete della storia italiana e internazionale. Una crescita esponenziale che è stata accuratamente celata per potersi fortificare proprio tramite l’invisibilità. Un metodo d’azione che agli albori pareva potesse supplire all’azione ufficiale dello Stato, dispensando una giustizia ritenuta inefficiente. La creazione di una precisa ideologia e l’appropriazione di una serie di valori popolari hanno fatto sì che, chiusa nel suo piccolo fazzoletto di terra, l’organizzazione diventasse una sorta di paladina alternativa. Un perimetro ammantato di sacralità che, riconoscendo nella famiglia l’origine, la forza e la materia prima di ogni individuo, ha generato un consenso fatalista dei più alla presenza mafiosa.
  La ’Ndrangheta difende l’onore e lo fa con ogni mezzo. Violenza, rituali arcaici, corruzione imperante, sequestri di persona, traffici di droga, usura e racket, connivenza con mafie e politica, in un’eco crescente che poi travalica i confini diventando enorme. E si sposta al di là della terra d’origine, creando quello che si può definire un vero e proprio franchising criminale che però riconosce nell’appartenenza al territorio il vero elemento focale.
  Una storia difficile da raccontare perché vive di verità terribili e taciute, tanto da rendere la ‘ndrangheta una mafia difficilmente catalogabile; una storia, però, che Dorina Bianchi e Raffaele Rio hanno cercato di ripercorrere, in due modi: affrontarne il divenire, le origini e l’evoluzione, dagli albori calati in un Aspromonte amaro e impervio, fino all’esplosione internazionale di Duisburg. E poi tramite la dura e inderogabile verità dei numeri: fatturati, giro d’affari, rotte dei traffici illeciti, colonizzazione, vittime, collusi e ripercussioni.
  Tra mitologia e contabilità, a definirsi e a permeare il tutto, pochi ma imprescindibili reportage: storie raccontate con una voce nuda che fa della cronaca l’eco della sofferenza.

  DAL TESTO – “Nel 2012 il fatturato delle' ndrine si aggira intorno ai 53 miliardi di euro, una cifra che è pari al 3,4% del PIL italiano, fermo a 1.566 miliardi di euro.
  “Il maggiore introito è costituito dal traffico di stupefacenti che determinerebbe guadagni per 24.200 milioni di euro. Un'altra importante fonte di profitto è costituita dall’attività di riciclaggio che ha assicurato alle cosche calabresi un profitto di 19.600 milioni di euro. Risultano significativi anche i guadagni criminali relativi a estorsioni e usura (2.900 milioni di euro), agli appalti pubblici (2.400 milioni di euro), al gioco d'azzardo (1.300 milioni di euro).
  “Meno rilevanti invece i proventi dal traffico di arrnl (700 milioni di euro) e di rifiuti illeciti (670 milioni di euro), dalla prostituzione (370 milioni di euro), dalla contraffazione (330 milioni di euro) e dall'immigrazione clandestina (130 milioni di euro), ma si tratta pur sempre di cifre enormi che vanno a incrementare un bilancio più che cospicuo e allettante.”

  GLI AUTORI – Dorina Bianchi, si laurea in medicina e chirurgia diventando medico radiologo presso l’ospedale Annunziata di Cosenza. A poco più di trent'anni viene eletta parlamentare nel Collegio di Crotone. Nella XI legislatura è stata componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse consolidando il suo impegno politico di contrasto alla criminalità organizzata. Ad oggi è parlamentare del Pdl.
  Raffaele Rio, economista e giornalista pubblicista, è stato Presidente della sede calabrese di Eurispes e di Demoskopika. Docente nel progetto “Formazione Congiunta per l’Educazione alla legalità” del Ministero dell’Interno rivolto agli amministratori calabresi. Ha curato numerose pubblicazioni e dossier sul fenomeno mafioso tra cui La geografia delle intercettazioni telefoniche (2009), ’Ndrangheta Holding (2008), L'Indice di penetrazione mafiosa nelle province calabresi (2003), La giustizia in Calabria (2002).

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Preistoria: dal sequestro Casella a Duisburg - Ritualità tra sofferenza, delirio e crudeltà – Epilogo - 'Ndrangheta holding - Il giro d'affari di un'organizzazione policentrica (L'oro bianco delle 'ndrine - Il moltiplicatore degli affari - Estorsioni e appalti pubblici - Il "profumo" dei rifiuti illegali - Come ingraziarsi la Dea Bendata - Il mercato della disperazione: prostituzione e immigrazione clandestina - Gli omicidi in Calabria - La demografia delle denunce per associazione mafiosa - L'attività di contrasto tra intercettazioni e confìsche - La colonizzazione della mafia calabrese - 'Ndrangheta istituzionale e demoscopica) - Criminalità e sviluppo economico (Lo scenario attuale - Imprese sotto il segno dell'insicurezza - Usura ed estorsioni: due fenomeni rilevanti ma sommersi - Credito e usura: quale confine? - Il rapporto tra sistema finanziario e usura – L’usura nella percezione delle imprese - Il mercato del racket – Il fenomeno delle estorsioni secondo gli imprenditori - Il freno alla crescita della criminalità - Le azioni di contrasto - Imperativo numero uno: non arrendersi) - La criminalità tra cause e rimedi (Realtà e percezione della realtà - Cittadini preoccupati - Le cause del fenomeno - Le soluzioni percorribili) - Bibliografia