Marzo 1943 Stampa E-mail

Roberto Finzi

Marzo 1943
“Un seme della Repubblica fondata sul lavoro”

Clueb, pagg.156, € 14,00

 

finzi_marzo1943  IL LIBRO – La storia controfattuale è un interessante esercizio logico, i cui asserti peraltro non possono essere sottoposti a verifica. Comunque è possibile, forse doveroso, chiedersi, per collocare nel modo storicamente più esatto l’oggetto di queste pagine: se a Torino, a Milano e negli altri luoghi del Piemonte e della Lombardia ma non solo in “quel dannato marzo 1943” gli operai fossero rimasti fermi, ai loro posti di lavoro, il successivo movimento di liberazione avrebbe avuto gli stessi caratteri? E se la Resistenza italiana avesse avuto una diversa “indole” quali ne sarebbero state le conseguenze?
  Non c’è dubbio che la storia politica dell’Italia postbellica sarebbe stata diversa e con essa la stessa costituzione del 1948. In cui campeggia, non a caso, non solo il lavoro come fondamento della Repubblica ma il diritto inalienabile al lavoro per la cui concreta realizzazione e difesa lo Stato deve operare.
  Vista in una prospettiva più ampia di quanto la storiografia a essa dedicata abbia in genere fatto, spogliata da ogni elemento mitico o propagandistico, quella del marzo 1943 fu una lotta che per diversi aspetti segnò fortemente il cammino successivo della storia italiana e il volto della Repubblica che dalle rovine del Fascismo scaturì.

  DAL TESTO – “Secondo le fonti disponibili il numero degli operai coinvolti nelle agitazioni del marzo-aprile 1943 oscilla fra i cinquanta e i centomila. Ci si aspetterebbe che la cifra più alta sia fornita dalla documentazione prodotta dai movimenti antifascisti, ma solo in parte è così. Di quaranta-cinquantamila scioperanti parla l'organo del Partito d'Azione "Italia Libera", che però si riferisce solo a Torino. Dalle carte Landi utilizzate da De Felice risulterebbe che le manifestazioni avrebbero coinvolto non meno di settantamila lavoratori, ma è una cifra ampiamente "per difetto" in quanto di numerosi episodi di lotta il dirigente sindacale fascista non è in grado di fornire il numero dei partecipanti. Su “L’Unità” clandestina del 15 marzo si legge - ed è del tutto evidente l'intento propagandistico, per incitare alla lotta: “dal 5 al 12 marzo: una settimana. Oltre centomila operai di Torino hanno scioperato”. Il 17 aprile parla il "duce", in una sede politica ristretta: il "volume" del fenomeno, da non sottovalutare comunque, “non è stato imponente. Infatti a Torino non sono stati più di trenta-quarantamila quelli che hanno scioperato ed a Milano forse altrettanti: in tutta la zona forse centomila”. Paolo Spriano commenta, senza tuttavia fornire elementi per questa sua convinzione: "sono stati certo più del doppio gli scioperanti”.”

  L’AUTORE – Roberto Finzi (Sansepolcro, 1941) ha insegnato Storia Economica, Storia Sociale, Storia del pensiero Economico negli Atenei di Bologna, Ferrara e Trieste. Ha pubblicato con alcune tra le più prestigiose case editrici italiane ed europee (Einaudi, Laterza, Il Mulino, Edizioni di Storia e Letteratura, PUF, Cambridge University Press). Suoi scritti sono apparsi, oltre che in Italia, in Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Spagna, Stati Uniti. Ultima sua fatica: Il pregiudizio. Ebrei e questione ebraica in Marx, Lombroso, Croce (Bompiani, 2011).

   INDICE DELL’OPERA – Preludio - Capitolo 1. Ore 10 sciopero - Capitolo 2. Il "mito positivo" - Capitolo 3. Fabbriche in movimento: qualche dato quantitativo - Capitolo 4. Gli "scioperi di marzo": il contesto - Capitolo 5. Hitler sgomento - Capitolo 6. Tra Conan Doyle e Le Carré - Capitolo 7. I comunisti e gli scioperi del marzo 1943 - Capitolo 8. 5 agosto 1943, una lettera di Churchill a Roosevelt - Capitolo 9. 5 Marzo 1943-27 Dicembre 1947 - Capitolo 10. I guasti della mitizzazione e dell'uso pubblico della storia – Appendici (1. Commenti e cronache degli scioperi del marzo nella stampa clandestina antifascista - 2. Resoconto stenografico del discorso tenuto da Mussolini alla riunione del direttorio del Pnf il 17 aprile 1943) - Ringraziamenti - Indice dei nomi