Il Triangolo e la Mezzaluna |
Angelo Iacovella Il Triangolo e la Mezzaluna Edizioni Nuova Cultura, pagg.122, € 12,00
IL LIBRO – Il presente volume ricostruisce su base scientifica, attraverso un sistematico spoglio di documenti d’archivio, i contatti che i «Giovani Turchi» ebbero con la massoneria italiana e pertanto il ruolo avuto da quest’ultima nello sviluppo dei rapporti italo-turchi durante il periodo che si estende dalla seconda metà del XIX secolo allo scoppio della guerra di Libia (1911). DAL TESTO – “Sin dagli inizi, un «filo rosso» ha legato le sorti della massoneria italiana a quelle dei «Giovani Turchi». Questo «connubio», ad onta delle sue non trascurabili implicazioni politiche e diplomatiche, non è stato mai - a nostro avviso - completamente chiarito. Nel corso delle sue ricerche, chi scrive si è visto largire l'opportunità di raccogliere numerosi elementi che confermano e avvalorano la tesi di un collegamento tra le logge massoniche italiane di Salonicco e il nascente «Comitato Unione e Progresso», prima, durante e all'indomani della rivoluzione del 1908. Data l'ovvia rilevanza dell'argomento, i contatti intercorsi tra Palazzo Giustiniani e i «Giovani Turchi» saranno il principale oggetto di questo saggio, che abbiamo voluto intitolare Il Triangolo e la Mezzaluna, per sintetizzare in un'immagine emblematica, in una icastica endiadi, quel «connubio» di cui sopra si diceva e che per gli storici è stato, sinora, poco più di una congettura. Nel testo ci siamo concentrati, altresì, sulla figura di Ettore Ferrari, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia dal 1904 al 1917; anni che, se furono cruciali per il nostro paese, lo furono ancor più per la sopravvivenza dell'Impero Ottomano, preso tra due «fuochi» che l’avrebbero condannato a una deriva mortifera: da un lato, la ribellione dei popoli balcanici; dall'altro, l'occupazione militare della «Quarta Sponda» da parte dell'Italia; il tutto aggravato dallo scoppio della I Guerra Mondiale. La presenza di logge massoniche italiane sui territori soggetti al Sultano, ivi compresa la Libia, può essere annoverato a posteriori tra i tanti moventi che spinsero Palazzo Giustiniani sulla via di un malcelato dissenso nei confronti dell'impresa tripolina; impresa voluta da Giolitti con il tacito avallo del Vaticano e sotto lo stimolo del crescente moto colonialistico.” L’AUTORE – Angelo Iacovella (Roma, 1968) è ricercatore di lingua e letteratura araba presso la Libera Università LUSPIO di Roma. Medievista di formazione, attualmente si occupa di storia della letteratura mistica arabo-musulmana. Ha insegnato presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e negli atenei della Calabria, di Roma (Sapienza) e della Tuscia. Autore di saggi e monografie sulla civiltà musulmana, ha pubblicato, tra l’altro: L’epistola dei settanta veli di Muhyî al-Dîn Ibn ´Arabî; Il pettine e la brocca. Detti arabi di Gesù; Il concerto mistico e l’estasi di Abû Hâmid al-Ghazâlî; Le parole dell’estasi di Abû Yazîd al-Bistâmî. Ha inoltre curato, in collaborazione con Alberto Ventura, il volume miscellaneo Il fondamentalismo islamico. INDICE DELL’OPERA – Presentazione, di Edhem Eldem - Preambolo dell'autore - Elenco delle abbreviazioni - Capitolo I. Alle soglie della Sublime Porta - Capitolo II. L'anticamera della rivoluzione - Documenti d'archivio - Appendice - Tavole - Bibliografia
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