Antonio Dragon
Il Padre Pro Il Santo dei Cristeros
Edizioni Amicizia Cristiana, pagg.192, € 14,00
IL LIBRO – Miguel Agustin Pro nacque a Guadalupe, in Messico, il 13 gennaio 1891. Era il figlio maggiore di Miguel Pro e Josefa Pro de Juarez. Miguel. Aveva molte capacità, fra cui suonare la chitarra e parlare in pubblico senza alcuna paura. Nel 1914 Michele Agostino Pro si trasferì in una casa religiosa in California; successivamente si recò in Spagna e in Belgio per continuare i suoi studi. Fu ordinato sacerdote il 31 agosto 1925 nella Compagnia di Gesù. Nell'estate del 1926 Miguel fu autorizzato a tornare in Messico; lungo la strada si fermò a Lourdes e riuscì a celebrare la Messa nella Grotta di Massabielle. Quando Pro rientrò nel suo paese rimase impressionato dalla violenza della repressione anti-cattolica a seguito della Legge imposta dal Presidente Plutarco Elias Calles. Tra le norme c'era anche quella che multava di 500 pesos i sacerdoti che indossavano l’abito talare al di fuori della chiesa, ragion per cui molti religiosi e religiose cominciarono a far uso di travestimenti. Anche Padre Pro adottò quello stratagemma, tuttavia alcune persone che conoscevano la sua identità minacciarono di denunciarlo alle autorità. Accadde così che, mentre celebrava l'atto di Consacrazione, Padre Pro fu prelevato dai gendarmi e portato in carcere, processato e poi lasciato libero. Ma i suoi problemi con la giustizia erano appena iniziati: l’accusa che lo raggiunse in breve fu quella dell’omicidio di Alvaro Obregon. Plutarco Calles volle che l'esecuzione di padre Pro fosse eseguita davanti ai giornalisti e ampiamente fotografata, sperando che potesse fornire un terribile esempio di quello che aspettava i Cristeros. Ma prima di morire Padre Pro perdonò i suoi assassini e li benedisse. «Che Dio abbia pietà di voi! Che Dio vi benedica! Signore, tu sai che io sono innocente! Con tutto il cuore io perdono i miei nemici.» Chiese allora un ultimo desiderio, che fu esaudito; preso il rosario, il religioso recitò una breve preghiera; poi alzò le braccia, aprendole come il Cristo e gridò: “Viva Cristo Re!” prima che il plotone, ricevuto l’ordine, puntasse i fucili e sparasse. Era il 23 novembre 1927.
DAL TESTO – “L'amore delle anime è la caratteristica della vita spirituale del P. Pro. Nel giorno della sua ordinazione sacerdotale, […] egli aveva chiesto al Signore di poter essere loro utile. “Ma per far loro del bene - soggiungeva - bisogna amarle appassionatamente... Questo amore cresce ogni giorno più nella sua anima e nel suo cuore e sboccierà ben presto nella prova più grande dell'amore, che è il sacrificio della vita per le persone che si amano. “Nell'attesa del cenno divino per l'offerta definitiva, egli non può celare la fiamma che gli arde in seno e che divampa nei colloqui famigliari: «Sarei pronto a dare la vita per condurre le anime a Dio!» soleva ripetere spesso. “Come i suoi canti, così alle anime sono dedicati tutti i minuti della sua vita sacerdotale. “Con quanto rispetto si accosta ai cuori generosi che si confidano in lui! Perché, questo apostolo che «gli ubriachi vezzeggiano col tu, al quale i mercanti strizzano l'occhio, e che il fior fiore dei mascalzoni considera come amico del cuore», ha incontrato molte anime elette, le quali generalmente sono le più provate. Il P. Pro ha per esse tutte le delicatezze della mano di una mamma che cura il suo piccolo. Direttore psicologo, non impone a tutti una regola uniforme e tanto meno la sua volontà; ma studia ogni anima e, senza violentarla, stimola il lavoro che vi opera direttamente la grazia.”
INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Uno sguardo generale al Messico – I. I dolci anni – II. I primi allarmi – III. Nella terra d’esilio – IV. Le primizie – V. Nella tormenta – VI. L’amico dei poveri – VII. Il predicatore dei poveri – VIII. Per le strade di Dio – IX. Dove ho imparato ad amare le anime – X. Dinanzi ai fucili di Calles – XI. Il trionfo dei martiri – Appendice. Quando sarò in Paradiso
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