Dopo Al Qaeda Stampa E-mail

François Heisbourg

Dopo Al Qaeda
La nuova generazione del terrorismo

Armando Editore, pagg.128, € 10,00

 

heisbourg_qaeda  IL LIBRO – Stiamo vivendo gli ultimi momenti di Al Qaeda? Nonostante i suoi incontestabili "successi" e gli inevitabili rigurgiti, il movimento lanciato da Bin Laden è chiaramente alla fine del suo percorso, effetto di strategie di controterrorismo, che hanno giocato un ruolo fondamentale nel declino di questa "multinazionale del terrorismo". Ciononostante non c'è motivo di rallegrarsi: tutto, al contrario, sembra indicare che l'iperterrorismo ha davanti a sé giorni felici. Le nuove forme che esso può assumere, la tecnologia di cui può disporre, nonché il sostegno di cui c'è il rischio possa avvalersi, non ci lasciano sperare in un futuro migliore. Molto dipenderà in verità dai mezzi di azione che si sapranno mettere in campo e che converrà adeguare a questa nuova sfida.

  DAL TESTO – “È nei termini della durata che va analizzato il problema. Anche se lo jihadismo è considerato come se fosse un dato quasi permanente del nostro scenario politico, la parola stessa è datata nel vocabolario dei terroristi proprio come in quello dei protagonisti dell’antiterrorismo. Se nel passato la parola jihad è stata impiegata da gruppi terroristici per identificarsi – è il caso dell’appellativo “jihad islamico” impiegato dagli Hezbollah fin dalle sue origini, durante gli attentati antioccidentali a Beirut nel 1983 –, il termine “jihadismo”, usato per caratterizzare l’insieme dei movimenti  armati islamici, compare solo nell’attuale decennio. Sono stati gli  attivisti islamici ad attribuirsi questa denominazione. E questo perché è un dovere di ogni musulmano fare la jihad; trasferendo  abusivamente il termine in un campo molto vasto a vantaggio di un’interpretazione che glorifica la violenza, le organizzazioni terroristiche sperano di vedere ricadere su loro stesse la dignità propria di un obbligo sacro. Le indagini dell’antiterrorismo adottano la parola di riflesso e tutto sommato molto imprudentemente perché è sempre pericoloso cedere l’iniziativa del gioco semantico al proprio nemico in un campo come quello del terrorismo dove le parole e i simboli sono assolutamente essenziali.”

  L’AUTORE – François Heisbourg, consigliere speciale della Fondazione per la ricerca strategica, ha svolto un ruolo di primo piano nell'elaborazione della dottrina francese per la sicurezza nazionale. Presiede l'Istituto Internazionale per gli Studi Strategici di Londra e il Centro per la Politica di Sicurezza di Ginevra. Ha pubblicato Iran, le choix des armes? e L'Épaisseur du monde.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Al Qaeda è mortale - I. Anatomia di un ostacolo strategico (Il decennio di Al Qaeda - Verso il declino - Contraddizioni e limiti - Il ruolo dell'antiterrorismo) - II. Le armi del terrore (Il "principio di aggravamento" in avaria? - N come nucleare - R come radioattività - B come biologico - C come chimico - Nuove tecnologie, nuovi modi di operare) - III. I nuovi volti del terrorismo (Qualche incognita - Al Qaeda dopo Al Qaeda: nebulosa e "franchigia" - La forza del nichilismo - Il ritorno del terrorismo di Stato) – IV. Il mutamento della lotta al terrorismo (Non abbassare la guardia: quello che non bisogna fare - Prevedere l'imprevisto, "organizzare il caos") - Conclusione