Dux. Una biografia sessuale di Mussolini |
Roberto Olla Dux Rizzoli, pagg.439, Euro 21,00
IL LIBRO – Il sesso come simbolo del potere politico, della volontà del capo di sopravvivere, di vincere i nemici, il nulla che incombe, la morte: anche così Mussolini ha incarnato il mito della potenza nell’Italia fascista. Lo ha edificato e celebrato in pubblico attraverso una gestione geniale della propaganda, esibendo il suo corpo forte, da contadino, a uso dei cinegiornali. E anche in privato, mettendo al mondo figli legittimi e illegittimi, intrattenendo molteplici amanti: “Sono giovani e belle, le prendo, poi non ricordo più né il loro nome né come sono fatte”. Le donne del Ventennio vedevano gli altri gerarchi sforzarsi di emularlo in esibizioni di virilità e capivano che erano soltanto sbiadite imitazioni: spesso tentavano di avvicinarsi all’originale, talora inviandogli lettere in cui si offrivano senza troppi giri di parole. All’inizio Mussolini scelse donne intelligenti e moderne: la rivoluzionaria ucraina Angelica Balabanoff, la coltissima e abile Margherita Sarfatti, la sfortunata Ida Dalser. Poi cedette all’ostinazione di Claretta Petacci che, di fronte ai segni del declino fisico, procurò al suo amante il miglior afrodisiaco dell’epoca. Senza questo, il mito del Duce sarebbe crollato prima, e forse la tragedia dell’Italia si sarebbe consumata più in fretta. Dall’educazione del giovane Benito nella Romagna contadina del tardo Ottocento fino al culmine di un successo in cui già si riconoscono le avvisaglie della futura disfatta sessuale e politica, l’autore ripercorre la parabola di Mussolini con la chiave di lettura, assieme attualissima e senza tempo, del suo rapporto con le donne, per indagarne più a fondo anche le debolezze, il modo in cui divenne succube di volontà e astuzie femminili destinate ad avere una parte nel tragico epilogo della sua vita. Il risultato è una storia al contempo illuminante e godibile, in cui il dipanarsi di una successione di sesso, minacce, accuse, inganni, arresti, frodi e ricatti rimanda inevitabilmente al ritratto dell’Italia di oggi e delle miserie dei suoi potenti. DAL TESTO – “Il rapido e clamoroso successo politico aveva aperto nuove opportunità a Mussolini: poteva immergersi in tutte le relazioni amorose che voleva. Ovviamente tra gli impegni di capo del governo riusciva a ritagliare solo pochi minuti, e questo favoriva ancora di più la sua ricerca di un sesso veloce da consumare in qualsiasi momento, anche convocando una delle sue amanti alle sette del mattino. Era ancora attratto dalla Sarfatti, gradiva il rapporto con lei, sia sul piano fisico che intellettuale. Ma quella relazione richiedeva tempo, e lui tempo non ne aveva più. Col passare dei mesi cominciò ad accorgersi che quando riusciva a trovare del tempo non gli interessava più spenderlo tutto con lei. Ne apprezzava i consigli, godeva della rilassante intimità fisica e psicologica che lei gli offriva, ma si sentiva cambiato, aveva sempre meno bisogno di cercarla. Ora gli bastavano le visite regolari e ostinate di Margherita. Provava sempre meno l'impulso di cercarla. Poi si ritrovò comunque appagato quando qualche giorno la visita saltava e veniva sostituita da una telefonata. A un certo punto arrivò il mutamento più rilevante: Margherita Sarfatti non poteva più andare a trovarlo quando voleva. Anche lei, ora, doveva mettersi in fila per essere ricevuta. Se però, per un caso sempre più raro, lui la cercava e non la trovava immediatamente disponibile, andava su tutte le furie e cominciava a insultarla. Era sempre la sua confidente, l'unica a cui potesse chiedere un consiglio senza vivere il timore di sentirsi debole e ridicolo, ma pretendeva un controllo totale su di lei. Tuttavia le pause tra una visita e l'altra della Sarfatti si allungavano, e nel frattempo Mussolini proseguiva nella sua frenetica attività sessuale.” L’AUTORE – Roberto Olla è giornalista e scrittore, responsabile delle rubriche Tg1Storia e Tg1Dialogo, rubriche settimanali del Tg1. Ha realizzato numerosi film documentari e inchieste, anche per coproduzioni con emittenti europee e americane. È autore di diversi libri tra cui Padrini, alla ricerca del DNA di cosa nostra (Mondadori 2003). INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Piero Melograni – Introduzione - La forza del fabbro - Le tre coltellate - Giovinezza e balli - Esuli in Svizzera - Maestro, soldato e giornalista - Le due «Rachele» e la prigione - Banchetti e salotti - Profumo di donna - Altre armi, altre amanti - Un cadavere sul naviglio - Un bivacco di manipoli – L’influenza di una donna – L’alcova del capo – L’arte del potere - Mistico e infallibile - Il marchio del fascio – L’impero, il cuore e la capanna – Postfazione – Appendice – Ringraziamenti - Note
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