Un’altra modernità |
Davide Bigalli Un’altra modernità Edizioni Bietti, pagg.255, € 22,00
IL LIBRO – Questo libro non è un ennesimo elogio del pensiero cosiddetto "antimoderno" - alla cui disamina sono dedicati già numerosi studi -, ma l'analisi della possibilità di una modernità altra da quella che oggi ha dichiarato bancarotta. Una prospettiva differente che emerge, in maniera carsica e intermittente - a partire dall'Illuminismo e dalla Rivoluzione, colossi contrapposti che sorvegliano l'ingresso nel nostro tempo -, in figure come Chateaubriand, de Maistre e Novalis fino a giungere a Adorno, Horkheimer, ma anche Evola e Guénon. Ripensare il concetto di moderno per assegnare un futuro al nostro presente, intrappolato in una crisi epocale. Crisi, comunque, implicita nelle sue premesse. Che esista una sola modernità - questo il comandamento da infrangere per rimettersi sui binari della storia. DAL TESTO – “Gli autori che abbiamo convocato in questa ricostruzione-riflessione si ritraggono più disgustati che spaventati dal prezzo che l'umanità viene pagando al progresso: la perdita della differenza, il diritto alla differenza, all'auspicio di un mondo pacificato, umano, senza dover sacrificare al Moloch del progresso, nella consapevolezza dei sacrifici, umani e culturali, delle risorse irrisarcibili e irripetibili perdute. La consapevolezza di una cosmica "scomparsa delle lucciole". Una modernità senza "Progresso": eppure, alle origini del percorso che abbiamo schizzato, un grande poeta, il Petrarca del De sui ipsius ac multorum ignorantia, delineava un programma di civilizzazione culturale che non ha ancora esaurito le proprie potenzialità. Eppure, proprio agli inizi della esperienza dei Lumières, il Giano bifronte della modernità, Jean-Jacques Rousseau, rispondeva in maniera analoga ai quesiti dell'Accademia di Digione. Come dire, è possibile ipotizzare, lavorare per un'”altra” modernità, che non sia quella desolante, omicida, che ci angustia sempre più. Rovesciare i Moloch. Sognare, forse... Un'antimodernità aperta al futuro: tale il senso di questo scritto, modesto prolegomeno a una possibile utopia.” L’AUTORE – Davide Bigalli (Vignola, 1943) insegna Storia della Filosofia alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Milano. La sua attività di ricerca si è inizialmente mossa nell'ambito della storia del pensiero medievale, per spostarsi all'indagine della filosofia politica del Rinascimento, con particolare attenzione al mondo portoghese. Si è occupato del messianismo portoghese e del sebastianismo, in particolare di Antonio Vieira e dell'impatto culturale della scoperta del Nuovo Mondo, soprattutto il Brasile. Si è occupato altresì di questioni di Storia della Filosofia contemporanea, dai nouueaux philosophes al pensiero italiano. È stato traduttore, tra gli altri, di Vieira, Toynbee e Plumyène. Tra le sue ultime pubblicazioni, Il mito della terra perduta. Da Atlantide a Thule (Bevivino, Roma-Milano 2010); Il ritorno del re. Artù, Sebastiano e Ras Tafari (Bevivino, Roma-Milano 2011). INDICE DELL’OPERA – L'Archeometro: tra moderno e antimoderno, di Andrea Scarabelli - Qualche parola... - 1. Radici antiche del moderno - 2. Un dipinto e la freccia del tempo - 3. Il progresso, tra rivoluzione e utopia - 4. In viaggio - 5. Una polemica sulla filosofia della storia - 6. Romantiche utopie - 7. Fascino della notte - 8. Sull'abisso della rivoluzione - 9. Chateaubriand: cristianizzare la rivoluzione - 10. Nietzsche: l'antimoderno col martello - 11. René Guénon: mitografie dell'antimoderno - 12. Julius Evola: tentazioni ghibelline - 13. Il cerchio si chiude. Per riaprirsi - Spunti bibliografici - Indice dei nomi
|