Charles Péguy
Denaro
Piano B Edizioni, pagg.112, Euro 10,00
IL LIBRO – Denaro di Charles Péguy è una straordinaria riflessione sulla modernità e sulla società fondata sul denaro, un saggio breve di grande lucidità su quello che eravamo e su ciò che siamo diventati. Ormai considerato un classico del Novecento, Denaro rappresenta forse l’apice stilistico e concettuale di tutta l’opera di Péguy. Alternando il registro autobiografico a quello saggistico, lo scrittore francese descrive con sconcertante chiarezza lo sfaldarsi della società tradizionale - della buona e vecchia società lavoratrice e contadina - a favore della società moderna, pervasa e completamente plasmata dal denaro: nei suoi ritmi, nelle sue consuetudini, nel suo modo di intendere il lavoro e la stessa esistenza. Denaro rappresenta ancora oggi una mirabile cronaca in presa diretta di un passaggio epocale nella cultura e nella civiltà europea. La sua critica durissima e implacabile al sistema “borghese”, “moderno”, rimane ancora oggi insuperata per genuinità e chiarezza. Il lavoro, la morale, il rispetto: tutto viene inevitabilmente assorbito dal mondo del denaro, dal tempo che il denaro esige. Prima fervente socialista, e poi convertitosi al cattolicesimo, Péguy riuscì a scontentare entrambe le fazioni a cui aderì: del socialismo dogmaticamente inteso - ateo e materialista - intuì per primo i limiti e terribili pericoli, poi inveratisi in tutto l’est europa; della chiesa criticò aspramente certi atteggiamenti clericali e la sua stessa struttura gerarchica. Péguy rimarrà per tutta la vita un indipendente, un mistico, un pensatore unico. E pagò con la povertà e l’oblio (più in vita che in morte) la sua ostinazione.
DAL TESTO – “Ai miei tempi tutti cantavano. (Tranne me: ma io ero già indegno di appartenere a quell'epoca). Nella maggior parte dei luoghi di lavoro si cantava. Oggi si protesta. A quei tempi non si guadagnava quasi nulla. Non si ha neppure idea di quanto fossero bassi i salari. Eppure tutti mangiavano. C'era, anche nelle case più umili, una specie di benessere di cui si è perduto il ricordo. Non si facevano conti. E non c'era bisogno di contare. Ma si potevano crescere i figli. E se ne crescevano. Non esisteva questa paurosa strozzatura economica che ora, da un anno all'altro, ci dà un nuovo giro di vite. Non si guadagnava niente; non si spendeva niente; e tutti campavano. “Non c'era questo strangolamento economico di oggi, questo strangolamento scientifico, freddo, geometrico, regolare, netto, nitido, senza sbavature, implacabile, saggio, abituale, costante, come una virtù: una strozzatura sulla quale non c'è più nulla da dire, e nella quale colui che viene strozzato sembra avere così palesemente torto. “Non si saprà mai fino a che punto arrivava la decenza e l'integrità spirituale di questo popolo; una tale delicatezza, una cultura così profonda. Non si ritroveranno più. Né tale finezza, né tale ponderatezza nel parlare. Quella gente arrossirebbe per il modo in cui noi parliamo, che poi è il modo borghese. E oggi, tutti sono borghesi. Tutto il mondo lo è. “Lo si creda o no, fa lo stesso, abbiamo conosciuto operai che avevano voglia di lavorare. Operai che al risveglio pensavano solo al lavoro. Si alzavano la mattina cantando all'idea di andare a lavorare. E cantavano alle undici, quando si preparavano a mangiare la loro minestra. Insomma è sempre a Hugo, è sempre a lui che bisogna tornare: Andavano, cantavano. La loro gioia, la radice profonda del loro essere stava nel lavoro. E la loro stessa ragione di vita. C'era un onore incredibile, nel lavoro, il più bello degli onori, il più cristiano, il solo forse che possa rimanere in piedi. Per questo ho potuto dire come esempio che un libero pensatore di allora era più cristiano di un devoto di oggi. E infatti un devoto di oggi è per forza un borghese. Oggi tutti sono borghesi. Tutto il mondo lo è.”
L’AUTORE – Charles Péguy (1873-1914), dopo un corso di studi brillante ma irregolare, aderì nel 1895 al partito socialista e collaborò sotto pseudonimo alla Revue socialiste e firmando con il proprio nome alla Revue blanche. Dopo varie iniziative editoriali, nel 1900 fondò i Cahiers de la Quinzaine, nei quali pubblicò quasi tutte le sue opere più importanti.
INDICE DELL’OPERA - Charles Péguy: la vita e le opere - La bibliografia - Denaro
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