L'Italia e l'ascesa di Gheddafi |
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Arturo Varvelli L'Italia e l'ascesa di Gheddafi Dalai Editore, pagg.347, Euro 17,50
DAL TESTO – “Il governo italiano, dopo l'arrivo al potere della giunta militare a Tripoli nel settembre 1969, cercò di mantenere con la Libia il rapporto privilegiato che aveva avuto col precedente regime di Re Idris sia dal punto di vista politico che economico. Un regime legato a doppio filo agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna. Tuttavia in pochi mesi le disposizioni anti-italiane di Gheddafi svelarono l'illusione di questa speranza. Riguardo alla questione dei provvedimenti non esiste concordanza di giudizi: da una parte, una valutazione che reputa evitabili le misure libiche e ritiene l'azione del governo italiano inadatta alla salvaguardia dei propri interessi nazionali; dall'altra, la considerazione di tali provvedimenti quale mossa del tutto irresistibile – da iscriversi nella fine dell'epoca coloniale - di cui Gheddafi ha bisogno per rafforzare il proprio consenso interno e per creare un nuovo sentimento nazionale. L’AUTORE – Arturo Varvelli è nato a Torino nel 1976. Si occupa di politica e storia internazionali. Ha conseguito un dottorato in Storia internazionale presso l’Università Statale di Milano. All’attività di ricerca presso l’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) di Milano affianca quella giornalistica collaborando con diverse testate nazionali. INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Angelo Del Boca – Introduzione - 1. L'Italia e il regime di Gheddafi (1. Aldo Moro e la politica mediterranea dell'Italia - 2. Il colpo di Stato e il riconoscimento italiano del nuovo regime libico - 3. Le incertezze della diplomazia italiana: chi è Gheddafi? - 4. I timori per una influenza sovietica in Libia - 5. Il problema della difesa degli interessi italiani: i rapporti economici e la comunità italiana in Libia - 6. Il ritiro dei contingenti statunitensi e britannici e le aspettative italiane - 7. I rischi per i «nuovi» e i «vecchi» interessi dell'Italia in Libia - 8. La richiesta italiana di una mediazione egiziana - 9. Il quadro dei rapporti italo-libici nella prima metà del 1970) - 2. I provvedimenti anti-italiani (1. Il decreto di confisca dei beni della comunità italiana - 2. La reazione diplomatica dell'Italia - 3. L'inopportunità di ritorsioni economiche - 4. La tutela della collettività come primo obiettivo - 5. L'incontro di Beirut dello agosto 1970 tra Moro e Buessir - 6. Un «insuccesso» della politica estera italiana e le responsabilità egiziane - 7. I provvedimenti di Aldo Moro - 8. La richiesta di Moro a U Thant a protezione della comunità italiana) - 3. La ripresa delle relazioni italo-libiche (1. Il lento riavvio di un dialogo - 2. Italia e Libia dopo la scomparsa di Nasser - 3. La missione dell'ambasciatore Vincenzo Soro a Tripoli - 4. L'attività dell'Eni: passe-partout per i rapporti bilaterali - 5. Il fallimento del colpo di Stato di Omar Shalhi: il ruolo di Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti - 6. La visita di Moro a Tripoli) - 4. Il rilancio della cooperazione economica e commerciale (1. I termini di un nuovo rapporto tra Italia e Libia - 2. Il ritorno delle imprese italiane all'operatività economica in Libia - 3. Le premesse della joint-venture tra il governo libico e l'Eni - 4. Armi e petrolio: il complicato intreccio di interessi tra Italia, Libia e Stati Uniti - 5. Il diretto interessamento di Andreotti alla questione delle armi - 6. L'accordo LNOC-Eni del settembre 1972) - 5. L'accordo di cooperazione (1. Italia e Libia: la diversa concezione dell'equilibrio del Mediterraneo - 2. Le preoccupazioni di Washington di fronte alle implicazioni della collaborazione italo-libica - 3. Le analisi italiane sul progetto di unione tra Egitto e Libia - 4. La guerra dello Yom Kippur e la crisi petrolifera: le ripercussioni sulle relazioni italo-libiche - 5. La firma dell'accordo di cooperazione economica, tecnica e scientifica) – Conclusioni. Le relazioni negli anni seguenti: dal dossier M.Fo.Biali, al caso Fiat-Lafico, al Trattato italo-libico del 2008 - Fonti e Bibliografia - Note
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