Il discoro di Giorgio |
Tobia Zevi Il discoro di Giorgio Donzelli Editore, pagg.VI-154, € 17,00
IL LIBRO – Ricostruire il percorso umano e politico a partire solo dai testi scritti? Per Giorgio Napolitano, si può. Il presidente della Repubblica, perno della vita politica italiana, riesce a distillare spunti e impulsi personali nella prosa controllata dei suoi discorsi pubblici. Con una sintassi d’altri tempi e un lessico decisamente classico, Napolitano ha trovato una chiave per rivolgersi agli italiani, anche ai più giovani. Basandosi sul corpus presente nel portale del Quirinale, Tobia Zevi – giovane studioso della lingua italiana – seleziona sette argomenti nel messaggio presidenziale, evidenziandone gli elementi più controversi: l’importanza della patria e dell’impegno per definire una memoria condivisa da tutti gli italiani; l’Europa, gigante economico ma troppo debole sul piano politico; la Costituzione, casa degli italiani che va riformata senza furbizie e strumentalizzazioni; la figura del presidente della Repubblica, fondamentale nell’architettura istituzionale, che potrà avere in futuro poteri diversi purché si plasmino adeguati pesi e contrappesi; il ruolo dei partiti politici, che vanno rinnovati senza indulgere in facili populismi; un sistema della giustizia che merita più efficienza e più rispetto da parte della politica ma anche da parte dei suoi operatori; il futuro, infine, apparentemente oscuro, che può invece regalare all’Italia un nuovo sviluppo, se gli italiani metteranno in campo impegno e senso di responsabilità. DAL TESTO – “Una delle cifre stilistiche, anche dell'uomo Napolitano, è la rigorosità nei comportamenti e la nitidezza del pensiero. Rigorosità e nitidezza che difficilmente si piegano alla contingenza politica che spesso richiederebbe tutt'altro. Non è certo un mistero che l'Italia stia affrontando negli ultimi anni una delle crisi, economiche e d'identità, tra le più profonde di tutta la storia repubblicana. Così come è noto che, per lungo tempo, la classe politica di governo si sia dedicata prevalentemente a negare - spesso con argomentazioni ai limiti del parossismo - la durezza del momento storico. L’AUTORE – Tobia Zevi (1983) è dottore di ricerca in Storia della lingua italiana. Dal 2008 lavora con Nicola Zingaretti presso la Provincia di Roma, occupandosi di Solidarietà e Cooperazione internazionale. È fondatore e presidente dell’Associazione di cultura ebraica Hans Jonas. Ha collaborato con diverse testate tra cui «l’Unità», «Linkiesta.it», «Moked.it», «Il Foglio», «Left», «Avvenimenti». INDICE DELL’OPERA – Introduzione I. Liberazione e patria: un'identità condivisa (1. Una patria senza aggettivi - 2. Risorgimento senza revisione. Per una riflessione seria - 3. La Liberazione oltre la Resistenza - 4. Un popolo, una Costituzione - 5. Appunti per un calendario civile) - II. Europa: gigante economico, nano politico (1. L'idea proibita - 2. L'Italia e l'impegno europeistico - 3. Il sogno europeo) - III. Fondamento e revisione: la Costituzione (1. Una casa per tutti gli italiani - 2. Competizione e compromesso - 3. La Costituzione deve essere presbite - 4. La Carta mancata - 5. La democrazia al tempo delle crisi) - IV. Comunità nazionale e rappresentanza politica: il presidente della Repubblica (1. Il presidente istituzionale - 2. Il presidente elettivo - 3. Quale futuro per il presidente?) - V. Partiti e popolo: un dialogo interrotto? (1. I partiti come parte - 2. Contrapposizione tra partiti e moral suasion - 3. L'auto-rinnovamento dei partiti) - VI. Giustizia e politica: la responsabilità del potere (1. Il confine più caldo - 2. Un funzionario pubblico chiamato giudice - 3. L'un contro l'altro armati - 4. Per un atteggiamento equilibrato - 5. Coraggio e umiltà) - VII. Fiducia e preoccupazione: l'Italia guarda al futuro (1. La preoccupazione - 2. La fiducia)
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