Memorie di sabbia |
Graziano Mamone Memorie di sabbia De Ferrari Editore, pagg.174, Euro 18,00
IL LIBRO – 29 settembre 1911: l'Italia di Giolitti dichiara guerra alla Turchia per il controllo della Tripolitania e della Cirenaica. Migliaia i fanti coinvolti in questa tarda impresa coloniale che li vede per la prima volta prendere confidenza con la scrittura: contadini-soldati che vengono travolti da un evento significativo dell'epoca contemporanea e che decidono di resistervi lasciando traccia memorabile di se stessi, nel disperato tentativo di aggrapparsi alla normalità perduta, per non rischiare di morire senza senso, per rispondere ad un'istintiva necessità. Tra di essi, il ventimigliese Ballestra, caporale dell'8° reggimento bersaglieri. Dal fronte il soldato invia diverse lettere, raccolte da un genitore in un quadernetto giunto fino a noi. È il 7 ottobre 1911 quando Ballestra inizia a scrivere e raccontare il suo viaggio. Testamento di una guerra personale che si specchia nella guerra di un'intera generazione, istantanea di un mondo sul viale del tramonto che si sta spegnendo clamorosamente sulle soglie del nuovo, viaggio di formazione che non comprende necessariamente un ritorno. Parole scritte a margine di un'esistenza consapevole che il soldato comincia così a porre su carta. Cent'anni dopo, quella carta torna a parlare: attraverso lo studio delle lettere, ripercorriamo la vicenda del bersagliere e con lui quella del conflitto per la conquista della Libia. DAL TESTO – “Il racconto epistolare lasciato dal bersagliere Ballestra va letto anche in controluce, cogliendo fra le righe ciò che il giovane tace durante il suo lungo viaggio verso la disillusione: un viaggio, fisico e mentale, cominciato sbarcando sulle coste libiche forte di inconsapevoli entusiasmi giovanili. In questo senso, la trascrizione su un quaderno delle lettere di Battistino realizzata dai genitori su esplicita richiesta del figlio rappresenta il tentativo di lasciare una traccia, una micromonumentalizzazione dell'esperienza bellica: sono testi inestricabilmente legati ai fatali rischi della guerra, scritture vergate davanti alla morte. L’AUTORE – Graziano Mamone è nato a Bordighera nel 1984. Nel 2009 si è laureato in Strumenti e Metodi della Ricerca Storica presso l'Università di Genova. Nello stesso ateneo ha conseguito nel 2010 un Master in storia antica con una tesi intitolata Da Omero a Mussolini. Radici classiche dei topoi dell'alterità del colonialismo italiano. Attualmente si dedica all'indagine sulle scritture di gente comune, con particolare riferimento al primo Novecento. Collabora da due anni alla redazione di Intemelion, Quaderno annuale di Studi Storici, per cui ha pubblicato due studi (www.intemelion.it). INDICE DELL’OPERA - Ringraziamenti – Prefazione, di Fabio Caffarena - Capitolo I. Scrivere la guerra (Il luogo della memoria - Il tavolino di sabbia – Consapevolezza) - Capitolo II. Reclutamento e mobilitazione (Il servizio militare – Ultimatum - La partenza) - Capitolo III. Sentire la guerra (A largo di Tripoli – Patria - Notte tenera d'anteguerra) - Capitolo IV. Bombardamento e sbarco (Il bombardamento – Homs - Primi contatti) - Capitolo V. Battesimo del fuoco (Primo combattimento - Una giornata di sangue – Tombe) - Capitolo VI. Stato d'assedio (Secondo combattimento – Etrich - Sabbia e datteri) - Capitolo VII. Disincanti (Il giorno dei morti – Traumi - Forse ci tocherà a morire) - Capitolo VIII. Annessione (Fratelli neri - Cartoline e figurine – Igiene) - Capitolo IX. Avanzare (La bicicletta - L'offensiva di fine anno - Terzo combattimento) - Capitolo X. Festività al fronte (Quarto combattimento – Canzoni - Natale e Capodanno) - Capitolo XI. Distensione (Quinto combattimento - I giornali - Il mandolino) - Capitolo XII. Epilogo (L'occupazione del Mergheb – Lebda – Morte) – Trascrizione – Postfazione, di Giuseppe Palmero
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