Capitale senza capitale Stampa E-mail

Romano Benini - Paolo De Nardis

Capitale senza capitale
Roma e il declino d'Italia

Donzelli Editore, pagg.X-198, € 18,00

 

benini_denardis_capitale  IL LIBRO – È possibile rilevare lo «stato di salute» di un territorio, di un’economia, di una società? Esiste la possibilità di capire i problemi dell’Italia attraverso l’analisi di una città esemplare? Utilizzando i parametri messi a punto dall’Unione europea, gli autori guardano in queste pagine alla Capitale, città che è diventata emblematica dei difetti strutturali dell’Italia.
  Roma in questi anni ha sviluppato un’economia della rendita piuttosto che di mercato; si è adagiata sullo sfruttamento del territorio, senza creare nuove opportunità. Ha puntato sulla quantità ignorando spesso la qualità. Le dinamiche e le scelte delle imprese che operano nei servizi, nel commercio, nell’artigianato e nel turismo si sono appiattite sul presente e su una logica dell’usa e getta di ambiente, storia e territorio. L’assenza di opportunità di impiego, la chiusura delle botteghe artigiane e delle trattorie a favore dei souvenir made in China e dei take-away, il mancato investimento nell’innovazione, un patrimonio storico tanto sfruttato dalle masse di turisti mordi e fuggi quanto male valorizzato, sono la conseguenza di questa situazione. È urgente un intervento strategico e condiviso, che cambi il modo di fare e gli interessi prevalenti in una città in chiaro declino. Gli autori dimostrano come quanto accade a Roma sia del tutto simile a ciò che sta avvenendo in Italia: la crisi economica si accompagna alla diffusa perdita di capitale culturale e sociale. Diminuisce la capacità d’agire e di autonomia delle persone e si indebolisce la creazione di benessere. Il rischio del declino si affronta nel rispetto e nel recupero della nostra identità storica, nel tornare a creare sviluppo, a saper produrre beni e servizi di valore, nel resistere alla logica della rendita e ricominciando a fare qualità. Si esce dal declino con un nuovo umanesimo.

  DAL TESTO – “Roma spiega l'Italia di oggi: la situazione sociale ed economica della Capitale descrive l'Italia e anticipa tutti i fenomeni che da alcuni anni riguardano il nostro paese. L'Italia è in declino, una decadenza che si esprime in termini economici, sociali e culturali. Una decadenza che è fatta di errori ripetuti e di potenzialità che non vengono espresse. Un declino che ha a che vedere con l'indifferenza sulla nostra identità, sui nostri capitali economici, sociali e culturali. Un declino che Roma ci mostra in ogni momento e che si regge su una contraddizione di fondo: Roma è una città ricca, ma che non crea più opportunità. L'Italia è ancora un paese ricco, ma ha smesso di creare opportunità. Eppure non si può rimanere ricchi a lungo senza creare opportunità: perché non ha senso una ricchezza economica che non si esprima anche come ricchezza sociale e culturale. Gli anni di declino che l'Italia sta vivendo sono infatti anni di perdita del senso: il senso, l'identità ci arrivano dal saper creare capitale, tenendo insieme le tre forme con cui il capitale si esprime. Il capitale culturale fatto di conoscenza, che crea il capitale sociale fatto di responsabilità e relazioni, che a sua volta produce il capitale economico, fatto di ricchezza e opportunità. Nell'Italia odierna questo legame si è spezzato e tale rottura determina il declino e non una semplice crisi. La crisi è infatti la situazione di difficoltà, ma il declino è l'incapacità di affrontare la crisi, proprio perché abbiamo rotto il legame che dà un senso allo stare insieme nel nostro territorio alla nostra autonomia come persone. Possiamo vedere e cogliere in diversi modi questa situazione.”

  GLI AUTORI – Romano Benini è giurista e docente di politiche del lavoro presso l’Università «La Sapienza» di Roma. È consulente tecnico di alcune istituzioni (Ministero del Lavoro,Upi, Regioni, Province), oltre che di organizzazioni d’impresa e professionali (Cna, Fondo interprofessionale del terziario, Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro). Giornalista pubblicista, scrive sul «Riformista» ed è autore di Okkupati, la principale trasmissione Rai su lavoro e formazione.
  Paolo De Nardis è ordinario di Sociologia all’Università La Sapienza di Roma. È stato consigliere comunale a Roma e delegato alle politiche universitarie dal 1993 al 1997. A più riprese si è occupato di giovani nel Lazio: Profondo centro (Roma, 1998) e Taciti accordi (con A. Cattaneo e C. Mariti, Milano, 2007).

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Una contagiosa decadenza - I. Come si misura il benessere di una città, di un territorio e di una nazione - II. Roma: Capitale immobile in un paese incapace? - III. Roma, Italia. Dove va l'economia, dove va la società, dove va la cultura - IV. Una città e un paese al servizio dei servizi - V. La città e il paese usa e getta: lo sfruttamento di un territorio come modello politico ed economico - VI. Tra rendita e mercato: le piccole imprese e l'artigianato in bilico - VII. La Capitale della precarietà nel paese senza opportunità - VIII. Il governo del territorio: competitività e capacità di governo a Roma e in Italia - IX. Come ricostruire il benessere in una città e in un paese usa e getta – Appendice. Intervista a due testimoni chiave del lavoro e dell'economia a Roma