Bilychnis: una storica rivista in tensione tra fede e ragione Stampa E-mail

a cura di Antonio Mastantuoni

Bilychnis: una storica rivista in tensione tra fede e ragione (1912-1931)

Claudiana Editrice, pagg.363, € 30,00

 

mastantuoni_bilychnis   IL VOLUME - Edita tra il 1912 e il 1931 dalla Facoltà della Scuola Teologica Battista di Roma, la rivista di studi religiosi Bilychnis prese il nome dalla lucerna a doppia fiammella dei primi cristiani, nell'intento di raffigurare il bisogno di alimentare tanto la fiamma della scienza quanto quella della fede. In nome della libertà di coscienza e del "principio fecondo della collaborazione di elementi diversi", Bilychnis fu luogo d'incontro e di riflessione tra uomini di fedi e di posizioni differenti, ospitando, oltre a importanti voci del protestantesimo, il contributo di studiosi quali G. Levi Della Vida, D. Lattes, E. Lo Gatto, G. Tucci, G. Rensi. Le sue pagine documentano l'esigenza di un rinnovamento spirituale che si alimentava nella tensione, dialettica e talvolta contraddittoria, tra fede e ragione, tra cristianesimo e mondo moderno.

  DAL TESTO – “Evola scrive su «Bilychnis» negli anni in cui va elaborando le sue idee sull'Idealismo magico e sull'Uomo come potenza. Interviene sull'occultismo e sull'ermetismo, sulla "purità" come valore metafisico e sulla mistica del sangue e della razza, sulla rivolta del mondo moderno contro ogni forma di astrattismo filosofico, compreso quello di un ritorno alla scolastica. Dalle trame scettiche e relativiste di un mondo storico-culturale in disfacimento e in trasformazione, si dipanano i fili di una paura dell'altro, le suggestioni di un'intellettualità che si  ripara e si autofonda nella purezza di un pensiero, nell'incontaminato ed inalterato gioco dei suoi puri voleri e del suo puro spirito. Dalla decomposizione della ragione (ratio), fin dentro i suoi residui subconsci - esito ultimo della ricerca psicologica e dell’occultismo - si fanno strada le potenze di un pensiero in grado, appunto, di suggestionare ed autosuggestionare, di "agire senza agire" (muovere senza essere mosso), di fare dell'uomo l'unico e vero dio. Non è un caso, tuttavia, che queste suggestioni di un pensiero puro, incontaminato e capace di generare nella purità spirituale, si debbano, a loro volta, distinguere dai falsi spiritismi, dagli ibridi alessandrinismi e misticismi, sempre incombenti e pericolosi di chi si illude di trovare nuove metafisiche, a prescindere dallo spirito luciferino e dominante, che pur si cela dentro le possibilità (le potenze) del mondo moderno. Le "potenze" di un pensiero, il suo «poter far reale l'irreale e irreale il reale», appaiono inevitabilmente destinate a dover fare i conti con i sostituiti della verità, con una ragione, scettica e miscredente, che occulta. La posizione scettica si presenta, paradossalmente, sia come l’argine più forte costruito da un pensiero non suggestionabile, sia come l'esperienza più propria di un pensiero suggestionato e suggestionabile all'infinito.”

  IL CURATORE – Antonio Mastantuoni insegna Storia e Filosofia presso il Liceo Classico "P. Colletta" di Avellino. Ha scritto su Filosofia (1988) una Rassegna di studi kantiani in Italia (1975-1984). È membro della redazione meridionale di Filosofia e Teologia, su cui ha pubblicato saggi su A. Banfi (1999), P. Martinetti (2001), A. Tilgher (2002) e G. Rensi (2005).

   INDICE DELL’OPERA - «Bilychnis»: la luce di una doppia fiamma - 1. La rivista - 2. La condizione dell'essere cristiano: fuori e dentro il mondo - 3. Una rivista di studi religiosi - 4. Tra ebraismo e cristianesimo - 5. Le suggestioni intellettuali – Antologia - Indice dell'antologia - 1. La Rivista - 2. Le religioni tra tradizione ed innovazione - 3. Tra ebraismo e cristianesimo - 4. Dissonanze ed analogie - 5. Le suggestioni intellettuali tra scetticismo e fede - I collaboratori - Indici della Rivista (1912-1931)