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Lucia Visca

Propaganda
L'origine della più potente loggia massonica

Castelvecchi Editore, pagg.192, Euro 14,00

 

visca_propaganda  IL LIBRO – Dallo scandalo della Banca Romana alle inchieste in corso a Roma e Napoli: gli intrecci di un comitato d’affari che da oltre un secolo avvelena la politica e inquina gli apparati dello Stato. Un fiume carsico che attraversa la Storia d’Italia. Un filo rosso che nell’arco degli anni congiunge il malaffare praticato nei Palazzi del potere e coinvolge i protagonisti della scena politica e finanziaria: da Francesco Crispi e Adriano Lemmi fino a – si suppone – Gianni Letta e Luigi Bisignani. Stiamo parlando della Loggia Propaganda, la società segreta più influente del nostro Paese ma della quale ancora molti aspetti sono avvolti nel mistero. Se gli scandali recenti lasciano pensare che vi sia stata la ricostituzione della P2, è molto probabile che prima di Licio Gelli qualcun altro avesse dato vita alla P1. La giornalista Lucia Visca, attraverso una rilettura attenta dei documenti, ricostruisce il percorso di un sistema di potere sorto insieme al Regno d’Italia: “una maledizione”, usando le parole dell’autrice, da cui il Paese stenta a liberarsi. Quali sono stati i legami fra massoneria e lo sbarco dei Mille e quello degli alleati in Sicilia nel 1943? Che rapporti ha avuto la Loggia con la mafia? E ancora, oltre a Silvio Berlusconi, quali sono e che fine hanno fatto gli iscritti alle liste della Propaganda nelle sue varie reincarnazioni?

  DAL TESTO – “Vero è che a seguire le cronache di questo 2011, le trame per stabilire l'ordine universale sembrano essersi ridotte a misera cosa. Non meno grave, anzi. Ma misera: un appalto là, una nomina qua, un dossier costruito ad arte per screditare un avversario politico poco conciliante e con il pallino della trasparenza. Per capire meglio c'è una cosa da non dimenticare: il Piano di rinascita democratica è stato quasi tutto già realizzato. Non sembra interessare più a queste P, progressive e dall'incerta obbedienza, mettere mano nelle profonde architetture dello Stato. Si accontentano dei piani regolatori.
  “Trent'anni fa l'ispirazione era diversa. Quali fossero le intenzioni del Venerabile Licio Gelli ben lo tratteggia Giovanni Spadolini nel 1984, durante la sua audizione di fronte alla commissione parlamentare d'inchiesta presieduta da Tina Anselmi: «Ho teso a distinguere nettamente la massoneria dalla P2, non perché la P2 non affondi le sue radici nella massoneria [... ] ma perché ha rappresentato un'escrescenza [...]. Quindi la distinzione fra massoneria e P2 [...] credo debba essere mantenuta: la P2 ha origini massoniche ma ha certamente compiuto una strada che l'ha portata al di fuori completamente dei fini tradizionali della massoneria, quale che sia il giudizio da parte mia molto libero, e se necessario molto severo, su intrecci che ci sono sempre stati tra massoneria e affari [...]. La P2 è cospirazione affaristica, è qualcosa di più dell'affarismo ed è una cospirazione affaristica che ha dei risvolti politici anche eversivi». Parole di un politico che la sapeva lunga.”

  L’AUTRICE – Lucia Visca è giornalista. Già collaboratrice di «Paese Sera», ha lavorato nelle redazioni di diversi quotidiani del Gruppo Espresso. Attualmente dirige le testate elettroniche «Atlante», «Technet» e «Geopolitica». Per Castelvecchi ha pubblicato Pasolini, una morte violenta.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Gian Carlo Caselli – Premessa - Un sistema costituito insieme al Regno d'Italia - La loggia P e lo scandalo della Banca Romana - Il fascismo e lo scioglimento delle logge - Gli americani e la ricostituzione della P - Da Mattei alla tangente Enimont - Scoppia il caso P2 - Il mistero Noschese e i sopravvissuti di Gelli - Il Cicchitto pensiero - L'esercizio del potere: P3 e P4 – Appendici - Legge di scioglimento delle logge (1925) - Il Piano di rinascita democratica - Legge di scioglimento della P2 (1982) - Elenco degli iscritti alla P2 – Documenti – Bibliografia - Ringraziamenti