Tra marsine e stiffelius |
Giancarlo Giordano Tra marsine e stiffelius Edizioni Nuova Cultura, pagg.452, € 28,00
IL VOLUME - Il venticinquennio che va dall’ascesa al trono di Vittorio Emanuele III all’instaurazione dello Stato totalitario copre un periodo di lenta ma costante evoluzione della politica estera italiana che da triplicista assoluta si avvia a interpretare in modo nuovo e più dinamico il suo ruolo di potenza grande tra le grandi. Aveva cominciato Emilio Visconti Venosta ad allentare il vincolo che legava il paese alla Triplice riaprendo il dialogo con la Francia. Il suo successore, Prinetti approfondisce il discorso fino a firmare col governo francese una sorta di trattato di contro assicurazione in opposizione agli alleati. Giolitti e Tittoni non rinnegano questa politica ma essendo filo-triplicisti ne attenuano le punte estreme. Spetta al marchese di San Giuliano, un convinto triplicista, avviare il distacco dagli alleati che saranno poi Salandra e Sonnino a completare. La vittoria nella prima guerra mondiale apre all’Italia notevoli prospettive di crescita politica in campo internazionale senza dittatura e senza avventure, ma la presa di potere del fascismo impedì di cogliere questa grande occasione. DAL TESTO – “Il discorso del re [del 24 marzo 1909 per l’inaugurazione della XXIII legislatura] fece buona impressione all'estero. Fu apprezzato l'accento posto sulla fedeltà alle alleanze, ma anche il rilievo dato alle amicizie. Quasi tutti i commentatori politici elogiarono il comportamento corretto e leale tenuto dall'Italia durante la crisi bosniaca. Ci si cominciò a rendere conto delle circostanze particolari che imponevano all'Italia, pur nel rispetto degli obblighi derivanti dall'alleanza, particolari riguardi nei confronti delle potenze amiche a tutela di suoi specifici interessi. Era quel sapiente equilibrismo che permetteva all'Italia di barcamenarsi tra Scilla e Cariddi, cioè tra gli obblighi verso il patto con gli imperi centrali e gli umori antitriplicisti di ampia parte dell'opinione pubblica, senza andarsi a infrangere sugli scogli. Questa politica fu messa alla prova, uscendone indenne, il 25 aprile 1909 quando fu inaugurato solennemente a Nizza, alla presenza del capo dello Stato, un monumento a Léon Gambetta. Una squadra navale italiana al comando del duca di Genova si recò in quel porto con le precise istruzioni di evitare qualunque atto che potesse dare carattere politico a una manifestazione che doveva rimanere sul terreno esclusivo della pura cortesia. E così fu, riscuotendo il plauso degli alleati. A dispetto dei suoi maneggi Barrère non riuscì a trasformare Nizza in una seconda Tolone.” L’AUTORE – Giancarlo Giordano è professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali presso la Facoltà di Lettere e filosofia della Sapienza Università di Roma. Ha pubblicato: Carlo Sforza: la diplomazia 1896-1921 (Milano 1987), e Carlo Sforza: la politica 1922-1952 (Milano 1992), la più completa biografia dell’uomo politico repubblicano. Nel 1994 ha pubblicato Storia della politica internazionale 1870-1992, giunta alla quinta edizione e aggiornata al 2001. Nel 1999, La politica estera degli Stati Uniti. Da Truman a Bush (1945-1992). Sempre nel 1999, ha curato la pubblicazione degli Atti del Convegno Internazionale di Studi (Roma 25-26 maggio 1996), La rinascita di una grande potenza. Il rientro del Giappone nella società internazionale e l’età della Guerra Fredda. Ha dato alle stampe: Storia diplomatica del Patto a Quattro (Milano 2000); Aspetti e momenti di storia diplomatica dell’Italia contemporanea (Roma 2004); Cilindri e feluche. La politica estera dell’Italia dopo l’unità (Roma 2008). Collabora a diverse riviste storiche tra cui «Clio», di cui è anche membro del comitato di direzione e «Affari sociali internazionali». INDICE DELL’OPERA - Prefazione - Capitolo 1. Nel segno di Visconti Venosta - Capitolo 2. Aria nuova alla Consulta - Capitolo 3. Ripensare la politica estera? - Capitolo 4. Antivigilia della Grande Guerra - Capitolo 5. La vigilia - Capitolo 6. Da Sarajevo a Villa Giusti - Capitolo 7. Una vittoria “mutilata” forse, amara sicuramente - Appendice I - Appendice II - Appendice III - Appendice IV - Appendice V - Appendice VI - Indice giornali e riviste - Indice dei nomi
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