Il negazionismo come reato |
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Emanuela Fronza Il negazionismo come reato Giuffrè, pagg.XX-174, €
DAL TESTO – “[…] la Legge del 2006 ha novellato il reato così come previsto nel decreto Mancino, concernente "misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa", che era intervenuto nel 1993 sulla struttura delle fattispecie incriminatrici modificando a sua volta la disciplina previgente. L’AUTRICE – Emanuela Fronza è docente di diritto penale internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento. INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Il concetto di negazionismo - Capitolo primo. La fattispecie di negazionismo (1. I crimini della memoria - 2. Dal negazionismo come concetto al negazionismo come reato: excursus del trattamento penale del discorso negazionista - 2.1. Percorsi del reato di negazionismo: dal livello nazionale a quello internazionale - 3. La legislazione nazionale - 3.1. La tendenza a punire il negazionismo negli ordinamenti penali - 3.2. La legislazione italiana: una fattispecie assente - 3.2.1. La Legge 654/75 e il Decreto Mancino - 3.2.2. Le altre norme del Codice penale - 3.3. L’ordinamento tedesco - 3.3.1. Dal caso Deckert I all'introduzione della fattispecie di negazionismo - 3.3.2. La legge del 28 ottobre 1994: il comma 3 del §130 - 3.3.2.1. Le condotte materiali tipiche - 3.4. L’ordinamento francese - 3.4.1. Le lois memorièlles - 3.4.2. La penalizzazione dei comportamenti negazionisti: la Loi Gayssot - - 3.4.3. La proposta di estendere la fattispecie a “tutti i genocidi dichiarati tali dal legislatore” - 3.5. L'ordinamento turco: il reato di affermazionismo - 4. La fattispecie “europea” di negazionismo - 4.1. L’apparato normativo contro il negazionismo a livello internazionale: cenni - 4.1.1. Il diritto internazionale generale - 4.1.2. Il sistema europeo di tutela dei diritti fondamentali: il Consiglio di Europa - 4.2. L’Unione Europea - 4.2.1. L’Azione comune - 4.2.2. La Decisione Quadro dell’Unione Europea - 4.3. Il volto attuale della fattispecie europea - 4.3.1. L’oggetto delle condotte punibili - 4.3.1.1. La memoria irrevocabile - 4.3.1.2. La capacità istigatoria - 4.3.2. La clausola di offensività) - Capitolo secondo. I tribunali della memoria (1. I negazionisti in Tribunale - 2. Il processo come spazio pubblico - 3. I processi di memoria: analisi di alcuni casi - 3.1. La sentenza del Bundesverfassungsgericht: la costituzionalità del §130 StGB - 3.1.1. La distinzione tra fatto e opinione - 3.2. L’estensione della tutela penale ad ogni altro genocidio riconosciuto come tale dalla legge francese: la sentenza di incostituzionalità del Conseil Constitutionnel del 28 febbraio 2012 - 3.2.1. La sentenza del Tribunale di Torino sul genocidio degli armeni - 3.3. La sentenza di parziale illegittimità del Tribunal Constitucional spagnolo - 3.3.1. La norma oggetto del giudizio di legittimità - 3.3.1.1. La Ley Orgànica dell’11 maggio 1995: l’art. 137 bis c.p. - 3.3.1.2. La riforma del Codice penale: l’art. 607 comma 2 c.p. - 3.3.2. La sentenza del Tribunal Constitucional - - 3.3.2.1. Il caso Varela. Negare non è necessariamente incitare all’odio - 3.3.3. Giustificare è illecito - 3.3.4. Una distinzione solidamente fondata? - 3.3.5. La giurisprudenza dopo il 2007: il caso Libreria Kalki - 3.4. Alcuni casi extraeuropei - 3.4.1. Il caso Zündel: l’art. 181 c.p. e la sua incostituzionalità - 3.4.1.1. La sentenza della Corte Suprema del 27 agosto 1992: l’effetto “paralizzante” dell’intervento penale e lo scopo della norma oggetto del giudizio - 3.4.1.2. L’indeterminatezza dell’art. 181 c.p.: la invasione penale e il principio di proporzione - 3.4.1.3. Rilievi conclusivi - 3.4.2. La “declaración de verdad” sul genocidio degli armeni: il diritto alla verità) - Capitolo III. Tutela penale della memoria e libertà di espressione (1. Un primo asse di tensione: strumento penale e libertà di espressione - 1.2. La libertà di espressione come diritto relativo - 1.2.1. Il bilanciamento con altri interessi/beni giuridici meritevoli di tutela - 1.2.2. Le clausole di pericolo - 1.3. La libertà di espressione come libertà di pericolo? - 2. Un secondo asse di tensione: storia e strumento penale - 2.1. Il caso Garaudy: “i fatti storici chiaramente stabiliti” - 2.2. Il caso Theil: la protezione del metodo storico - 2.3. I tribunali della memoria - 2.4. La storia che passa in giudicato - 3. Il simbolo penale come guardiano della memoria - 4. La forza perturbativa delle tesi negazioniste - 4.1. La peculiarità del fenomeno negazionista: l’attacco al patto costituente - 5. La sfera pubblica come spazio della memoria: per una tutela non penale della storia)
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