Josef Tiso e la questione ebraica in Slovacchia Stampa E-mail

Ingrid Graziano - István Eördögh

Josef Tiso e la questione ebraica in Slovacchia

Edizioni Periferia, pagg.148, Euro 16,00

 

graziano_eordogh_tiso  IL LIBRO – La ricerca di Graziano e di Eordogh si occupa di un aspetto drammatico e tragico di quegli anni quando la Slovacchia segue la politica di Hitler in tutti i campi compreso quello della "soluzione finale" nei confronti degli ebrei. La questione si è riproposta di recente all'attenzione dell'opinione pubblica allorché si è tentata una rivalutazione a posteriori del leader slovacco giustificando la sua politica sulla base del principio della "necessità" e della "ineluttabilità" a causa della presenza tedesca. Il lettore attento non ignora che il dibattito intorno alla posizione, morale e politica, assunta in quegli anni da governi e personalità di primo piano è ancora aperto e si ripropone periodicamente cercando nella documentazione archivistica prove di condanna o di assoluzione.

  DAL TESTO – “Con il suo corso dapprima autonomista e poi separatista, Tiso sembrò voler affermare con sempre maggiore decisione l'esigenza dell'emancipazione del popolo slovacco nei confronti della già menzionata tendenza alla centralizzazione burocratica ceca, ma, in realtà, egli tutelò soprattutto gli interessi di una ristretta cerchia della gerarchia cattolica, la quale, essendo per i sopraelencati motivi l'unica classe dirigente scaturita dalla popolazione slovacca cattolica, sarebbe risultata parte perdente qualora fosse riuscita la realizzazione del progetto di separazione fra Stato e Chiesa. Appare pertanto fondato il sospetto che l'accentuazione del nazionalismo slovacco e il cambiamento successivo di Tiso da una linea autonomista ad un corso sempre più apertamente separatista fosse determinato, anche e soprattutto, dall'opportunismo politico dettato dalla voglia di potere.
  “Soltanto così si spiega il fatto che l'accordo di Žilina, raggiunto il 6 ottobre 1938, che riguardò l'autonomia della Slovacchia e cercò di tutelare i legittimi interessi della sua popolazione ponendo i due popoli, cechi e slovacchi, su un piano di parità, non ebbe gli effetti sperati. Ci fu anzi un'incontrollata espansione del nazionalismo slovacco a scapito delle altre nazioni, con una gestione autoritaria del potere che, di lì a poco, sarebbe sfociata nel totalitarismo. Fu Tiso stesso a provocare tale svolta quando travisò la vecchia parola d'ordine hlinkiana di "un popolo, un Dio" trasformandola in "un popolo, un Dio ed un partito".”

  L'AUTORE – István Eördögh, storico, già docente presso l’Università di Bolzano, insegna storia all’Università di Szeged (Ungheria).

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Antonello Biagini – Introduzione - Preliminari ad un'indagine, di Ingrid Graziano (1. Lo sviluppo del clerical-nazionalismo in Slovacchia - 2. La scelta nazionalista e autoritaria di Tiso - 3. Espansionismo territoriale e nazionalismo slovacco - 4. L'antisemitismo di Tiso) - La questione ebraica in Slovacchia, di István Eördögh (1. Il processo d'arianizzazione - 2. Dalla "dislocazione" alla deportazione - 3. Le rimostranze della Santa Sede e delle comunità religiose - 4. La figura di Tiso nei carteggi dal 1943 al 1944) – Conclusione – Abbreviazioni – Fonti - Fonti elettroniche – Bibliografia - Indice dei nomi - Indice dei luoghi