Céline segreto |
Lucette Destouches - Véronique Robert Céline segreto Lantana Editore, pagg.137, € 14,50
IL LIBRO – Danzatrice presso l’Opéra di Parigi, la giovanissima Lucette incontra l’autore di Viaggio al termine della notte nel 1936, nella Francia del Fronte popolare. Quello che nasce è un rapporto fatto di poche parole, ma in cui immediatamente ciascuno riconosce il bisogno assoluto dell’altro. Sono anni cruciali, per la carriera e il destino di Céline, nel corso dei quali cede ai richiami dell’antisemitismo e dell’anticomunismo viscerale, ma concretamente fondato sull’esperienza dopo un viaggio in incognito in Russia, in seguito al quale denuncerà gli orrori di Stalin. Lucette e Louis-Ferdinand condividono tutto: l’arte, la guerra, la fuga attraverso la Germania, l’esilio in Danimarca e il processo per collaborazionismo, la condanna per antisemitismo, l’ostracismo della pubblica opinione e della critica. I personaggi della scena letteraria e culturale di quegli anni intersecano a vario titolo l’esistenza di Céline e Lucette – da J.-P. Sartre a Gaston Gallimard, da Albert Camus a Marcel Aymé, da Dubuffet a Paul Morand a Arletty – e vengono in queste memorie tratteggiati rapidamente, in maniera efficace e imparziale. Allo stesso modo, con lucida leggerezza, sono rievocati i momenti terribili della povertà, la solitudine, le malattie, il grande amore verso gli animali. Ciò che colpisce di queste memorie – trascritte dalla voce di Lucette quasi novantenne per mano dell’allieva Véronique Robert – è prima di tutto il sentimento vivo di fedeltà e di totale dedizione nei confronti di Céline. Lucette non vive nel ricordo del passato, ma in una condizione di assoluta fedeltà, verso un uomo il cui nome è ancora oggi in bilico tra la consacrazione e lo scandalo. DAL TESTO – “In prigione, torturavano Louis moralmente: la tortura attrae verso la speranza. Gli hanno fatto credere parecchie volte che sarebbe stato liberato. Lo vestivano, lo mettevano in un furgoncino e, all'ultimo momento, lo riportavano in prigione: era disumano. L’AUTRICE – Lucette Almanzor (Lucette Destouches) nasce nel 1912. Promettente ballerina presso l’Opéra di Parigi, è in seguito costretta per problemi a un ginocchio a lasciare il palcoscenico. Continua tuttavia a dedicarsi alla danza come insegnante, elaborando un particolare metodo che, «a differenza della danza classica, non rovini il corpo». Sposa Louis-Ferdinand Destouches (questo il vero cognome dello scrittore, all’epoca già al terzo matrimonio) nel 1943. Dopo un breve periodo trascorso a Parigi in rue Lepic iniziano le loro tragiche peregrinazioni in Germania e in Danimarca. Rimpatriati nel 1951, finiranno a Meudon, piccolo centro urbano nei dintorni di Parigi, dove Céline vive gli ultimi dieci anni della sua vita in completo isolamento, componendo la cosiddetta «trilogia tedesca», che terminerà il giorno prima di morire. Nel 1969 un incendio devasta l’abitazione e distrugge la maggior parte delle carte dello scrittore. Nel momento in cui questo libro viene dato alle stampe, Lucette Destouches sta per compiere 100 anni. INDICE DELL’OPERA - Capitolo I. Nella sauna: l'infanzia, la madre Gabrielle, gli animali - Capitolo II. Nel giardino in alto. Ancora e sempre la danza - Capitolo III. Lezioni di danza. Il metodo - Capitolo IV. Al tout-Paris nel cielo. Céline: l'incontro - Capitolo V. Tre giorni a Dieppe. La vita che comincia, rue Lepic, rue Marsollier, Saint-Germain-en-Laye, l'ambulanza, rue Girardon - Capitolo VI. Ancora a Dieppe. La fuga in Germania, Sigmaringen - Capitolo VII. In nave per New Haven. La prigione in Danimarca - Capitolo VIII. A Dieppe il costume improvvisato. L'esilio a Korsør - Capitolo IX. Otto giorni a Mentone. Il ritorno a casa, Mentone, Neuilly, infine Meudon - Capitolo X. A Parigi nel bateau-bus. Ultimi momenti e ultime amicizie - Capitolo XI. In macchina a Parigi. Toto, gli uccelli nella stanza da bagno. La morte di Louis - Capitolo XII. Il caffè dell'Île Saint-Louis. La vita che continua – Note – Postfazione, di Francesco Piga - Le verità di Céline: la notte e la morte - Note alla postfazione
|