Dieci pensieri sulla politica |
Roberto Esposito Dieci pensieri sulla politica il Mulino, pagg.280, € 16,00
IL LIBRO – Politica, democrazia, responsabilità, mito, opera, parola, male, occidente, comunità e violenza: sono parole chiave della tradizione filosofica e politica occidentale sulle quali Roberto Esposito sviluppa qui le proprie riflessioni. Ciascuno di questi termini forti viene sottoposto a un'attenta analisi volta a mostrarne la stratificazione di senso e a illustrarne l'attuale costellazione di significati. Grazie alla contaminazione fra linguaggi assai diversi - letteratura, estetica, teologia, filosofia, antropologia - e all'interrogazione di alcuni fra i maggiori pensatori del '900, da Heidegger a Bataille, da Weber ad Hannah Arendt, l'autore fornisce un contributo di grande finezza nel ridefinire la mappa concettuale della modernità. DAL TESTO – “Quell'impossibile ritorno all'indietro che la democrazia non può attuare senza negare la sua stessa funzione storica di definitivo sradicamento dal Valore, di definitivo abbandono dell'antica Dimora, di definitiva contingenza dei propri postulati, è costituito precisamente dall'intenzione disalienante fatta propria e miticamente assolutizzata dall'ideologia comunista. È questa continuità nel valore – di disalienazione, ricomposizione, restaurazione - del politico tra democrazia e socialismo che Nietzsche critica da un punto di vista asciuttamente impolitico. Da un punto di vista, voglio dire, che decostruisce, dall'interno stesso del politico, ogni «credenza in un ordinamento divino delle cose politiche», vale a dire ogni pretesa di totalità tipica di quei «pazzi per lo Stato» che dimenticano il carattere necessariamente parziale, duale, plurale della rappresentazione politica, la sua inautenticità costitutiva, la sua diabolicità (nel senso del 'due') originaria, la sua strutturale inadeguatezza a rappresentare l'intero, la comunità, l'indiviso: «Il disprezzo, la decadenza e la morte dello Stato, la liberazione della persona privata (mi guardo bene dal dire: dell'individuo) saranno la conseguenza dell'idea democratica dello Stato». Dopo Nietzsche solo questa consapevolezza autocritica libera il politico dal suo «velo di Iside». Solo essa è democrazia senza mito: la piena sottrazione ad ogni sedicente comunità. È un rovesciamento integrale rispetto alla disperata volontà comunitaria della democrazia roussoviana. Democrazia non è il ritorno della comunità nella dimensione politica, ma l'affermazione eroica della sua definitiva impoliticità. Il suo referente - e insieme il suo orizzonte di determinazione: ciò che le assegna termini definiti – non è più la comunità, ma la sua assenza.” L’AUTORE – Roberto Esposito insegna Filosofia teoretica all'Istituto Italiano di Scienze Umane. Tra i suoi libri, tradotti in diverse lingue, Categorie dell'impolitico (Il Mulino, II ed. 1999), Communitas. Origine e destino delle comunità (II ed. 2006), Immunitas. Protezione e negazione della vita (2002), Bios. Biopolitica e filosofia (2004), Terza persona. Politica della vita e filosofia dell'impersonale (2007), Pensiero vivente. Origine e attualità della filosofia italiana (2010), pubblicati da Einaudi. INDICE DELL’OPERA – Prefazione – I. Politica - II. Democrazia - III. Responsabilità - IV. Sovranità - V. Mito - VI. Opera - VII. Parola - VIII. Male - IX. Occidente - X. Comunità e violenza - Indice dei nomi
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