Rivoluzioni S.p.A. Stampa E-mail

Alfredo Macchi

Rivoluzioni S.p.A.
Chi c'è dietro la Primavera Araba

Alpine Studio, pagg.301, Euro 14,00

 

macchi_rivoluzioni  IL LIBRO – Milioni di persone sono scese in piazza nel mondo arabo per chiedere democrazia e libertà. Mossi da sincera voglia di cambiamento giovani e anziani, donne e uomini hanno rischiato la vita sfidando regimi autoritari intoccabili per decenni. Le rivoluzioni però non nascono da sole. Dietro c'è l'impegno di pochi coraggiosi attivisti e, come sempre, di chi li ha finanziati, addestrati e indirizzati nel tentativo di spingere le proteste verso esiti a volte ben diversi da quelli che sognava chi vi ha partecipato. Che cosa ci fa uno dei gruppi protagonisti della rivoluzione egiziana all'interno di un'associazione voluta dal Dipartimento di Stato Americano e sponsorizzata dalle maggiori aziende statunitensi? Che ruolo ha svolto una scuola di Belgrado che tiene corsi su come rovesciare i dittatori? Perché Washington ha addestrato blogger tunisini, egiziani, libici, yemeniti e siriani e fornisce loro software contro la censura? E perché milioni di dollari mandati dalle monarchie del Golfo attraverso organizzazioni caritatevoli sono finiti ai ribelli? Quale peso infine hanno avuto agenti segreti, addestratori militari e forze speciali? Dietro alla Primavera Araba emergono scenari inquietanti. Questo libro, attraverso un rigoroso lavoro d'inchiesta e un viaggio nelle rivolte del Nord Africa e del Medio Oriente, cerca di fare luce sui retroscena svelando storie e intrighi davvero sorprendenti.

  DAL TESTO – “Leggenda vuole che la scintilla del grande incendio sia partita da un paesino della Tunisia il 17 dicembre 2010 e che a scatenare la rivolta di mezzo mondo arabo sia stato il gesto di un giovane venditore ambulante di nome Mohamed Bouazizi, immolatosi con il fuoco di fronte al municipio di Sidi Bouzid per protestare contro il sequestro del suo carretto di frutta. Le cose, come vedremo, sarebbero andate diversamente se non ci fossero stati Facebook, YouTube, Twitter e la tv satellitare Al Jazeera. La prima insurrezione, culminata con la fuga disonorevole del presidente tunisino Ben Ali, è stata d’esempio per tutti gli altri. Ha infuso coraggio e spezzato il giogo del terrore. Ha mostrato che il Potere può essere debole e il popolo può vincerlo. Nei giorni in cui le piazze della Tunisia erano ancora teatro di disordini, nello sperduto e poverissimo Yemen, dove i computer sono una rarità e dove regna la legge arcaica delle tribù, alcuni studenti sono andati davanti ai palazzi del Governo a reclamare riforme e libertà. Poche ore dopo i loro coetanei egiziani occupavano piazza Tahrir nel centro del Cairo e dopo diciotto giorni di tenace resistenza e sanguinosi scontri obbligavano persino un duro come il presidente Mubarak a lasciare il suo trono. Addirittura la primitiva Libia, dove tutto era vietato e controllato, si è ribellata al suo eccentrico e spietato padre-padrone  Gheddafi, piombando in una cruenta guerra civile. Quindi è stata la volta della Siria, con un bagno di sangue senza fine, e poi di tanti altri paesi ancora.”

