Diario di un guardiano del Gulag |
Ivan Čistjakov Diario di un guardiano del Gulag Bruno Mondadori, pagg.240, € 18,00
IL LIBRO – Nell’estate del 1934 un uomo poco oltre i trent’anni viene arruolato nelle truppe destinate a presidiare il BAMlag, un lager in Siberia dove era compito dei detenuti costruire un tratto della ferrovia Bajkal-Amur. Nei due anni passati al Gulag come comandante di un plotone di sorveglianza, Ivan Čistjakov tiene un diario che, scampato alla distruzione e pubblicato oggi per la prima volta, è un documento storico di eccezionale rilevanza, anche perché unico nel proporre un punto di vista diverso da quello delle vittime. Tipico rappresentante della zona grigia, Čistjakov è un testimone umanissimo e ambiguo, stretto tra insofferenza e paura, pietà e autocommiserazione. Non è un eroe, ma prova simpatia per le miserie dei prigionieri, vede le perversioni del sistema e l’inutilità di molte sofferenze, si irrita per gli ordini insensati. Medita il suicidio, ma desiste; sogna di tornare alla vita modesta di un leale cittadino sovietico, ma non si ribella; subisce collera, tristezza e vergogna protetto solo dalle pagine di questo diario, che diventa il suo sfogo e il suo segreto. E che costituisce oggi l’unica memoria diretta del Gulag capace di restituire la voce di un responsabile (se pur marginale) del suo funzionamento. DAL TESTO – “Due guardie armate si sono ubriacate. Senza dubbio è normale. Nell'insieme tutti noi non abbiamo nessun piacere dalla vita. D'altronde, la vita non ha niente di buono. Grano macinato e carne. Alcuni amano andare a teatro per distrarsi: noi il teatro non l'abbiamo. Altri cercano altre cose. E c'è chi trova consolazione nell'alcol, tanto più che se ne può comprare quanto se ne vuole. Per forza di cose, si diventa ubriaconi. Forse è solo un'illusione, ma io ho come l'impressione che faccia meno freddo e che il sole splenda più forte. Vado a Žuravli con l'istruttore politico, che si lamenta apertamente della sua vita. Lo capisco perfettamente e lo compatisco. Non c'è niente da nascondere, quando si sta male, si sta male. Bene, qualcuno senza soldi può anche restare da noi per tre anni, mettere da parte un po' di denaro, poi rientrare e sposarsi. Lui si può organizzare. E noi? Noi dobbiamo solo sopravvivere. Per il momento, vedo solo un sistema per farmi congedare. Un'istanza con la descrizione di tutte le bellezze.” L’AUTORE – Ivan Čistjakov, nato nei primi anni del secolo, cresciuto a Mosca, aveva una formazione tecnica (forse era ingegnere) ed era appassionato di teatro e di sport. Espulso dal Partito comunista, comandante di un plotone di guardie armate nel BAMlag tra il 1934 e il 1936, fu quindi inviato al fronte e ucciso nella provincia di Tula nel 1941. INDICE DELL’OPERA – Il Gulag, la memoria e la storia, di Marcello Flores - Diario di un guardiano del Gulag - I renitenti - I lavoratori d’assalto – Rissa - Ottobre in Estremo Oriente - [Senza titolo] - Agosto 1934 – Postfazione, di Irina Šcerbakova - L’Associazione Memorial e la salvaguardia della memoria storica
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