Dietro la grande muraglia Stampa E-mail

Fernando Mezzetti

Dietro la grande muraglia
Segreti e lotte di potere dal furore maoista al capitalismo rosso

Valentina Edizioni, pagg.306, Euro 30,00

 

mezzetti_grandemuraglia  IL LIBRO – Un paese in tumultuoso sviluppo dopo il lungo isolamento, protagonista dell’economia mondiale: motivo di malcelate preoccupazioni ma anche di grandi opportunità per tanti operatori economici. Rimasta a lungo un pianeta sconosciuto, la Cina irrompe nella nostra vita quotidiana, con i suoi prodotti, con i suoi film, con i richiami della moda a certi suoi archetipi di eleganza. Quando ci era ignota, aveva fortuna uno stereotipo verbale da un film che con la Cina non aveva nulla a che fare, “La Cina è vicina”. Erano in molti a riporre le loro fantasie ideologiche in un paese illusorio che chiamavano Cina, e che a sua volta nulla aveva a che fare con la Cina vera, martoriata da incessanti campagne politiche, frutto di spietate lotte di potere. Ora che la Cina è veramente vicina, si tratta di capire come ciò sia avvenuto: dalla fine dell’impero alla proclamazione della Repubblica Popolare nel 1949, e la sua evoluzione fino ad oggi attraverso fasi dolorose e drammatiche.
  Si ripercorre qui questo itinerario, soffermandosi su alcuni momenti apparentemente minori ma illuminanti, e su altri finora poco esaminati, ma di grande importanza, come i rapporti Mao-Stalin, ricostruiti col resoconto dei loro colloqui da poco emerso dagli archivi del Cremlino. Il lavoro si concentra soprattutto sugli anni successivi al ’49, fino ad oggi, con la trasformazione avviata dopo la morte di Mao col distacco dal maoismo, compiutasi con il suicidio dell’ideologia voluto da Deng Xiaoping. Il sistema resta autoritario, ma l’economia è pluralista. Il cinese gode oggi di spazi di libertà individuale a lui ignoti per secoli, mentre centinaia di milioni di persone tratte dalla fame e dalla miseria secolare sono uno dei grandi eventi della nostra epoca. Dal sorgere all’eutanasia di regime, il cambiamento della Cina rossa è qui ricostruito con rigore storiografico e con una tecnica narrativa che ne fa un’avvincente lettura.

  DAL TESTO – “Nel 1978 la Cina era al ventisettesimo posto negli scambi internazionali, con import e export di complessivi 20 miliardi di dollari; nel 2003 è al quarto posto, con 850 miliardi di dollari di import-export, che superano nel 2004 i mille miliardi.
  “Nel 1978, Pechino aveva riserve in valuta per 167 milioni di dollari. A fine giugno 2004, le riserve hanno raggiunto i 470 miliardi di dollari, secondo posto al mondo dopo Tokyo, con un aumento di 67 miliardi nei soli primi sei mesi dell'anno. Gran parte di tali riserve sono investiti in bond del Tesoro americano: con ciò, la Cina popolare è dopo il Giappone il maggior possessore al mondo di titoli di credito del Tesoro Usa.
  “Fino alla fine degli anni '70, non vi era in Cina alcun investimento straniero. Dall'avvio delle riforme nel 1979 fino al 1985 si sono avuti investimenti esteri per complessivi 16 miliardi di dollari. Essi si intensificano vertiginosamente dopo la svolta avutasi col viaggio di Deng Xiaoping a sud nel 1992.
  “Nel 2003, superando gli Stati Uniti, Pechino raggiunge il primo posto nel mondo per afflusso di capitali stranieri, 50 miliardi in quel solo anno: sono capitali che vanno in joint-venture o in imprese di piena proprietà straniera, o impiegati sul mercato finanziario. A fine luglio 2004, vi sono in Cina 490 mila imprese straniere o con partecipazione straniera; alla stessa data, il totale contrattualizzato degli investimenti esteri dall'inizio dell'apertura è di 1.026 miliardi di dollari, dei quali 540 effettivamente impiegati. Ma Pechino non soltanto assorbe capitali; fa anch'essa investimenti all'estero. Secondo uno studio Onu del gennaio 2004, gli investimenti cinesi all'estero ammontano complessivamente a 35 miliardi di dollari.”

  L’AUTORE – Fernando Mezzetti è stato corrispondente a Pechino per Il Giornale dall’inizio del 1980 al gennaio 1983: un periodo cruciale per il distacco della Cina dal maoismo e l’avvio delle riforme. Negli anni successivi, quale corrispondente di La Stampa da Tokyo, e poi come inviato, ha continuato a seguire gli eventi cinesi, dalla strage di Tian’anmen nel giugno 1989, di cui fu testimone, al rilancio delle riforme, con l’impetuoso sviluppo economico della Cina dell’ultimo decennio. È autore di vari saggi tra cui Gorbaciov, la trama della svolta (1988), Da Mao a Deng. La trasformazione della Cina (1995), tradotti in più lingue, e Il mistero Putin (2003).

  INDICE DELL’OPERA - Riconoscimenti – Dall’'Impero alla Repubblica Rossa - Mao-Stalin attrazione fatale - Idillio e delirio - Lotta di potere e rivoluzione culturale - Il dragone tra l'orso e l'aquila - Sotto il carisma niente - Il colosso abbattuto - Dalle riforme alla strage - Spettro sovietico e rilancio delle aperture – La lunga marcia verso il capitalismo