  L’AUTORE – Alfredo Macchi, nato il 25 giugno 1967 a Sorengo (Svizzera), vive a Roma. È giornalista professionista dal 1990. Ha frequentato il VI biennio della scuola di giornalismo IFG “Carlo De Martino” di Milano e si è laureato in Scienze Politiche, indirizzo storico internazionale, all’Università Statale di Milano. Ha collaborato con diverse testate (Radio Popolare, Rai Uno, Corriere della Sera, L’Espresso) da Milano e da New York. Nel 1992 è stato assunto a Mediaset, dove lavora tuttora nella redazione News Mediaset. Ha seguito alcuni fra i più importanti eventi di cronaca nazionale ed internazionale degli ultimi 20 anni. È stato in molti teatri di guerra: Kossovo, Afghanistan, Medio Oriente, Iraq e Libano. Nel 2011 ha raccontato da Tunisia, Egitto e Libia le rivolte della Primavera Araba per Tg5, Tg4 , Studio Aperto e Tgcom24. Ha realizzato reportage per il settimanale “Passworld” e per “Storie di confine” su Rete 4, per “Live!” su Italia Uno e per “Terra!” su Canale 5. Nel 2002 ha vinto il Premio di Giornalismo Saint Vincent. Nel 2009 il Premio di Giornalismo Televisivo Ilaria Alpi. Nel 2010 il Premio Internazionale di Giornalismo Marco Luchetta. Nel 2011 il Premio Nazionale televisivo Guido Carletti e il Premio in memoria di Enzo Baldoni e dei reporter caduti sui fronti di guerra.

  INDICE DELL’OPERA - Avvertenza – Introduzione – 1. Tunisia: dove tutto è cominciato (Un venditore ambulante e un grande network - La rivolta in diretta - Il Presidente e i gelsomini - Promesse e pallottole - La scintilla parte da Internet? - Democrazia in nome di Allah) – 2. La diplomazia “quango” di Washington (Corsi di rivoluzione a Belgrado - Il colonnello americano – La “casa della libertà” a stelle e strisce - Ronald Reagan e la rete parallela - La galassia delle fondazioni - La società aperta del miliardario - Nella giungla birmana - Il paladino della e-democracy - I piani Usa in Medio Oriente - Milioni di dollari al MEPI - Le rivoluzioni colorate - Washington dietro le rivolte arabe?) – 3. Egitto: la Repubblica di piazza Tahrir (Il venerdì della collera - Comunicazioni tagliate - La paura cambia casacca - Gli eroi di Tahrir - Il Faraone resiste - Il dilemma dei militari - Motel Libertà - Cammelli, pugnali e scudi – Caccia ai giornalisti - L’affondo finale - Il giallo delle ultime ore di Mubarak - La rivoluzione incompiuta - Intervista in una tenda) – 4. Mezzi non convenzionali (L’Alleanza con gli sponsor - Il network rivoluzionario – Cyber dissidenza in campo - Il grande tv show - La televisione delle piazze - Pubblic relations e barricate - I media “pronti” per la Libia) – 5. Libia: la strana rivolta nel deserto (Tempesta a Salloum - Le ferite di Tobruk - Nel covo dei terroristi - Nel bunker di Gheddafi - Il terrore negli occhi - La capitale della rivoluzione - I riti del nuovo Potere - La paura assale Bengasi - Al fronte, tra le trincee - Arrivano i bombardieri - Un omicidio eccellente - La guerra psicologica - L’alba della sposa del mare - L’oscura fine di Gheddafi - La rivincita di Misurata – La bandiera nera di Al Qaeda) – 6. Burattinai e burattini (Intrighi sotto la Tour Eiffel - Forze speciali in azione - Il giallo della Jadran Express - Le vera guerra del Golfo - L’emiro e il conflitto segreto - Un aeroporto tra le montagne - Due fratelli contro il Rais - Un’armata araba pronta all’uso - Il misterioso comandante - Lo sceicco telepredicatore - La carità saudita – La tela dei Fratelli Musulmani - I fratelli e Don Giussani - In nome dell’Islamercato) – 7. Rivolte fratricide (Siria: rivoluzione e bombe - Dai cortei alla guerra civile – Il professore francese - Bahrein: la protesta soffocata - Yemen: la rivolta tradita - Iran: prove di Primavera - Contro l’asse del male - La fallita “rivoluzione verde”) – 8. Il grande gioco del potere (È sempre Primavera? - La posta in palio - La vera sfida) – Allegati - Bibliografia e sitografia - Ringraziamenti