La legge dell’odio |
Alberto Garlini La legge dell’odio Einaudi, pagg.816, Euro 22,00
IL LIBRO – Maggio 1985, Tribunale di Milano. Il neofascista Franco Revel, capo di Lotta Nazionale, accusato di aver ucciso il camerata Stefano Guerra, subisce un interrogatorio. È seguendo la sua deposizione che ripercorriamo l'epopea di Stefano Guerra, a partire dal giorno in cui i due si conoscono: il 16 marzo 1968, durante gli scontri di Valle Giulia. Quel giorno, Franco e i suoi camerati marciano insieme ai «cinesi» e, quando la polizia attacca, sono proprio loro a condurre la lotta, nonostante la cronaca del tempo lo ignori e la storia lo abbia dimenticato. Stefano è alto, biondo, magro «come un fenicottero». Ha l'aria di chi è sempre pronto a spaccarti la faccia, di chi non aspetta altro che combattere. A Revel è subito chiaro che quel ventenne «si porta dentro la rivoluzione e i rumori della provincia e il calore pulsante dei pugni», e quando Stefano, per scappare dalla polizia che ha sfondato Giurisprudenza, finisce per caso in un'aula di Lettere, dove per paura ammazza un giovane comunista, è proprio Franco a salvarlo. Da quel momento in poi è deciso a sfruttare l'istinto omicida del giovane per gli interessi dell'organizzazione che guida... DAL TESTO – “Franco è di nuovo in tribunale. Chiuso nella gabbia degli imputati. Questa è la sua vita ormai, da quando un anno e sette mesi prima un commando misto dei servizi segreti italiani e venezuelani lo ha prelevato a Caracas. Una manovra fuori dal recinto della legalità e degli schifosi diritti civili. Ma purtroppo riuscita. Franco aveva passato un periodo intenso in Sudamerica. Collaborava con governi di patrioti. Un unico grande sogno li guidava: eliminare i germi patogeni della sovversione comunista. Franco li individuava a uno a uno. Li prelevava di notte. Chiaro che dava fastidio a molti. Hitler diceva: «Se dobbiamo mettere d'accordo tutti, la legge sugli ebrei non la faremo mai. Ognuno ha il suo ebreo da salvare». In Sudamerica invece ognuno aveva il suo comunista. L'annullamento era prima mentale. Solo in una fase successiva si passava all'annullamento fisico. I germi dovevano confessare dieci nomi credibili prima di trasformarsi in farfalle. Poi, il prelevato era stato lui. Il contrappasso dantesco. L’AUTORE – Alberto Garlini è nato a Parma nel 1969, vive a Pordenone. Ha pubblicato Una timida santità e Fútbol bailado per Sironi editore; Tutto il mondo ha voglia di ballare per Mondadori e, nel 2012, La legge dell'odio per Einaudi. È tra i curatori della manifestazione culturale Pordenonelegge. INDICE DELL’OPERA - Capitolo primo. Milano, maggio 1985 - Capitolo secondo. Roma, marzo 1968 - Capitolo terzo. Milano, maggio 1985 - Capitolo quarto. Marzo-giugno 1968 - Capitolo quinto. Milano, maggio 1985 - Capitolo sesto. Luglio-dicembre 1968 - Capitolo settimo. Milano, maggio 1985 - Capitolo ottavo. Dicembre 1968 / marzo 1969 - Capitolo nono. Milano, maggio 1985 - Capitolo decimo. Marzo-agosto 1969 - Capitolo undicesimo. Milano, maggio 1985 - Capitolo dodicesimo. Agosto-dicembre 1969 - Capitolo tredicesimo. Milano, maggio 1985 - Capitolo quattordicesimo. Dicembre I969 / settembre 1970 - Capitolo quindicesimo. Milano, maggio 1985 - Capitolo sedicesimo. Settembre-dicembre 1970 - Capitolo diciassettesimo. Milano, maggio 1985 - Capitolo diciottesimo. Dicembre 1970 / marzo 1971 - Capitolo diciannovesimo. Milano, maggio 1985 - Capitolo ventesimo. Marzo-aprile 1971
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