La vita privata di Giulia Schucht Stampa E-mail

Lucia Tancredi

La vita privata di Giulia Schucht

Ev Casa Editrice, pagg.376, € 20,00

 

tancredi_giuliaschucht  IL LIBRO – Antonio Gramsci conosce Giulia a Serebriani Bor, che in russo significa Bosco d’Argento. Era questo un sanatorio alla periferia di Mosca. Antonio vi era giunto nel 1922 in occasione dei lavori per l’Internazionale. La passione tra i due è forte sin da subito e accompagna Antonio fino agli ultimi anni in carcere, nel convincimento che: Quante volte mi sono domandato se legarsi ad una massa era possibile quando non si era mai voluto bene a nessuno? Giulia è la moglie, la madre dei suoi figli, la confidente, l’amante appassionata a cui Antonio Gramsci si rivolge come un bambino goloso. Eppure Giulia Schucht è stata rimossa, condannata dalla Storia ad estinguersi. Cosa c’era di sconveniente in questa donna particolarmente bella, aristocratica, che d’estate vestiva di bianco, d’inverno di verde? Che incantava con il suo violino un pubblico di ottomila spettatori al concerto di capodanno a Mosca del 1918? Che cercò nella malattia forse un modo per preservarsi dalla storia del suo tempo o per essere fedele all’uomo che amava? Il romanzo di Lucia Tancredi ricostruisce tra vero e verosimile la vita di Giulia e la vicenda d’amore con Antonio Gramsci, facendo convivere la politica con la musica, la storia dei grandi personaggi e la trama della vita privata, dimostrando come il compito della letteratura è quello di cercare gli uomini vivi tra le anime morte.

  DAL TESTO – “Giulia era seduta sul letto della stanza di Eugenia, il braccio appoggiato alla spalliera di ferro. Antonio, che parlava tenendo gli occhi bassi, li sollevò appena e li appoggiò sulla mano di lei, bianca come un'ostia senza anelli. Poi risalì piano lungo la manica leggera dell'abito bianco ricamato, che mostrava occhielli di pelle poco più biondi. Salì ancora fino alla curva del collo ed ebbe un pensiero che non era proprio della mente. Era come se il cuore si fosse messo a pensare e la mente realizzasse quel pensare in un'immagine: desiderava masticare a lungo quell'ostia in silenzio. Nello stesso momento si vergognò di questo pensiero, ma Giulia guardava dall'altra parte mentre rispondeva ad Eugenia, che invece lo stava fissando. Il grembiule grigio, che portava per disegnare, quel giorno le stava addosso senza forma, come la tunica di una suora. In russo pure la sua voce sembrava più dura, quasi avesse perso le vocali. Inoltre, parlava con Giulia come ad una sorda. Giulia al contrario sussurrava, le sue parole addosso ad Antonio facevano l'effetto di gatti o di uccelli quando si lisciano. Lei parlava in russo e poi si rivolgeva ad Antonio traducendo in italiano.”

  L’AUTRICE – Lucia Tancredi è diplomata in pianoforte ed insegna letteratura. Ha pubblicato Racconti di viaggio (Quodlibet 2003),  i romanzi  Io, Monica. Le confessioni della madre di Agostino e Ildegarda (Città Nuova, 2006-2009)  Ha fondato e diretto ev mensile di scrittura ricreativa.

  INDICE DELL’OPERA – Oggi – 1922 – 1923 – 1924 - 1925 – 1926 – 1927 – 1928 – 1929 – 1931 – 1932 – 1933 – 1937 - Una conversazione con Antonio Gramsci jr