Il mistero dello Yeti Stampa E-mail

Attilio Mordini

Il mistero dello Yeti
alla luce della tradizione biblica

Edizioni Cantagalli, pagg.104, Euro 12,00

 

mordini_yeti  IL LIBRO – Un fatto curioso - quello dell'incontro nei boschi dell'Himalaya con lo yeti - raccontato da un cercatore di orchidee, suggerisce all'Autore lo spunto per una riflessione assai originale. Un fatto di cronaca diventa lettura di eventi metastorici. Attraverso queste pagine di ermeneutica, viene detto, con note dal timbro profetico, cosa sarebbe stato l'uomo fuori dall'economia della salvezza, che redime l'umanita' perduta prima col castigo amaro del diluvio, poi, dopo il pentimento, con l'amore dell'Incarnazione.

  DAL TESTO – “Per spiegarci il mistero dello yeti, dobbiamo spingerci ancora più a fondo nell'indagine sull'uomo tellurico, là dove l'intima unione tra corpo umano e terra maledetta si fa più essenziale e addirittura determinante. La maledizione dell'uomo, e della terra a cagione di lui, dopo la maledizione di Dio ad Adamo, «ti germoglierà triboli e spine, e mangerai l'erbe della terra. Col sudore della tua fronte ti procaccerai il pane, sinché tu non tornerai alla terra dalla quale fosti tratto» (Gn III, 18, 19), è condanna su Caino per l'uccisione d'Abele: «Sarai d'ora in poi maledetto sulla terra, che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello, versato dalla tua mano. Anche se la lavorerai non ti darà frutti; sarai ramingo e fuggiasco per il mondo» (Gn IV, 11, 12).
  “Caino è uomo tellurico, coltiva la terra, mentre Abele è pastore. Ma la sua colpa è ancora più grave di quella dell'umanità anonima e quantitativa. La massa di gente maledetta e annientata dal diluvio aveva soltanto obliato Dio, il culto del Suo Nome, la via della sapienza e l'ordine gerarchico e patriarcale eminentemente qualitativo; mentre Caino è l'uomo della ribellione. Non soltanto ignora Abele quale pastore di uomini oltreché di greggi, non soltanto ignora Abele quale pontefice (ché solo i sacrifici d'Abele erano ben accetti all'Altissimo) e quale re (ché anche David sarà pastore), ma addirittura si rivolta invidioso contro il suo regno di mansuetudine. Se l'uomo venne perciò creato a immagine di Dio, Caino si fa immagine di Lucifero ribelle alle gerarchie celesti.”

  L’AUTORE – Attilio Mordini nacque a Firenze il 22 giugno 1923 e vi morì il 4 ottobre 1966. Laureatosi in letteratura tedesca, seguì i corsi della Pontificia Università Gregoriana. Collaborò con vari periodici, tra cui «L'Ultima», «Carattere», «L'Alfiere», «Il Ghibellino», «Adveniat Regnum», «Kairos», rivista dei padri benedettini di Salisburgo, e «Antaios». Autore della voce Il lavoro in luce cristiana della Moderna Enciclopedia del Cristianesimo, scrisse Il segno della carne (Firenze, 1959) con lo pseudonimo di Ermanno Landi; Il Tempio del Cristianesimo. Per una retorica della storia (Torino, 1963); Dal mito al materialismo. Leggende e favole del mito umano in una metamorfosi eterna (Firenze, 1966); Verità del linguaggio (Roma, 1974); Il Mito primordiale cristianesimo quale fonte perenne di metafisica (Milano, 1976). Alcune sue opere sono tuttora inedite.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione. Il mistero dello Yeti: un giallo biblico, di Carlo Lapucci - Il mistero dello Yeti - La testimonianza di Tse Ten-Tashi - L'universalità del diluvio - I figli di Dio e i figli degli uomini - La maledizione della terra - La stirpe segnata - La generazione di Noè e quella di Naama (Noema) - Il fuggiasco d'Oriente - La legge di Lamech - I salvati dalle acque e i risparmiati alla terra - Verso la Redenzione - Nota biografica