Il partito di Grillo |
a cura di Piergiorgio Corbetta ed Elisabetta Gualmini Il partito di Grillo il Mulino, pagg.244, € 16,00
IL LIBRO – Capace di suscitare entusiasmi e speranze pari ai timori e alle ripulse, il «grillismo» sembra più di una meteora del costume: forse sarà un nuovo protagonista degli equilibri politici italiani, forse – come promette e minaccia – li farà saltare. In ogni caso, sarà bene conoscere il fenomeno più da vicino, al di là del clamore giornalistico. Con l’aiuto dell’Istituto Cattaneo, il lettore potrà scoprire le ragioni del successo del M5s e potrà quindi, alla vigilia delle prossime elezioni politiche, su cui Grillo si sforza quotidianamente di mettere un’ipoteca, inquadrare bene il movimento e la sua organizzazione dentro e fuori la rete, il rapporto tra la base e il condottiero-blogger, le relazioni tra eletti e militanti, l’uso delle tecnologie informatiche e della «web democracy», il ruolo delle tradizioni civiche e la capacità di proiezione a livello nazionale. DAL TESTO – “La ricostruzione delle storie politiche individuali sembrerebbe, quindi, mettere in luce una diffusa eterogeneità di posizioni, con una leggera prevalenza di collocazioni a sinistra che è stata progressivamente bilanciata da nuovi ingressi di militanti ed elettori provenienti da altre aree politiche o non collocati politicamente. Se si guarda invece alle rappresentazioni ideologiche del partito, ossia a come e dove gli attivisti lo posizionano indipendentemente dalla propria autocollocazione, c'è accordo nel considerare il M5s una formazione al di fuori dello schema, «né di sinistra, né di destra». Da dove nasce questa attribuzione di estraneità? In prima battuta, si alimenta del risentimento nei confronti della classe politica e dei partiti. Tra gli attivisti è forte la convinzione che il Movimento rappresenti un polo di attrazione per tutti i «delusi» della sinistra e della destra, altrimenti orientati verso l'astensione. La delusione a cui si fa riferimento presenta diverse accezioni. Riflette il distanziamento di posizioni tra elettori e partiti su specifici temi, contenuti o valori («tutti i partiti la pensano diversamente da me»). Deriva da una critica circostanziata rivolta alla parte politica che si percepiva come più vicina («la sinistra non fa la sinistra»). Si presenta - ed è questo il tratto forse più ricorrente - come sfiducia generalizzata verso tutti i partiti (non verso la sinistra o la destra), visti come entità autoreferenziali impegnate unicamente a difendere i propri privilegi.” I CURATORI – Piergiorgio Corbetta è professore ordinario di Metodologia della ricerca sociale nell’Università di Bologna. È da molti anni tra gli animatori dell’Istituto Cattaneo, di cui è stato a più riprese direttore. INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Da movimento a partito - 1. Beppe Grillo: dalla Tv ai palasport, dal blog al Movimento - II. Lo shock elettorale - III. . Gli elettori del Movimento 5 stelle - IV. Dentro il Movimento: organizzazione, attivisti e programmi - V. Il Movimento e la rete - Conclusioni. Un web-populismo dal destino incerto – Appendice - Riferimenti bibliografici
|