I Cosacchi |
Lev Tolstoj I Cosacchi Casa Editrice Acquaviva, pagg.250, € 12,00
IL LIBRO – Un dissoluto ufficiale russo decide di iniziare una nuova vita facendosi inviare nel selvaggio Caucaso. Qui, a contatto con la natura e con gli abitanti fieri e orgogliosi, sembra trovare il senso di una nuova esistenza. Un capolavoro poco conosciuto del grande scrittore, che reca evidenti tracce autobiografiche. DAL TESTO – “Il Cosacco passa quasi tutto il suo tempo al cordone, o in spedizioni militari, a caccia o alla pesca. Assai di rado lavora in casa. Il suo soggiorno in essa è un'eccezione alla regola, e, quando vi rimane, fa baldoria. Tutti i Cosacchi hanno il loro proprio vino, e l'ubriacarsi non è tanto una tendenza comune quanto una cerimonia che non bisogna trascurare se non si vuoi essere reputato un apostata. Il Cosacco valuta la donna come uno strumento del proprio benessere; permette alla fanciulla di andare a spasso, ma, con un'esigenza orientale obbliga la donna a lavorar per lui dalla giovinezza fino alla vecchiaia, severissimo in tutto ciò che riguarda l'operosità e la sottomissione femminile. Il risultato di questo trattamento è uno straordinario sviluppo fisico e morale; la donna, pur rimanendo docile nell'aspetto, acquista, - cosa che accade di solito in Oriente, - più importanza e più potere nella vita domestica di quanto non ne abbia la donna d'Occidente. Allontanata dalla vita sociale, si dedica a un lavoro maschile e penoso che le dà energia e autorità nelle faccende familiari. Il Cosacco che crede di agire in modo indecoroso se, davanti agli estranei, parla dolcemente a sua moglie, sente senza volerlo la superiorità di lei, quando rimangono soli. Tutta la casa, tutti i beni, tutta l'attrezzatura vengono acquistati dalla donna, che li conserva col suo lavoro accurato. Benché fermamente convinto che il lavoro sia una vergogna pel Cosacco e s'addica soltanto a un operaio nogaj e alla donna, egli ha la vaga sensazione che tutto ciò di cui egli gode e che chiama «suo» è il prodotto di quel lavoro; sente che la donna, madre e sposa considerata da lui una serva, potrebbe privarlo di tutta la roba dalla quale egli trae profitto. Inoltre, il continuo lavoro, maschile e penoso, il carico di gravi preoccupazioni hanno dato alla donna del Grèben un carattere speciale, indipendente e virile, e hanno sviluppato in lei una meravigliosa forza fisica, una mente sana, una straordinaria risolutezza di animo e una grande abilità. Le donne sono in generale più energiche, più intelligenti, più evolute e più belle dei loro uomini. La stupenda bellezza di quelle creature consiste nell'unione del tipo purissimo del volto circasso al vigoroso e potente corpo della donna nordica. Il loro modo di vestire è quello circasso: portano la camicia tartara, il berretto e gli stivaletti, ma annodano il fazzoletto all’uso russo. La pulizia, l'eleganza, la grazia degli abiti e l’accurato addobbo della capanna sono una consuetudine, una necessità della loro vita.” L’AUTORE – Lev Nikolaevicc Tolstòj (Jasnaja Poljana, 1828 - Astapovo, 1910) tra i più grandi scrittori russi, è autore di innumerevoli opere, tra cui i mastodontici romanzi Guerra e pace, Anna Karenina e Resurrezione, annoverati tra i maggiori capolavori della letteratura di tutti i tempi. Divorato da tensioni etiche e religiose, si chiuse nella sua tenuta di campagna dove, già acclamatissimo artista, si dedicò al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi contadini.
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