Egidia Beretta Arrigoni
Il viaggio di Vittorio
Dalai Editore, pagg.185, € 15,00
IL LIBRO – Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, ci racconta la breve vita di suo figlio, il cui barbaro assassinio, avvenuto Gaza nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011, è stato pianto dai giovani di tutto il mondo. Giovani che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito come si può dare un senso a «Utopia», come la sete di giustizia, di pace, di fratellanza e di solidarietà abbiano ancora cittadinanza e che, come diceva Vittorio, «la Palestina può anche essere fuori dall’uscio di casa». Vittorio, il volontario, l’attivista, il pacifista, la voce libera che raccontava Gaza dall’interno. Racconto che ci ha permesso di conoscere giorno dopo giorno una situazione mai così ben rappresentata, senza slogan, ma con la ferma convinzione che «conoscere è il primo passo per la soluzione». Fra madre e figlio la corrispondenza è frequente – «Io e Vittorio eravamo molto uniti, come idee, obiettivi e ideali, sono molto orgogliosa di lui, è sempre stato così» – e in questo libro Egidia Beretta ne ha fatto una selezione dettata dal sentimento e dall’importanza del contenuto, che ci fa capire quanto fosse forte il legame madre-figlio: «…domenica scorsa ero a Nazareth. Percorro strade che rappresentano la nascita, il viaggio esistenziale, il miracolo, il calvario di un Dio che di queste terre sembra essersi scordato. Lo faccio anche per te, mummy, per quella devozione fanciullesca…»
DAL TESTO – “Vittorio si trovò subito in sintonia con i palestinesi, così come era successo con tutti gli altri popoli che aveva conosciuto. I palestinesi appartenevano alla sua famiglia umana e il legame con loro divenne subito un legame naturale, forte, di fratellanza. Con quegli uomini e quelle donne trovò un'affinità particolare, una sensibilità comune. Nei precedenti viaggi aveva incontrato soprattutto la povertà materiale o morale, in Palestina incontrò l'aspirazione alla libertà. “In quei luoghi Vittorio captò il grande desiderio di tornare a essere protagonisti della propria vita, della propria terra. Mi scriveva indignato e incattivito da ciò che vedeva e io gli ricordavo continuamente che lui era lì con lo YAP, lo Youth Action for Peace. «Tu sei lì per la pace! E stai percorrendo le stesse strade che ha percorso Gesù.» Lui mi rispondeva con Parole tremende: «Mamma, Gesù non cammina più a piedi nudi per le strade di Gerusalemme. Oggi le sue strade sono percorse dai soldati e dai loro anfibi».”
INDICE DELL’OPERA – Parte prima – Parte seconda – Parte terza – Parte quarta
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