Soldaten. Combattere uccidere morire |
Sönke Neitzel - Harald Welzer Soldaten Garzanti Libri, pagg.460, Euro 24,50
IL LIBRO – Nel corso della seconda guerra mondiale, gli inglesi e gli americani intercettarono sistematicamente le conversazioni di migliaia di prigionieri tedeschi. Registrarono su vinile i passi più interessanti e redassero copie a stampa riempiendo oltre 150 mila pagine di verbali. Questi verbali sono rimasti custoditi per decenni negli archivi di stato a Londra e a Washington e sono stati scoperti e presi in esame per la prima volta da uno storico, Sönke Neitzel, e da uno psicologo, Harald Welzer, solo a partire dalla fine degli anni Novanta. È una documentazione unica nel suo genere, sia per la qualità dei contenuti sia per l'enorme quantità di materiale, e offre una chiave di lettura inedita e sconvolgente della guerra, dei suoi orrori e dell'animo di chi è chiamato a combatterla. Senza sapere di essere ascoltati, soldati e ufficiali della Wehrmacht parlano liberamente e fanno a gara tra loro per dimostrare di essere stati più brutali e spietati degli altri. Rivelano segreti militari e dettagli tattici, discutono di armi e operazioni militari, ma esprimono anche la loro opinione su Hitler, sui nemici, sulla guerra, sulle SS, sulla “soluzione finale”. Soprattutto, manifestano senza inibizioni i loro sentimenti durante le azioni. DAL TESTO – “È la fede in sé stessi, rappresentata dal Führer così come dal progetto nazista, a svolgere una funzione di comunitarizzazione, a punto che, progressivamente, vengono integrati nella comunità anche coloro che avevano tenuto un atteggiamento cauto o critico nei confronti di quel progetto. Questa fede in sé stessi ha molte ricadute a livello psicologico: riconoscere di aver sbagliato Führer – e quindi anche sistema - porterebbe inevitabilmente a svalutare sé stessi. Per questo la fede nel Führer rimane salda anche quando vacilla quella nella vittoria. Lo stesso principio dialettico che presiede a una convinzione crescente circa sé stessi si può osservare anche nello stesso Adolf Hitler, il quale si dimostrava sempre più convinto di essere stato scelto dalla Provvidenza che l'aveva inviato sulla terra per fare della Germania una potenza mondiale, come tra l'altro prevedevano le leggi eterne della natura e della razza. Così come Hitler, ci ricorda Kershaw, cadde «vittima del mito del proprio significato», il «suo popolo» investì così tanto nella fede nel Führer e in sé stesso, che anche quando le cose andarono male, fece molta fatica ad abbandonare il campo. Il culto del Führer mise Hitler al riparo da ogni critica e gli attribuì lo status di salvatore sovrumano; allo stesso modo, la Volksgemeinschaft, sotto la sua guida, si sentì investita di un potere immenso.” GLI AUTORI – Sönke Neitzel (1968) insegna storia contemporanea nelle università di Mainz e Saarbrücken; è stato visiting professor a Glasgow, Karlsruhe e Berna, e, nel 2010, Senior Fellow del Kulturwissenschaftlichen Institut di Essen. Si è imposto all'attenzione del pubblico con Abgehört. Deutsche Generäle in britischer Kriegsgefangenschaft 1942-1945 (2005). INDICE DELL’OPERA - Nota degli autori – Prologhi (Prologo 1: Sönke Neitzel - Prologo 2: Harald Welzer - Di cosa parlano i soldati) - Vedere la guerra con gli occhi dei soldati: analisi della cornice di riferimento (Orientamento di base: che cosa sta succedendo? - Vincoli culturali - Non-Sapere – Aspettative - Contesti di percezione specifici - Modelli di ruolo e di responsabilità - Modello interpretativo: la guerra è guerra - Obblighi formali - Obblighi sociali – Situazioni - Disposizioni personali) – Il mondo dei soldati (La cornice di riferimento del Terzo Reich - La cornice di riferimento della guerra – Società – Wehrmacht) - Combattere, uccidere e morire (Sparare - Violenza autotelica - Racconti d'avventura - Estetica della distruzione – Divertimento – Caccia – Affondare - Crimini di guerra. Uccidere da occupante - Crimini contro i prigionieri di guerra - Il fronte – Lager – Sterminio - La cornice di riferimento dello sterminio - Sparare insieme – Indignazione – Correttezza – Dicerie – Sentimenti – Sesso – Tecnica - Più veloce, più avanti, più grande - Armi miracolose - Fede nella vittoria - Guerra lampo (1939-1942) - Da Stalingrado all'invasione (1943-1944) - L'ultimo anno di guerra - Fede nel Führer - Il Führer - E se perdiamo la guerra? - Il Führer non è più lo stesso - Il Führer fallisce – Ideologia - Lo spettro di opinioni - Visioni del mondo coerenti - Valori militari - Fino all'ultima cartuccia - «Saper morire in modo decoroso» - «Non avrei speronato nessuno. Sciocchezze. Quel po' di vita a cui stiamo attaccati» - Gli italiani sono «pappamolle» e «il russo è un animale» - «Vigliaccheria» e «diserzione» - Successi – Onorificenze - Italiani e giapponesi - Waffen-ss – Rivalità - Valore e fanatismo – Crimini - Conclusioni: la cornice di riferimento della guerra) - In che misura la guerra della Wehrmacht era nazionalsocialista? (Chi viene ucciso - La definizione del nemico - Vendetta per ciò che ci è stato fatto, che ci viene fatto, che ci verrà fatto - Non fare prigionieri - Guerra come lavoro - Il gruppo – Ideologia - Valori militari – Violenza) – Appendice. I verbali delle intercettazioni – Ringraziamenti - Elenco delle abbreviazioni – Note – Bibliografia - Indice dei luoghi
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